Archiviata la pratica Siena in una gara condizionata dopo dieci minuti da rigore ed espulsione di Curci, possiamo finalmente concentrarci non avendo sprecato troppe energie sulla prossima gara, il classico snodo stagionale da brividi: Inter-Milan. Arriviamo a questo appuntamento in ottime condizioni fisiche e morali e in una posizione di classifica assolutamente inattesa qualche mese fa; sei punti sotto i cugini e con una partita da recuperare, anche se non propriamente una scampagnata su un campo ostico come quello di Firenze, significa che potenzialmente i rossoneri possono raggiungere l'Inter. Non sarà facile, il derby è una partita delicatissima e sempre difficile da portare a casa; i nerazzurri non stanno attraversando il loro miglior periodo, hanno molti infortunati, nelle ultime gare non hanno certo incantato ma un dato fa riflettere: nelle ultime tre partite una squadra normale giocando come la compagine di Mourinho avrebbe portato a casa al massimo 2 punti, invece il saldo dice 7 punti. Indice questo a mio parere di vari aspetti: un po' di fortuna, che ad alti livelli ci vuole sempre, grande carattere e capacità di sfruttare le giocate individuali unite anche al cinismo che una grande squadra deve avere.
Per questi motivi nonostante sulla carta il Milan arrivi meglio a questo appuntamento in virtù di un inizio 2010 semplicemente strepitoso, 3 vittorie, 12 gol fatti e 2 subiti, si dovrà giocare con la massima concentrazione e la dovuta umiltà per non ripetere gli errori che all'andata ci costarono la brutta figura che tutti ricordano. Sembrano passati secoli per come i rossoneri sono cambiati, frutto del gran lavoro di tecnico e giocatori, lavoro che proprio in memoria di certe batoste deve continuare certamente sulla via dell'allegria e del divertimento come più volte sbandierato, ma anche su quella del sacrificio e del rispetto per gli avversari. Per quanto riguarda il lato tecnico, sono sicuro che a decidere la gara saranno, oltre come sempre gli episodi, anche alcuni duelli chiave, su tutti quello Ronaldinho-Maicon, ed il possesso del centrocampo: da questo punto di vista lo schema 4-2-3-1 in caso di rientri di Pato e Seedorf sarebbe a mio modo di vedere eccessivamente spregiudicato e consegnerebbe la mediana ai giocatori molto fisici che l'Inter ha in quei ruoli.
In ogni caso dalle notizie che giungono da Milanello sembra piuttosto improbabile che i due ce la facciano e qui è necessario un distinguo: se Seedorf dovesse recuperare lo metterei in panchina, sia perchè non gioca da un po' sia perchè ai due incontristi non rinuncerei; se a recuperare fosse Pato a quel punto rinuncerei a Beckham, si perderebbe qualcosa in copertura e nella qualità del rilancio, ma a velocità e capacità di saltare l'uomo non ci sarebbe paragone, inoltre dato il ruolo del papero si potrebbe anche approfittare della momentanea debolezza dei cugini sulla fascia sinistra dove spesso sono costretti a schierare giocatori fuori posizione come Cordoba a Bari. Le alternative nell'eventualità di vari rientri non mancano: starà a Leonardo decidere il giusto assetto anche valutando le condizioni degli elementi che si giocano il posto. Senza alcun dubbio il ruolo in cui non possiamo permetterci defezioni è quello di centrale difensivo: tra giocare con la coppia Nesta-Thiago Silva o un'altra c'è la stessa differenza che passa tra girare in Ferrari F430 o in Skoda Felicia. Tra pochi giorni ne sapremo di più: ovviamente vivere la vigilia di una gara con la consapevolezza della sua importanza è già un successo date le premesse stagionali, non dimentichiamolo mai. |di Alessio Scalzini - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 128 volte