Il derby appena concluso ci ha fornito una verità insindacabile: negli anni Milan ed Inter hanno costruito due organici completamente differenti. Non discuto sulla scelta di stile, rossoneri più votati al gioco e nerazzurri più sul fisico e la forza, quanto sull'ampiezza della rosa. Alla squadra di Mourinho mancavano molti uomini, altri erano in condizioni approssimative, eppure leggendo la formazione mi è sembrato di vedere una squadra più che competitiva, con uomini di valore in ogni ruolo. Stesso discorso non si può fare per i rossoneri, in quanto è bastato il semplice forfait di un giocatore per determinare una difesa di tutt'altro genere rispetto a quella titolare. C'è poco da fare, è impossibile presentarsi su un campo di calcio con Favalli al posto di Nesta, ne risente tutta la squadra e si perde sicurezza. Contro l'Inter non ha funzionato quasi nulla, nonostante si sia giocato praticamente tutta la gara in superiorità numerica: gran possesso palla, a tratti anche momenti di assedio ma pochi tiri in porta, con Borriello troppo isolato davanti e preda dei due centrali nerazzurri. Di certo questo è il tipo di partita in cui i rossoneri trovano difficoltà dato che gli avversari (giustamente) si difendono con tutti gli effettivi ma era comunque lecito attendersi di più. Si è sicuramente sentita la mancanza di Pato, nonostante qualche trombone abbia il coraggio di dire che il Milan giochi meglio senza il papero: nei grandi match e nei momenti difficili (ricordiamo il doppio confronto con il Real?)la sua capacità di saltare l'uomo e mettere in crisi le difese avversarie è assolutamente indispensabile, visto che oggi contro l'Inter a parte qualche dribbling di Dinho nessuno aveva la capacità ne il coraggio di affrontare gli avversari nell'uno contro uno, si vedevano solo fraseggi e passaggi banali, cosa che per una difesa organizzata come quella nerazzurra rappresentava una manna dal cielo.
Questa sconfitta non è che cambi molto i piani dei rossoneri, come più volte ribadito sono sempre stato piuttosto scettico sulla nostra competitività nella lotta per lo scudetto, di sicuro deve far riflettere sulla differenza attuale tra Inter e Milan e sul fatto che sul mercato sia indispensabile fornire alternative in alcuni ruoli chiave in cui, quando si assentano i titolari, si va completamente nel pallone. Il gioco e la base della rosa non sono male, ci vogliono validi ricambi e mi rendo conto che se non si tirano fuori i soldi non arriveranno mai. Tornando agli obiettivi stagionali in molti avrebbero
firmato per avere questa classifica a questo punto della stagione e non dobbiamo dimenticarlo: credo che arrivare secondi o terzi sia già tanto per una squadra con allenatore nuovo, indebolita dal mercato e con alcuni uomini un po' avanti con l'età. Chiudo con il mio solito cavallo di battaglia: è proprio necessario far giocare Dida? Più la partita diventa decisiva, più aumenta la probabilità di trovare un suo errore: penso che la punizione di Pandev (lenta e neanche angolata) l'avrebbe parata pure mio nonno. Leo, rimetti Abbiati, grazie. |di Alessio Scalzini - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 120 volte