Per il derby-Scudetto i rossoneri sono costretti a rinunciare a Nesta infortunatosi all’adduttore nel match casalingo col Siena. Per il resto formazione confermata col 4-3-3 impuro che prevede Dida in porta, Abate e Antonini terzini, Nesta ed Il Cardinale Favalli (Iddio lo aiuti) come centrali, Pirlo regista, Ambrosini e Gattuso interditori, Borriello punta centrale, Beckham ala destra, Ronaldinho attaccante esterno di sinistra. Nell’Inter di Mourinho torna in scena il rombo grazie al recupero in extremis di Muntari. Maicon si opporrà al Gaucho mentre il baby Santon allo Spice Boy. Baluardi difensivi davanti a Julio Cesar il capitano del Brasile Lucio con Samuel a suo fianco. Mediani di rottura Zanetti, Cambiasso e Muntari. Trequartista Sneijder. Punte Milito e Pandev.
Primo tempo giocato a mille dall’Inter con un 4-3-1-2 corto e compatto. Il loro ritmo ci dà fastidio e non lascia campo ai nostri esterni d’attacco. Gattuso ed Ambrosini non proteggono a dovere una difesa priva di Nesta e fra linea di mediana e di difesa lo spazio è tale da permettere a Sneijder di inserirsi quando e come vuole anche perché Pirlo è troppo avanzato quando si attacca e poi non torna. Maicon salta Ronaldinho dando la sovrapposizione a J.Zanetti e riuscendo a rientrare in tempo per contrastare in tempo un Gaucho che evidentemente a questi ritmi non esiste. Beckham non ha il passo per dare profondità e giocando da fermo poco oltre la nostra metà campo riesce a rendersi utile solo se Abate gli detta il passaggio. Borriello non si fa mai vedere e risultato stretto e controllato facilmente dai due centrali nerazzurri. Nemmeno l’eccessiva espulsione di Sneijder permette al Milan di farsi pericoloso quando il risultato è già favorevole ai cugini grazie ad una delle più classiche ripartenze con Milito che sfrutta uno svarione di Abate infilando l’incolpevole Dida. Non c’è fluidità di manovra, non c’è capacità di smarcarsi, non c’è organizzazione di gioco: l’assenza di Nesta ha disintegrato ogni sicurezza ed ogni possibilità di restare alti evitando di allungarsi.
Nel secondo tempo con Seedorf per un inutile ed irritante Gattuso si torna al 4-2-1-3 ed il copione apparentemente cambia. Siamo in pressing e più decisi. Si cominciano a sfruttare le fasce e qualche palla a Borriello arriva ma purtroppo quando hai Favalli e Dida in squadra non puoi che aspettarti qualsiasi cosa ed è così che nel nostro momento migliore arriva il raddoppio interista che chiude definitivamente una partita che dimostra come ci sia un abisso tra l’avere una proprietà interessata come quella di Moratti ed una proprietà più ricca ma disinteressata come quella di Berlusconi, il raddoppio del neo-acquisto Pandev ed il suo partitone non è affatto una casualità. Parlare di tattica ha poco senso quando vieni messo nelle condizioni di presentarti al derby con Dida, Antonini, Favalli e Abate titolari contro Julio Cesar, Santon, Maicon e Samuel. C’è chi i ricambi li ha e chi no. C’è chi fa mercato estivo ed invernale e chi no. C’è chi ha un presidente-tifoso e chi no. |di Giuseppe Aramini - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 131 volte