Bobby-Gol riprende il suo posto alla Juventus (molto probabilmente da direttore generale): un rientro, il suo, dalla porta principale - dopo un trattamento non molto carino - che verrà ufficializzato nei prossimi giorni. Anche se non con l'unanimità del Cda bianconero, all'interno del quale alcuni componenti hanno addirittura minacciato le dimissioni in caso di ritorno di Bettega. Come dire: un bell'ambientino quello che aspetta Bobby-Gol, una vita - la sua - spesa a favore dei colori juventini, da giocatore prima (e che giocatore...) e da dirigente poi.
Resta in sella anche Ciro Ferrara, al quale Bettega farà da consigliere, sebbene il tecnico abbia i giorni contati: Blanc si è battuto affinchè gli fossero concesse 2 prove d'appello, col Parna e col Milan, dopodichè si deciderà sul suo futuro. Domanda: in quali condizioni psicologiche Ferrara lavorerà in questi suoi possibili ultimi 19 giorni? L'ennesima genialata di una classe dirigente bianconera estremamente pavida e non in grado di prendere decisioni radicali.
Quasi cinque ore, un cda fiume quello che si è tenuto ieri pomeriggio nella sede dalla Juventus. L’assise dei consiglieri del club bianconero aveva sul tavolo questioni economiche legate all'eliminazione dalla Champions e ai diritti tv ma anche al mercato di gennaio che potrebbe riservare qualche sorpresa. Perché, come ha più volte detto Blanc, le risorse per eventuali interventi non mancano. Si è parlato anche delle ripercussioni delle sentenze di Calciopoli con la condanna di Giraudo e il timore di eventuali azioni di rivalsa da parte di altre società quando il processo di Calciopoli avrà esaurito i suoi tre gradi di giudizio. Tuttavia, altrettanto sostanziosa e importante è stata la parte di discussione sui problemi tecnici della squadra cui è strettamente connesso l’ormai probabile ritorno di Roberto Bettega.
A fine riunione ha prevalso la linea di confermare Ferrara dopo un’accesa discussione durante la quale da più parti sono emersi dubbi sul lavoro del tecnico. Blanc si è schierato al fianco del traballante allenatore subito dopo la sconfitta con il Catania e ieri ha espresso ai membri del cda il proprio parere positivo. Ciro resta, dunque, in sella e sarà sicuramente lui a guidare la Juve il 6 gennaio nella trasferta di Parma e anche nel big match di domenica 10 con il Milan. Una scelta che va spiegata anche con la difficoltà di trovare un sostituto attendibile per Ferrara, che comunque non sarà più solo a pilotare il vascello bianconero nella tempesta del campionato. Ciro, infatti, avrà a disposizione un ufficiale di rotta che il cda ha individuato in Roberto Bettega.
Tutto previsto: la candidatura dell’ex vice presidente dell’epoca moggiana ha preso a circolare dalle ore successive alla sconfitta di Bari e si è rafforzato con il passare dei giorni. Jean Claude Blanc ha capito che Ferrara da solo rischiava di essere schiacciato sotto il peso della responsabilità. Quindi ha mantenuto la fiducia in lui almeno per il momento, questo è bene sottolinearlo, ma con la speranza che un aiuto lo porti in salvo.
Toccherà a Bettega capire fin dove può arrivare Ferrara. Sarà lui a deciderne il futuro, forte della sua consolidatissima esperienza. Dopo Natale, Bettega parlerà con Ciro ma soprattutto con i giocatori che sono i primi a perdere l’orientamento se non sentono una mano sicura a guidarli. Fatto il check up, l’ex Bobby gol suggerirà a Blanc quale strada percorrere e lo farà in una posizione di assoluto rilievo perché Bettega rientra alla Juve dalla porta principale, con una carica dirigenziale che sarà definita nei prossimi giorni e di cui parlerà già oggi con il presidente. Quindi Roberto torna a casa con compiti operativi importanti, sarà il supervisore dell’area tecnica, lavorerà a stretto contatto con la squadra. Un ruolo che conforta i recenti dubbi sull’arrivo di Lippi che infatti si è subito espresso sull’impossibilità di un ritorno: adesso verrebbe a sovrapporsi, se non a scontrarsi, con il ruolo di Bettega.
Se arriveranno le firme, per la prima volta l’ex attaccante occuperà nella Juve una posizione di così grande responsabilità operativa. Dirigente fin dalla rivoluzione societaria del 1994, è stato il più defilato della Triade, un vice presidente che sapeva mettere la parola giusta ma che non aveva le chiavi del comando in possesso di Giraudo e Moggi. Un rientro nei ranghi che oscura la figura di Alessio Secco che del gruppo dirigenziale era l’unico ad avere un’estrazione calcistica e che ora con Bettega discuterà delle vicende di mercato. Uscito di scena nel giugno del 2007, Bettega ha vissuto con discrezione le vicende juventine, continuando a seguire la squadra allo stadio e partecipando all’assemblea dei soci come azionista. Ieri pomeriggio non è filato tutto liscio sul nome del nuovo-vecchio dirigente. I consiglieri indipendenti Montanaro, Venesio e il rappresentante libico Zentuti, hanno avuto più di un’obiezione. C’è perfino chi aveva minacciato le dimissioni nel caso Bettega fosse tornato. |di Bucchieri - Vergnano - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 178 volte