La Coppa Italia è importante e il Novara è un avversario temibile. Leonardo prova a tenere alta la tensione nello spogliatoio del Milan alla vigilia della sfida casalinga di Coppa Italia. Domani i rossoneri ospitano la formazione piemontese di Lega Pro nel match valido per gli ottavi di finale. «Noi non guardiamo alla categoria del Novara, sappiamo che ha cinque punti di vantaggio sulla Cremonese, che ha fatto 30 gol e ne ha subiti pochi. Ogni partita ha la sua storia», dice il tecnico brasiliano. «Se non facciamo bene, la differenza di categoria fra noi e loro rischia di non vedersi. Per questo le motivazioni devono essere dentro di noi, dobbiamo pensare al nostro gioco, non all'avversario. Le soddisfazioni dobbiamo togliercele noi stessi», aggiunge. Guai a snobbare la competizione: «Per me quella di Coppa Italia è una partita a tutti gli effetti, mi ricordo da giocatore: alla vigilia pensi che sia Coppa Italia, poi però entri in campo, e la voglia di fare il tuo ti viene, sia come individualità che come squadra. Noi stiamo preparando bene la partita di domani, chi la gioca aspetta questo momento, aspetta il momento di poter dimostrare. Il calcio è un esame continuo. Per tutti». Conta poco che tra 10 giorni sia in programma il derby, probabilmente decisivo per il campionato. «Milan-Novara fa parte del nostro calendario: si va in campo a San Siro con la maglia del Milan. Quindi, è importante. Il derby? Non penso al derby, non mi faccio distrarre, penso solo alla partita di domani», ripete Leonardo. «Negli altri paesi, le coppe nazionali e le coppe di Lega sono importanti, secondo me bisogna recuperare anche il prestigio della Coppa Italia», aggiunge ancora.
Il Milan è reduce dal rotondo successo per 3-0 ottenuto domenica sul campo della Juventus. «A Torino è vero, abbiamo vinto 3-0, però è un risultato molto ampio. In realtà la partita è stata combattuta, difficile. Abbiamo giocato con spirito, con intelligenza e nella festa c'era la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante», dice analizzando il match. «Da Milan-Novara e dalle prossime partite io aspetto conferme, non risposte. Le risposte, positive, dalla squadra le ho sempre avute. Da tutta la squadra. Devo solo ringraziarle, per questo, il gruppo», dice prima di soffermarsi sugli elementi che, finora, hanno trovato poco spazio. «So che chi gioca meno non ha un umore bellissimo, ma guai se non fosse così. Prendete però Inzaghi: gioca meno, è vero, ma si allena sempre bene, dice la sua, è molto coinvolto. Lo stesso dicasi per Gattuso e per Kaladze». Per ora, non è il caso di pensare al campionato che l'Inter sta dominando. «Noi siamo molto contenti di quello che stiamo facendo, ma il distacco c'è e resta, anche perchè l'Inter ha una continuità straordinaria. Comunque restano da giocare ancora diciannove partite più una a Firenze da recuperare. Per cui questo non è il momento di fare i conti. È il momento di tenere il livello di gioco che abbiamo raggiunto». |Redazione Il Vero Milanista - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 148 volte