Finora è stato il suo arrivo più delle sue opere a giovare, e molto, al Catania.
Il tempo a disposizione di Mihajlovic, dal giorno del suo arrivo fino alla sosta natalizia, non poteva certo consentire a tecnico serbo di impostare discorsi o percorsi alternativi a quello motivazionale, semplice ed immediato a parole ma per sua natura ben più complesso da attuare nei fatti, eppure anche quelli sono arrivati, eclatanti sì, decisivi non ancora.
Mihajlovic lo sa, sa tutto questo, ed ha fatto di questa consapevolezza la sua arma vincente. Non ha avuto fretta né smania di scombinare gli equilibri vigenti dentro e fuori dal campo onde evitare il rischio di affrontare Livorno e Juventus con una squadra non ancora rodata, che seguisse i dettami del nuovo tecnico senza dimenticare quelli del vecchio; ciò avrebbe portato due sconfitte su due, profondendo diffidenza sull'arrivo e sul lavoro del nuovo tecnico, ed affossato ancor di più il morale di giocatori e piazza.
“Quel che mi ha più colpito di Mihajlovic è stata la sua serenità, non cambiando nulla è riuscito comunque a darci fiducia e grinta”, parole di Giuseppe Mascara, all'indomani del successo contro la Juventus, che rendono ancor più chiaro il senso del discorso almeno quanto quelle pronunciate, sull'argomento, dal tecnico stesso che più volte, anziché prendersi il merito dei tre punti conquistati contro la Juventus, ha deviato la luce della ribalta sui giocatori e sul suo predecessore, dandogli merito di “aver saputo inculcare alla squadra il valore del lavoro settimanale”.
Una linea di confine, tra il Catania che fu, e quello che sarà, animato probabilmente dalla stessa grinta mostrata contro Livorno e Torino ma anche con qualche accorgimento tattico, e non solo, in più, che riesca a rendere la squadra quanto più ad immagine e somiglianza del nuovo tecnico. “La sosta a me stata utile strumento per conoscere meglio lo spogliatoio”, altra frase dal significato profondo che mette in luce quanto fatto e quanto impossibile è stato, fare, in circa due settimane di lavoro.
Il Catania ha vinto una battaglia molto importante a Torino, Mihajlovic vuole vincere l'ultima di battaglia, quella che sancisce da che parte stanno i vincitori e da quale i vinti. Dovrà vincerla coi propri mezzi, con le proprie strategie, con le proprie scelte, stavolta solo e soltanto sue; dal mercato al campo. La gara contro il Bologna, in questo senso, oltre a varare il vero corso tecnico di Mihajlovic, sarà fondamentale per dar come assodata la ripresa psicologica del gruppo, chiamata dopo la vittoria contro la Juventus a convincere e convincersi che tale impresa non sia stata frutto del caso ma della piena espressione delle proprie potenzialità.
Con una squadra serena, psicologicamente, per quanto in acqua tempestose si trovi, si potrà lavorare con maggior efficacia su tutto quanto di psicologico non scende in campo con lei, e che Mihajlovic, insieme al suo staff tecnico, ha già iniziato a curare. Dal possesso palla ai movimenti di taluni giocatori piuttosto che altri, dalle traiettorie da far compiere alla sfera a chiedere, sempre e costantemente, anche in allenamento di “fare goal”, uno stratagemma, quest'ultimo, che deve trasformarsi in deformazione professionale per curare la scarsa vena realizzativa dimostrata finora dagli attaccanti etnei in relazione alle occasioni avute.
Davanti alla porta non si scherza, bisogna abituarsi a metter la palla dentro da qualsiasi posizione, in qualsiasi situazione, per trovarsi, una volta in partita, con la serenità di chi, sottoporta, sa cosa va fatto perché l'ha già fatto. Metodo semplice ed efficace.
Cosa sarà in grado di fare, il Catania di Mihajlovic, lo sapremo dalla gara contro il Bologna in poi. Inutile affrettare giudizi e lodi, quel che rincuora è l'essere di fronte ad un tecnico che in poco tempo ha compreso bene come muoversi all'interno dell'ambiente, della società e dello spogliatoio; d'ora in avanti saranno dunque le sue scelte, le sue convinzioni, le sue strategie a dover fare la differenza tra il passato ed il presente da cui dipende il futuro. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 135 volte