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2010-01-08

L'ultima follia: vendere Iaquinta al Chelsea


Non fosse stato per l'infortunio di Trezeguet a Parma (stop di 40 giorni, ndr) Vincenzo Iaquinta non l'avremmo più rivisto alla Juve, perchè oggi sarebbe un giocatore del Chelsea. L'accordo col club londinese quel luminare del DS Secco l'avrebbe infatti già raggiunto la scorsa settimana, con un blitz a casa Abramovich: 12 milioni di euro e via. Soldi che sarebbero stati poi girati per l'acquisto di un esterno di centrocampo. I nomi: Pasquale Foggia o Maxi Rodriguez (che si svincola a giugno, ndr). E per rimpiazzare Vincenzone si è pensato al ritorno alla base di Lanzafame, ora in prestito al Parma. Intanto Tiago dovrebbe essere piazzato in prestito all'Atletico Madrid a zero euro, per poi sperare di incassare 8 milioni a giugno per la vendita a titolo definitivo (perchè i colchoneros non hanno soldi). Davvero una strategia di mercato di altissimo profilo...
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Una caratteristica dell’ultima Juve è che non c’è una buona notizia che non sia seguita da una cattiva: alla vittoria di Parma fa da risvolto l’infortunio di Trezeguet che si ferma per almeno un mese e mezzo. La risonanza magnetica cui il francese è stato sottoposto ieri mattina ha confermato la fondatezza dei timori dei medici per la caviglia destra: c’è una distorsione di secondo grado e l’attaccante resterà fuori 40 giorni. Trezeguet salterà sicuramente cinque partite di campionato (Milan, Chievo, Roma, Lazio e Livorno) più il match della settimana prossima contro il Napoli per la Coppa Italia ma è assai improbabile che sia pronto per i match di metà febbraio contro il Genoa e l’Ajax ad Amsterdam. Forse tornerà per gli impegni successivi, magari per il ritorno con gli olandesi nella Europa League. È una brutta tegola che toglie a Ferrara l’attaccante con la migliore media di realizzazione anche quest’anno in cui ha partecipato soltanto a 17 partite ufficiali segnando 8 gol, l’ultimo a Bari il 12 dicembre. Il francese si era ripreso dall’infortunio muscolare che lo tolse di mezzo per un mese in novembre ed ecco il nuovo stop che complica la vita anche alla società. Con Trezeguet sano, la Juve sarebbe andata decisa sulla cessione di Iaquinta al Chelsea, che l’ha richiesto per sostituire Drogba impegnato con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa. Ieri era a Londra un emissario dell’attaccante bianconero. Pare che il viaggio si fosse reso necessario per fissare le condizioni contrattuali per il giocatore dal momento che il Chelsea era convinto di concludere l’affare con la Juve: l’offerta era di poco sotto i 10 milioni di euro ma si sarebbe arrivati comunque ai 12 milioni che è il limite posto dai bianconeri per non cedere Iaquinta a meno di quanto lo pagarono all’Udinese due anni fa.
Con quei soldi Bettega e Secco si sarebbero mossi per prendere un esterno di centrocampo, convinti che con il nuovo modulo in cui non si impegna più di una punta diventa più importante trovare qualcuno che giochi sulla fascia piuttosto che tenersi un terzo centravanti, oltre ad Amauri e Trezeguet. Sulla strada della trattativa, spinta molto da Ancelotti, è piovuto l’infortunio che obbliga la Juve a nuove riflessioni. Si può restare per quasi due mesi con una sola punta centrale e sfocata come Amauri? Questo è il dubbio che agita i mercatisti di corso Galileo Ferraris. L’impressione è che comunque il Chelsea la spunterà. Iaquinta ha compiuto 30 anni e si ferma spesso con qualche acciacco: proprio ieri ha ripreso ad allenarsi dopo la convalescenza per l’operazione al menisco (e il dettaglio getta un’ombra sui calcoli del Chelsea, che non potrebbe utilizzarlo subito).
Insomma la Juve che un anno fa rifiutò di cederlo ai russi dello Zenit oggi è più allettata dalla vendita anche se il giocatore le è stato molto utile e continuerebbe ad esserlo: oltre ad aver segnato 31 gol in 75 partite Vincenzone è l’unico attaccante che Ferrara può utilizzare in contropiede e che si adatti a giocare anche sull’esterno. Rinunciarvi non è facile e con quei soldi non sappiamo cosa la Juve potrà trovare a giugno ma evidentemente ci sono altre priorità: se il sacrificio portasse a un esterno offensivo e capace di contribuire in zona gol (per queto si era pensato a Maxi Rodriguez) l’operazione avrebbe un senso.
Al momento l’obiettivo è Pasquale Foggia, chiesto in prestito a Lotito dal momento che nella Lazio non trova posto: Foggia è piccoletto, molto agile e bravo nel dribbling, in A ha segnato al massimo 5 gol con il Cagliari nella stagione migliore che convinse Donadoni a farlo esordire in Nazionale. Inoltre si pensa al rientro di Lanzafame, in prestito dal Parma. Non sono scelte per sognare in grande e pensando alla cessione estiva di Marchionni nasce la domanda se sia stato produtivo disfarsene per arrivare sei mesi dopo a esterni che probabilmente non lo valgono: ma le situazioni cambiano e il fallimento del “rombo” su cui puntava Ferrara costringe a cercare oggi ciò che sembrava non servisse più.
Al momento comunque la cosa più sicura è la partenza di Tiago, che ieri era a Madrid e oggi sosterrà le visite mediche dell’Atletico: il portoghese avrebbe raggiunto l’accordo economico riuscendo a mantenere quanto prendeva dalla Juve, due milioni e mezzo di euro, che è il terzo ingaggio del club madrileno, dopo Aguero e Forlan. Uno sforzo pesante per l’Atletico in piena crisi (ha perso addirittura per 3-0 in Coppa del Re contro il Ricreativo Huelva di serie B): perciò la Juve rinuncia ai 300 milioni per il prestito. Fissato invece l’ammontare dell’eventuale riscatto: 8 milioni e a Torino sperano di poterli intascare.
|di Marco Ansaldo - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 180 volte


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