Mai e poi mai avremmo dovuto gettare a mare il doppio vantaggio contro l’Atalanta e combinare quel che abbiamo fatto. Si trattava di un match in grado di svoltare il campionato, di una pietra miliare sulla stagione del Bologna e delle avversarie, e sopra 2-0 in casa per nessun motivo si deve regalare dopo un minuto un gol su calcio d’angolo e approcciare la ripresa con quel tipo di atteggiamento. Inspiegabile il crollo che il Bologna vive nei secondi tempi, ma la certezza è che non è tanto un fatto fisico quanto psicologico. Ad ogni modo il 2-2 di mercoledì ricorda a tutti che si lotterà fino alla fine e purtroppo racconta ancora di un Bologna che quando c’è da fare il salto di qualità per compiere un break non ci riesce mai: non è lusinghiero il fatto che non si vincano due partite consecutive in serie A da 5 anni…. La partita che viene è strana da interpretare, alla luce del fatto che contro squadre di metà classifica spesso quest’anno il gioco e la sorte ci hanno detto bene, e i biancorossi pugliesi hanno sbagliato pochissime partite, di cui una proprio con noi all’andata, quando senza punte li inchiodammo sullo 0-0. Il direttore Baraldi sta cambiando faccia al Bologna, è innegabile, e comunque vada a finire gli va attribuito il merito di avere condotto in porto diverse operazioni valide di mercato a budget zero spaccato, perché questo è quanto i signori Menarini hanno messo a sua disposizione per rinforzare una squadra da quartultimo posto. Ebbene, Buscè non sarà certo un acquisto di prospettiva, ma gli arrivi di Savio e Modesto (prestiti gratuiti, ovvio, non possiamo spendere neanche dieci euro) garantiscono gioventù e corsa sulle fasce: in dirittura d’arrivo l’affare Succi (potrebbe essere davvero l’uomo del destino), a questo Bologna manca, come ripetiamo da luglio, un regista. Anche con l’Atalanta si è drammaticamente visto, chi pensava di fare un campionato con un centrocampo di soli incontristi (peraltro, tranne Mudingayi, persino poco capaci di contrastare) ci aveva capito ben poco. Baraldi cercherà di ingaggiare un uomo di geometrie valido a costo zero, ma sappiamo già che non sarà semplice e c’è anche il rischio che non ce la si faccia. Rischio che non sappiamo se siamo in grado di sostenere o no, perché preoccupa il fatto che sotto pressione la squadra arretri sempre il baricentro di 20 metri e non sia più in facoltà di mantenere il possesso. Colomba per domenica rilancia Adailton alle spalle di un Di Vaio ritornato leader anche dentro al campo, confermando il 4-4-1-1 (o 4-4-2) come modulo che più bendispone il nostro capitano. Nel quartetto di mediana trova posto dal 1’ Francesco Modesto, buon laterale mancino di spinta che ci darà certamente una mano grossa, non essendo noi più abituati da una vita a vedere esterni che vanno sul fondo e mettono al centro un traversone. In difesa è out Britos e tocca di nuovo a Moras, sempre al fianco di Portanova che ha chiuso la porta alla sua ex squadra in via definitiva. “La” Bari è squadra che ha stupito tutta l’Italia, probabilmente l’undici più ficcante e pericoloso sulle ripartenze. Giocano un ottimo calcio, hanno un centrocampo invidiabile e una garanzia che siede in panchina: Giampiero Ventura è timoniere navigato che ha sempre cercato il bel gioco anche in passato, come unica ricetta per costruire campionati tranquilli pur non avendo una rosa da parte sinistra della classifica. Ventura a Bari ha gli uomini giusti per il calcio che predica, e che abbiamo apprezzato da avversari l’ultima volta due anni fa con un grande Pisa che fino all’ultimo si giocò anche con noi la promozione in A. Curioso ma non troppo: il tecnico dei galletti sta ricreando a Bari il tridente offensivo che aveva a Pisa, con Kutuzov, il neoarrivato Castillo e Alessio Cerci in procinto di partire da Roma. L’azione manovrata si esprime sempre nella stessa maniera, ossia verticalizzazione del centrocampo (a Pisa aveva Genevier, a Bari se ne occupano Gazzi e Almiron), velo della punta centrale e inserimento dell’esterno d’attacco che riceve, con conseguente movimento alle spalle di quest’ultimo da parte del centravanti. Ma è in contropiede che la Bari fa paura, con una serie di frecce sui binari esterni che finora hanno messo in difficoltà chiunque. Questo non significa che il Bologna non debba e possa vincere la partita, assolutamente: i pugliesi sono ancora a secco di vittorie in questo anno nuovo, hanno grosse grane in difesa (costretti a far giocare Belmonte reduce da lunghissimo stop, ma non solo) e noi dobbiamo immediatamente recuperare il terreno perso mercoledì. Chiudiamo con l’augurio più grande di pronta guarigione al nostro Viviano che, nel momento di maggior splendore della sua carriera, subisce una microfrattura ad un alluce che lo terrà fuori dal campo per almeno 4 partite. Forza Emiliano, con la speranza che Colombo non lo faccia rimpiangere e dia sicurezza ad un reparto che continua a concedersi troppi passaggi a vuoto.
Probabili formazioni:
Bologna (4-4-1-1): Colombo; Raggi, Portanova, Moras, Lanna; Valiani, Mudingayi, Guana, Modesto; Adailton; Di Vaio.
A Disp: Spitoni, Britos, Casarini, Bombardini, Mingazzini, Zalayeta (Savio), Gimenéz. All. Franco Colomba
Bari (4-4-2): Gillet; Belmonte, A. Masiello, Bonucci, S. Masiello; Alvarez, Gazzi, Almiron, Koman; Meggiorini, Barreto.
A Disp: Padelli, Diamoutene, Donati, Allegretti, Greco, Kamata, Castillo.
All. Giampiero Ventura |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 135 volte