Affidata alle cure del demiurgo De Biasi, l’Udinese sembra aver smarrito la brillantezza che la caratterizza nel circuito calcistico italiano.
Cangiante come poche, l’undici friulano che di volta in volta scendeva in campo agli ordini di mister Marino, sembrava oramai la brutta copia di quell’Udinese non fortissima ma comunque difficile da mettere sotto per chiunque ma il cambio almeno fin ora non sembra aver prodotto quel cambio di passo richiesto dal padron Pozzo.
Di sicuro c’è il cambio del modulo, con l’abbandono delle tre punte in favore di un più speculare 4-4 –2 che vedrà sicuramente tra i pali l’ottimo Handanovic, estremo sloveno tra i migliori del suo ruolo nella nostra serie A.
La difesa a quattro non potrà prescindere dal suo perno colombiano Zapata con Coda a fargli da spalla e i due serbi Basta e Lukovic sulle fasce.
A centrocampo un quartetto tutto di qualità, con il solo Inler a fungere da faticatore per le ali Isla e Pepe, quest’ultimo primo collegamento con l’attacco e D’Agostino in cabina di regia.
L’attacco verterà molto probabilmente sull’estro e la fantasia del talentino cileno Sanchez in coppia con Di Natale, lasciano in panchina per un eventuale subentro la mobilità di Floro Flores, un ex, e la fisicità di Corradi.
L’Udinese ci metterà l’anima in un match dagli ormai superati sapori d’Europa per entrambe le contendenti ma soprattutto cercherà di invertire una rotta fin qui deficitaria, contro una Samp che è inutile negarlo è in crisi sia dal punto di vista dei risultati ma soprattutto sul terreno minato dei nervi, di cui l’esclusione di Cassano, quello “importante”, ne è la prova lampante. |di Alberto Teti - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 92 volte