Il Milan asfalta il Siena (4-0) e inizia nel migliore dei modi la settimana che lo condurrà al Derby. Una precisazione: siamo stati i primi a criticare la squadra quando non era né carne né pesce. Ci sembra giusto, adesso, tributare i necessari riconoscimenti a Leonardo e ai giocatori. Da parecchie settimane il Milan gioca bene. Diverte. Sconfitta interna con il Palermo a parte, la squadra non ha mai dato l’impressione di volere interrompere il proprio percorso di crescita. Tutto il contrario. Il Milan si amalgama e si perfeziona di partita in partita. La condizione atletica e fisica dei calciatori è in continuo progresso. Il gioco sulle fasce scorre fluido e disinvolto. I giocatori si cercano e fanno gruppo. A centrocampo non subiamo più come accadeva in passato, ma diventiamo spesso padroni della manovra. Creiamo gioco. Opportunità. I nostri avanti tengono bene la palla. Danno il tempo ai compagni degli altri reparti di leggere la partita e prendere le giuste contromisure agli avversari. Inoltre facciamo gol. Tiriamo tantissimo in porta. Il che non guasta. E’ il sale del calcio. Secondo un vecchio teorema, se la palla la teniamo noi di conseguenza la togliamo agli altri. Così è. Il gioco del calcio è più semplice di quello che si pensi. Non prendere gol. Fare gol. Ecco perchè con due-tre tocchi devi esser capace di arrivare davanti al portiere avversario. Ecco perché è importante avere una difesa granitica che trasmetta serenità, fiducia, sicurezza a tutta la squadra. E un centrocampo che sappia impostare la manovra e fare filtro. Nesta e Thiago Silva sono insuperabili. Eleganti. Imponenti. Ambrosini, Pirlo, Seedorf, eccellenti. Se poi in avanti hai gente come Ronaldinho e Borriello, il gioco è fatto. Vinci le partite. Concedi spettacolo. Diverti la gente.
Contro i toscani Ronaldinho è stato semplicemente magnifico. Devastante. “Beati” coloro i quali erano a San Siro: reti a parte, talune giocate del Dentone sono state deliziose, mirabili, sontuose. Roba da stropicciarsi gli occhi. Ronnie è tornato quello di Barcellona. Ormai abbiamo pochissimi dubbi. Meraviglia la sua straripante condizione atletica. La forza fisica che si nota nei dribbling, nelle accelerazioni, nella corsa. La volontà, la determinazione e lo spirito di sacrificio che mette a disposizione della squadra. Del gruppo. Il modo con cui si allena. La gioia che gli si nota scolpita nel volto. Alcune giocate ci hanno ricordato lo straordinario fuoriclasse che vinse il Pallone d’oro. E che non poteva essere scomparso. Finito. Bollito. Problemi fisici gravi Ronnie non ne ha e non ne ha mai avuti. Il merito enorme di Leonardo, è quello di averlo saputo ricostruire psicologicamente, infondendogli quelle certezze che erano andate misteriosamente perse assieme alla fiducia in se stesso, nei suoi enormi mezzi, nella sua caratura di fuoriclasse autentico. Assoluto. Il difficile viene adesso. Calma e gesso. Guai a montarsi la testa. E’ più difficile mantenere la postazione che arrivarci. Questo Leonardo lo sa. E giustamente vigila attento. Un plauso alla società. Vendendo Kakà sembrava avessero commesso uno scempio. Un suicidio calcistico. Un attentato alla storia del Milan. I fatti dicono non solo l’esatto contrario, ma dicono anche che questo Ronaldinho vale di certo il miglior Kakà. Scusate se è poco! La condizione atletica della squadra è eccellente. Tutti stanno bene. Tutti corrono a perdifiato.
E poi Borriello. Che centravanti, ragazzi! E che reti sa realizzare. Fantastico il gol contro il Siena. Pregevole il lavoro che Marco svolge al servizio della squadra, allungandola in avanti al momento opportuno e rientrando in copertura quando serve. Un giocatore ritrovato. Maturo. Migliore rispetto al Borriello di Genova. Più sicuro. Più forte fisicamente. Più consapevole dei propri mezzi. Per non parlare di Abate e Antonini: due eccellenti difensori di fascia. Spingono e marcano che è un piacere. Dida merita un discorso a parte. Non sappiamo quanti altri portieri abbiano avuto tanta fortuna e tanta fiducia da parte degli allenatori e della Società di appartenenza. Lui certamente sì. Di papera in papera era scivolato ad ultimo posto della lista. Inesorabilmente. Senza pietà. Altri sarebbero stati ceduti in un batter d’occhio. Altri ancora sarebbero stati regalati ovunque e a chiunque. Lui no. A lui è stata concessa la fiducia necessaria per scavalcare lentamente tutte le postazioni e arroccarsi, di nuovo e senza discussioni, al primo posto. Di nuovo numero 1. Di nuovo titolare. Parata dopo parata. Prodezza dopo prodezza. Come sono lontani i tempi di quel maledetto petardo! Incredibile Nelson! Hai sette vite come i gatti! Bravo!
Il difficile viene adesso. Leonardo dovrà mantenere alta la concentrazione ed evitare inopportuni e poco condivisibili cali di tensione. La squadra c’è. Comunque vada contro l’Inter, la squadra c’è. E’ tosta. E’ forte. E’ determinata. Ha voglia di fare bene. Ha voglia di divertirsi e di divertire. Ha voglia di stupire. Il Milan non ha straripato solo perché il Siena non è esistito. Il Milan ha straripato perché è in condizioni eccellenti. Questo è innegabile. Il Siena è stato sfortunato. Vero. Ma riteniamo che anche in 11 non ci sarebbe stata partita. Signori, a noi mancavano Pato, Zambrotta e Seedorf. Mica bruscolini! Huntelaar avrebbe chiesto di essere ceduto. In prestito. Ove fosse accontentato, bisognerebbe pensare alla sua sostituzione. Gli impegni sono tanti. Il solo Inzaghi in alternativa a Borriello non può bastare. Il derby si avvicina. La voglia di zittire Mister Arroganza Mou, pure. Vedremo. Siamo certi che il Milan farà la sua bella partita. Ce la giocheremo. Animo, ragazzi. Comunque vada, sarà un successo. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 156 volte