Milan, torna a spendere! Ma la classe, cara Inter, non si compra
C'è un Derby straperso dal Milan ed uno stravinto: 1-1, senza contare quello del campo che ha sorriso ai nerazzurri in una serata totalmente storta per i Leonardo-boys. Quello di domenica sera è frutto dell'altro derby fallimentare del Milan, quello del mercato: mercoledì sera in mixzone ho esposto a Leonardo una considerazione molto semplice ma amara per i tifosi rossoneri. "L'Inter vince il Derby, è prima, e prende Pandev e Ledesma (diventato poi Manuel Fernandes, poco cambia, ndr): il Milan perde e deve colmare un distacco... E poi?": il Mister rossonero ha sorriso ed ha sfoderato tutta la sua diplomazia per la risposta, sostenendo che questa squadra al completo è competitiva, ma soprattutto ricordando che "già si sapeva a cosa si andava incontro". Insomma Moratti spende e spande, forse anche esageratamente, mentre la proprietà del Milan non ha intenzione di fare altrettanto: con coerenza, perchè altrimenti a nulla sarebbe servito il sacrificio estivo di Kakà che tanto male ha fatto ad una fetta di tifo. Il problema però va ben oltre la mera materialità dei tot milioni spesi: è una questione di ambizioni, il gap che separa la prima dalla seconda non può riempirsi magicamente da una sera all'altra. La strada giusta è quella intrapresa con l'acquisto di Thiago Silva: un colpo da fuoriclasse, assestato con largo anticipo, ad un prezzo proporzionalmente basso rispetto all'elevato valore assoluto del giocatore. In estate il Milan ha il dovere di bissare, triplicare, fare poker: ne servono quattro, almeno, probabilmente. In realtà qualcosa andrebbe fatto anche nelle ultime ore di mercato invernale, magari piazzando Huntelaar, vista l'ennesima prestazione deludente dell'olandese contro l'Udinese: l'Inter intanto prende Manuel Fernandes, un giocatore che può essere una sorpresa, e soprattutto lo fa in prestito gratuito. Chapeau. Chapeau però per il Milan per la consueta signorilità dimostrata nel post Derby: una squadra vincente può imparare a perdere e farlo con grande classe. A quanto pare è molto più dificile per una squadra non abituata a trionfare, imparare a vincere, godersi la gioia dei successi, senza eccedere e soprattutto ben valutandone il peso. Le sceneggiate interiste, dal Presidente in giù, sono state ben oltre il limite del buon gusto, così come le gravissime accuse (per non dire calunnie) di complotti: se l'Inter non ha mai vinto una Coppa dei Campioni da quando il trofeo ha le "orecchie" e non somiglia più ad un'anfora preistorica, forse è a causa di tutto questo. Galliani lo sa e, nonostante tutto, ride sotto i baffi restando in silenzio: perchè i tempi migliori, economicamente, potranno tornare in futuro in via Turati... Ma la classe, quella no, l'Inter non troverà dove acquistarla, a qualsiasi cifra. |do Francesco Letizia - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 176 volte