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2010-01-25

L'Inter non si cura di loro ... ma guarda e passa ...


I nerazzurri menano le danze mostrandosi invulnerabili; il Milan esce ridimensionato dalla sfida del Meazza. Intanto torna in gioco per lo Scudetto la sorprendente Roma di Totti (che agguanta Signori a quota 188 gol) & c.: affossata definitivamente l’esperienza Ferrara. Continua a cullare sogni proibiti il Napoli di Mazzarri, 4° ed a -1 dal podio. Precipitano sempre più giù Lazio e Udinese: una forca chiamata Serie B le attende. Prendendo in prestito il celebre versetto della Divina Commedia di Dante possiamo asserire in senso lato che l’Inter di Mourinho oramai non si cura di loro, ovvero delle altre partecipanti alla Serie A, limitandosi a guardare e, dopo aver vinto, passare oltre, palesando involontariamente una certa alterigia che gioco forza trasmette a chi la osserva. Nessun ostacolo sembra in grado di arrestarne l’avanzata trionfale che, come la marcia di Radetzky, s’eleva in un crescendo irresistibile senza delle, se non minime, flessioni, per una progressione colma di accenti ritmici ed appoggiature destinate ad entrare nella storia del Campionato.
Ieri sera il derby della Madonnina prometteva di impegnare severamente i nerazzurri, magari evidenziandone qualche falla, ed invece il Biscione ne esce addirittura rinvigorito da un match che certifica più che mai lo strapotere idilliaco, infliggendo ai cugini rossoneri un netto 2-0, ottenuto in 10 uomini.
E pensare che i Diavoli giungevano a quest’incontro a margine di una lunga serie di vittorie inframezzata solamente da un passo falso fisiologico per un team che prima di ieri sognava in grande. Milan che deve prontamente ricredersi, mortificato nelle proprie ambizioni tricolori, anche se siamo ben lungi dal non concedere ai milanisti il beneficio del dubbio…di potercela ancora fare.
D’altra parte all’Inter stanno saltando i nervi malgrado la leadership indiscussa, mal tollerando le sacrosante decisioni arbitrali di turno che evidentemente mal si confanno ad una squadra spocchiosa qual è l’Inter appunto, interpretando alla rovescia il celebre aforisma “Quando la vita ti dà mille ragioni per piangere, dimostra che hai mille ed una ragione per sorridere”. Una squadra che per ovvi motivi non suscita simpatie.
Tornando alla partitissima di ieri notte, beh è stata una signor partita e non solo dal punto di vista intrinseco. È stato un match scintillante, l’essenza del calcio champagne. I nerazzurri padroni di casa (si fa per dire) passavano subito in vantaggio con un gol del solito Milito, capocannoniere del Torneo ex aequo con Di Natale. Successivamente vi era l’espulsione per comportamento riprovevole di Sneijder (irriguardoso verso l’arbitro) e l’Inter si vedeva costretta a giocare in 10.
Per il Biscione si preannunciava un calvario ed invece non solo resisterà eroicamente agli assalti del Milan, che però si catapulta con scarsa lucidità in avanti, ma nella ripresa chiuderà persino il discorso con il 2-0 su punizione di Pandev, insignito della conclusione da Mourinho versione profeta, che stava accingendosi a sostituirlo salvo ripensarci invitando il quarto uomo a posticipare il momento della sostituzione.
Nel finale l’Inter sarà ridotta in 9 per l’espulsione comminata a Lucio, il quale procurerà contemporaneamente il rigore della speranza ai rossoneri, ma Ronaldinho fa il verso a Lucarelli e Mascara (già flop dagli 11 metri in questa giornata di A) facendosi neutralizzare il tiro dal provvidenziale J.Cesar, senza nemmeno far soffrire gli avversari almeno per pochi minuti.
In precedenza, sabato sera, la Roma aveva dato il colpo di grazia alla “Banda Ferrara” con un successo maturato negli ultimi istanti del match, con Riise, che faceva il paio col pareggio momentaneo di Francesco Totti, infallibile dal dischetto, siglando il 188° gol in Serie A, agganciando un certo Beppe Signori. E pensare che i bianconeri avevano festeggiato il ritorno al gol del semi pensionato Del Piero, risvegliatosi dopo la cassa integrazione inflittagli da Ciro Ferrara: per Alex, al di là del talento che si rivela una volta di più sprecato, è stata comunque una serata da ricordare per il 169° gol in A (190 compresa la B) e 265° in bianconero, per dei numeri esorbitanti che vengono ulteriormente ritoccati.
Del Piero e Totti erano i protagonisti annunciati, ed almeno loro non hanno tradito i tifosi, per quelle che sono, a detta dello stesso giallorosso, le ultime bandiere del football italico. Roma che consolida dopo questo successo al fotofinish lo splendido 3° posto in A, vantando -2 dal Milan, e pure lo Scudetto non pare poi così utopistico, per la serie mai dire mai (per chi mi prende per folle si riveda la storia della stagione 2007-08).
Il Napoli di Mazzarri non è da meno: in fondo il 1° posto dista “solo”… 12 km ( o metri?); di certo i partenopei non possono più nascondere le proprie ambizioni Champions, tanto più che il patron De Laurentis si dice pronto a rinforzare la squadra per onorare l’eventuale qualificazione alla Max Europa, per un traguardo che manca da tempi memorabili, e che una piazza come Napoli meriterebbe. Buttando l’occhio alla zona B ci si accorge non senza disorientamento della tragica situazione di Lazio ed Udinese, a pochissimi passi dalla retrocessione che, specie per la compagine romana, avrebbe del clamoroso.
|di Albertosig - Fonte: www.calciomagazine.net| - articolo letto 155 volte


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