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2010-01-28

Milan: prenderne atto ma guardare avanti


Dopo tanta attesa è arrivata la serata che non ti aspetti. Non stiamo parlando della sconfitta contro l’Udinese, con la conseguente eliminazione dalla Coppa Italia (avvenimento abituale in casa rossonera!), ma della serata quantomeno imbarazzante di domenica sera contro l’Inter. Sconfitta meritata quanto inattesa dal punto di vista del gioco - non espresso - e della poca grinta e determinazione opposte agli avversari. E’ piuttosto desolante il bilancio stagionale dei derby disputati dall’estate ad oggi; due sconfitte in altrettante partite, zero goal realizzati e ben 6 subiti...ma non solo: di occasioni veramente pericolose non c’è traccia. Se la sconfitta nel derby d’andata poteva derivare dal fatto che la squadra era ancora in fase di assestamento, di sperimentazione, l’altra sera risulta incomprensibile come i rossoneri siano stati dominati dal primo minuto, incapaci di reagire. Il fatto poi di aver giocato per tre quarti di partita in superiorità numerica e di non essercene accorti, lascia ancora più rabbia ed incredulità nel tifoso rossonero.
Alla vigilia ci si aspettava un Milan padrone del campo, dotato di maggior tecnica e con un gioco più spettacolare rispetto agli avversari. Beh, alla fine i pronostici sono stati smentiti dai fatti. Fino ad ora si è sempre avuto l’impressione che l’Inter fosse una squadra fisica, grintosa, poco propensa allo spettacolo, il risultato alla fine è che i nerazzurri hanno fatto la parte del Milan. Una squadra che pressa l’avversario dai primissimi secondi, che colpisce in contropiede, che mette due volte il giocatore davanti al portiere, colpisce due pali, beh non si può certo considerarla squadra fisica e poco tecnica. Il dato certo è che il Milan soffre il confronto diretto con l’Inter, appare quasi timoroso, in soggezione. Non si spiega altrimenti come una squadra reduce da ottimi risultati e prestazioni spettacolari sia così incredibilmente bloccata ed in balia dell’avversario. Qualche limite strutturale è evidente. La coppia centrale difensiva risulta priva di una valida alternativa; è bastata l’assenza di Nesta per creare sofferenza al reparto difensivo; lo schema di gioco con Borriello punta centrale risulta a volte poco produttivo e pericoloso, quando Marco si trova marcato da due centrali tipo Samuel e Lucio nel derby o Chiellini e Cannavaro contro la Juventus, non si dispone di un’alternativa per creare più movimento e vivacità in area di rigore; se Ronaldinho non punta l’avversario, se non crea superiorità numerica, dalla sua parte arrivano pochi pericoli ed il resto della squadra ne risente.
Certo, la serata negativa non può cancellare quanto di buono la squadra ha fatto da metà ottobre ad oggi. Il secondo posto è ancora di proprietà rossonera, la possibilità di proseguire nel cammino positivo è ancora alla nostra portata. E’ logico che parlando di Milan si possono fare programmi ambiziosi e risulta difficile nascondersi davanti a certi risultati giustificandosi con il fatto che l’obiettivo stagionale non è la vittoria del campionato. Avere la possibilità di lottare per il titolo ed accorciare la classifica portandosi a soli tre punti dai nerazzurri con una partita in meno, porta inevitabilmente a dimenticare l’inizio difficoltoso ed a porre l’attenzione solamente sul momento attuale, lasciando così la sensazione di vedere la stagione compromessa. Questo però non deve accadere. Da qui in avanti ci sono ancora obiettivi prestigiosi su cui porre l’attenzione: la squadra dispone di un’idea di gioco ben precisa, risulta unita e competitiva in grado di giocarsela alla pari con gli avversari. Che ci sia bisogno di qualche innesto e di qualche decisione in merito ad alcuni calciatori è evidente, ma le basi valide sono state create soprattutto grazie al contributo di Leonardo.
Non resta che prendere atto di quanto accaduto in questa prima parte di stagione, di valutare con attenzione e serenità sia le cose positive che quelle negative per cercare, se possibile, di allestire per la prossima stagione una squadra competitiva su tutti i fronti. Se sarà effettivamente così è impossibile ora da sapersi, questa è sicuramente la speranza del tifoso rossonero ma non è detto che lo sia anche per la società. La frenesia del pareggio, prima di bilancio e poi con gli avversari, non lascia presagire chissà quale campagna acquisti estiva; diventa sempre più difficile ormai far coincidere le esigenze societarie con la competitività a livello di acquisti, i grandi calciatori difficilmente si acquistano a parametro zero o sborsando cifre nettamente inferiori ai competitori europei. Non pensiamoci ora, ma continuiamo a guardare con ammirazione e fiducia al prosieguo di stagione, così come abbiamo fatto fino a domenica alle 20.45. D’altronde si sapeva che i commenti poi sarebbero stati per la maggior parte disfattisti e negativi.
|di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 155 volte


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