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2010-01-08

Riflessioni sul Catania: tanti tiri, troppo pochi goal


Il Catania interrompe a 399', segnando il nuovo record in questo Campionato, la sterilità offensiva tra le mura amiche. La rete che consegna la vittoria ai rossazzurri nell'importantissimo scontro diretto contro il Bologna, è sintesi di tutti i pregi, i difetti ed i miglioramenti del Catania di Mihajlovic. Anzitutto l'autore, un difensore , il primo della rosa rossazzurra ad andare a segno; ancora una volta non è un attaccante a finire sul taccuino dell'arbitro alla voce marcatori; basti pensare che l'ultimo goal messo a segno su azione , in casa, da un attaccante, risale alla prima e, fino a ieri, unica gara vinta tra le mura amiche, contro il Cagliari, rete di Martinez.
Il goal del Catania, il 17° della stagione, aumenta di una unità le reti messe a segno su palla inattiva che adesso (9) superano quelli messi a segno su azione . Non è un caso che in questi gironi di mercato si faccia un gran parlare circa l'arrivo di un regista in grado di ordinare meglio il gioco aprendo più spazi sul campo, magari con quei lanci lunghi che Mihajlovic non può certo richiedere a Carboni, né tantomeno a Biagianti. Dopo il nome di Volpi, smentito, Cordova del Parma potrebbe essere l'opzione scelta, probabilmente anche la migliore tra le disponibili.
Altro dato significativo: Quella di Spolli, in casa, è la seconda rete messa a segno dal Catania nei secondi 45', non a caso come la prima portò alla vittoria sul Cagliari la seconda porta alla seconda vittoria interna stagionale . Generalizzando, eccezion fatta per le reti di Firenze e Milano (contro l'Inter), ogni volta che i rossazzurri hanno segnato nel secondo tempo non sono poi usciti mai a mani vuote dal campo.
Se l'obiettivo era quello di dar continuità ai progressi mostrati contro la Juventus, la squadra è riuscita ad adempiere pienamente tale proposito: Non solo per i tre punti conquistati ma anche per l'atteggiamento mostrato in campo, quello di una formazione che non si arrende mai anche quando dopo un assedio lungo 90' la palla non vuole decidersi ad entrare in porta. Come a Torino il goal decisivo è frutto della caparbietà ed arriva solo a pochi minuti dallo scadere, consacrando un altro argentino, Spolli, come eroe di giornata.
E dire che di occasioni, prima e dopo la rete dell'1.0, il Catania ne ha costruite a bizzeffe. Su 18 tiri in porta 12 , escludendo il goal, possono considerarsi a pieno titolo occasioni goal , le elenchiamo:
Primo Tempo: 4° - Colpo di testa di Llama ad un metro dalla linea di porta, su cross di Mascara, Viviano si ritrova la palla tra le braccia. 19° - Tiro di Izco da fuori area, Viviano si distende e blocca. 23° - Viviano devia in angolo la conclusione ravvicinata di Mascara. 27° - Punizione di Llama, Mascara manca di un soffio il tocco vincente. 40° - Traversa di Llama.
Secondo Tempo: 7° - Serpentina di Martinez, conclusione a rete, Viviano ribatte coi pugni. 8° - Conclusione di Biagianti dalla distanza, Viviano si supera e mette in angolo. 27° - Alvarez ci prova da fuori area, tiro fuori d'un soffio. 35° - Goal di Spolli . 42° - Ledesma solo davanti a Viviano manda a lato. 45° - Altra serpentina di Martinez, Viviano ribatte nuovamente. 46° - Ancora Martinez, si ritaglia lo spazio per vie centrali ma conclude sopra la traversa. 48° - Morimoto, con tutto lo specchio della porta libero, conclude alto.
Dato inconfutabile ed evidente che se da un lato rincuora, per la mole di gioco prodotta, dall'altro non può che suonare come campanello d'allarme , perché a costruire tanto e concludere poco non v'è alcun merito se poi sono gli avversari a metter dentro l'unico pallone utile avuto in tutta la gara; come stava succedendo anche contro il Bologna, nel primo tempo, con lo svarione di Izco che innescava Di Vaio in area, e nel secondo, con la provvidenziale chiusura di Spolli ancora su Di Vaio. Sono queste le uniche due occasioni avute concretamente dal Bologna, brava la difesa rossazzurra a farsi trovare pronta in entrambe le evenienze, aiutando Andujar a tenere blindata la porta etnea , evento verificatosi solo contro il Napoli nelle partite giocate in casa.
Da sottolineare anche la ritrovata attitudine dei rossazzurri al tiro , anche dalla distanza: oltre alla traversa di Llama ed alla splendida parabola di Biagianti, vanno annoverate le conclusioni, tutte fuori area, di Mascara, Alvarez, Izco, Carboni e Capuano. C'è il coraggio, la precisione , come dice Mihajlovic, arriverà.
Catania superiore in attacco, perché aveva deciso di vincere, superiore anche in difesa, nonostante fosse il Bologna la squadra con l'atteggiamento più difensivista delle due, e che nonostante ciò ha corso i pericoli maggiori; solo Viviano, migliore in campo dei felsinei, ha evitato un risultato più rotondo. Martinez ha finalmente mostrato gran parte del suo potenziale dirompente, pur in una posizione scomoda per sua stessa ammissione. Coraggioso Mihajlovic a provarlo e riuscire a farlo funzionare dove altri tecnici non erano riusciti. Per quel ruolo, comunque, servirebbe un attaccante con caratteristiche specifiche, Martinez può sacrificarsi una, due volte, in caso di necessità.
Spirito di sacrificio che il Catania ha utilizzato in grande quantità per tutta la gara. Oltre a Carboni, che su 54 palloni giocati ne sbaglia meno del 15%, viaggia ad alti livelli anche Mascara , con una precisione nel fraseggio che supera il 90%. Si vedono meno geometrie ma più corsa, atteggiamento naturale e doveroso per una squadra che deve salvarsi, a prescindere dal bel gioco. Vengono così sfruttate con insistenza le fasce, dove Capuano va via via prendendo sempre più confidenza col ruolo mai interpretato, finora, ai livelli della scorsa stagione, e dove Alvarez si conferma stantuffo irrinunciabile.
C'è da lavorare, ancora tanto, ma con un Catania che crede con più convinzione in quel che fa, nulla è impossibile.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 163 volte


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