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2010-01-14

Catania, Eroi ed Errori: col rischio d'essere agguantati in 9vs11


Per la seconda volta nella sua storia il Catania centra i quarti di Finale di Coppa Italia. Festa che durerà solo una notte, quella che divide la gioia della vittoria dalla ferrea concentrazione che richiederanno, già domattina, gli allenamenti in previsione della prossima sfida in cartello, stavolta per il Campionato, contro la Sampdoria , ancora una volta allo stadio Ferraris “in Marassi”.
Il pensiero di incontrare la Roma, ai Quarti di Finale (sfida unica il 27 Gennaio a Roma, ndr), è lontano anni luce dai pensieri di giocatori e tifosi, o almeno così è giusto che sia e debba essere. Quando Pulvirenti ha annunciato di voler raggiungere l'Europa entro 5 anni non crediamo preferisse questa alla Salvezza, quindi almeno per quel che riguarda l'annata 2009/2010, gli sforzi maggiori andranno profusi in Campionato piuttosto che in Coppa Italia (che da' accesso diretto all'Europa in caso di vittoria o di Finale con una classificata nella zona europea).
Vincere al Ferraris “in Marassi”, contro il Grande Cuore Rossoblu genoano, resterà una bella pagina di storia nell'album dei ricordi rossazzurro, badando al presente è certo una grande iniezione di fiducia in prospettiva Sampdoria. Il Catania scopre di poter vincere a Genova dopo ben 7 anni, tanti ne sono passati dal successo 81-3) firmato Gennaro Delvecchio , era serie B all'epoca.
Morale alto sì, ma c'è anche qualcosa di più rilevante ed utile in questo passaggio del turno in Coppa Italia: Guardare gli uomini che l'hanno conquistato. Mihajlovic ha dato fiducia alle seconde linee, giocatori definibili così solo a causa di inconvenienti di percorso : Ledesma convince sempre di più, così come Moretti , sarà pur giovane ma a Genova ha dimostrato di poter reggere l'impatto con la serie A; Bellusci si è pienamente riscattato dopo la doppia ingiusta ammonizione che gli aveva fatto piovere addosso critiche aspre ed ingiuste; e Ricchiuti, tutti conoscono il suo valore, ma in campo non gli si riesce a trovare spazio, forse sarebbe ora.
Note positive, ma non solo. A fine gara il volto di Mihajlovic non è quello del condottiero che ha portato i suoi prodi oltre la collina difesa dal nemico, a ragione. Troppi errori , sottoporta si sbaglia l'impossibile e che siano sempre i soliti, a sbagliare, diventa una coincidenza non più tollerabile, specie a seguito delle infinite sedute di allenamento incentrate solo e soltanto sulle conclusioni a rete da dentro e fuori area: Morimoto e Mascara sbagliano l'impossibile; ma se la gara del calatino è riscattata dagli assist sfornati per Plasmati, quella del giapponese resta bollata dal timbro “delusione” , che quest'anno proprio non riesce a scrollarsi di dosso; come Augustyn, che ce la mette tutta per ridimensionare la superiorità numerica con un'entrata scomposta su Suazo, dopo averlo lasciato libero di attaccare lo spazio.
Che Mihajlovic pensasse al Genoa sì, ma più alla Sampdoria, lo si comprende anche da questa sua intolleranza che non riesce ad essere soppiantata dalla felicità per l'approdo ai Quarti di Finale che, coincidenza, lo vedrà opposto ad un'altra sua storica concorrente della sua vita da giocatore, dopo il Genoa (coi suoi trascorsi in blucerchiato), l'accoglienza a Roma, da ex-biancoceleste, sarà bollente. Come detto, pensieri lontani anni luce, per adesso bisognerà lavorare sulla mentalità di questa squadra, riuscendo a renderla cinica e spietata come non è stata al Ferraris, contro il Genoa, né in campionato né in Coppa.
In 9 vs 11 si deve sfondare la rete, non rischiare di prendere pareggio e supplementari a 2' dalla fine, recriminando poi solo con sé stessi per quel che s'è creato e ,solo per s uperficialità e mancanza di cattiveria , sprecato in superiorità numerica.
Ultimo punto da approfondire, comprendere se il Plasmati visto questa sera sia l'eccezione alla regola o la regola finalmente entrata in vigore. Una gara importante, con pochissime sbavature e piena di meriti,da condividere comunque con i compagni che l'hanno assistito alla quasi perfezione. Non voglia però questo essere un alibi per desistere dall'acquisto di un centravanti che dia garanzie, quelle che Plasmati, nel bene e nel male (appunto), non è riuscito ancora a dare nel campionato di Serie A; se ci riuscirà, vorrà dire che vendendolo recupereremo l'esborso per l'attaccante che, adesso, serve, e tutta Catania chiede.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 131 volte


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