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2010-02-01

Catania: saper non perdere. Non perdere, come vincere


Pareggio da considerarsi punto guadagnato, netto senza tara. Provare a vincere, sempre, ma capiteranno, com’è capitata, partite dove vuoi la giornata no di qualcuno dei nostri, vuoi la giornata eccelsa di qualche avversario, mettendoci dentro un rigore negato, ammonizioni somministrate a casaccio, angoli visti “svisti” e non visti ecco che vincere significa “non perdere”, ed il peso specifico del punto s’equipara a quello dei tre, rappresentando il massimo ottenibile da una partita simile.
Bravo, bravo il Catania davanti alla prova inedita di rimontare un risultato di svantaggio. Quanto fallito con il Livorno riesce contro l’Udinese, sintomo di progressi evidenti che hanno scongiurato l’ennesimo capitombolo al quale stavolta sarebbe stato difficile rimediare.
Bravo, bravo il Catania ad adattarsi ad una soluzione tattica inedita, dettata dagli inconvenienti fisici di Mascara. Assenza le cui conseguenze, sul campo, sono giovate a molti per volgere, al positivo, certi giudizi poco lusinghieri espressi finora sul fantasista calatino, sul suo stato di forma , sull’opportunità di farlo rifiatare. Non vi è, in formazione, qualcun altro in grado di svolgere, i suoi compiti, nel suo ruolo, alla sua altezza.
Bravo, il Catania, ancor più nel secondo tempo, quando assorbe in maniera rapida ed efficace, il cambio di indole, più che di modulo, dettato dalla panchina con gli innesti di Izco e Morimoto, rivelatisi fondamentali per il raggiungimento del pareggio.
Bravo, bravo Biagianti, a mostrare l’importanza dei centrocampisti negli inserimenti offensivi, senza palla; replicando la rete messa a segno contro il Parma. Un’arma in più a disposizione di Mihajlovic, che ha il grande merito di sapere sempre cosa dire alla propria squadra, muovendola come meglio non potrebbe almeno fino a quando certi meccanismi non andranno in automatico.
Brava, brava anche l’Udinese; A prescindere dalle scelte balzane del suo tecnico, ha dimostrato d’essere una formazione, al pari del Catania, invischiata nella zona bassa della classifica solo per una serie di eventi nefasti ed inattesi.
Ai complimenti c’è però un termine. Una volta raggiunto il pareggio i rossazzurri continuano a spingere, rendendosi però conto di quanto si espongano alle ripartenze degli avversari. Ciò comunque non ferma l’arrembaggio alla porta di Handanovic, determinazione che, anche quando non premiata come sperato, merita gli applausi dei tifosi, sempre presenti e, come i giocatori in campo, mai arresi davanti allo spettro della sconfitta, tutt’altro..
Col senno di poi, immaginare un Catania con Martinez riconfermato prima punta sarebbe stato interessante da testare alla riprova del campo. La scelta di Mihajlovic nello schierare Lopez dal primo minuto è però coerente con quanto provato lungo tutta la settimana; il tecnico serbo ha preferito spostare un solo giocatore, Martinez, per far posto al nuovo acquisto argentino, piuttosto che avanzare Ricchiuti in avanti, inserendo Izco a centrocampo. Soluzione, quest’ultima, che avrebbe turbato molti più equilibri, soprattutto difensivi, della scelta poi andata in campo.
Prima uscita per Lopez, ecco spiegato perché il Direttore Lo Monaco voleva un italiano; e non è detto che un italiano non arrivi. L’argentino ce la mette tutta per non deludere ed in campo da’ fondo a tutte le sue forze, poche. Migliorerà, ma il Catania, se vuole una prima punta, dovrà prenderla già pronta per l’uso; altrimenti Martinez, da lì, meglio non toccarlo.
La salvezza si conquista poco a poco, dando continuità di risultati più che brusche accelerate. Un andamento omogeneo che tenga alta la soglia d’attenzione, scongiurando così pericolosi cali dovuti ad una virtuale uscita dalla zona calda. Tutte le partite andranno giocate senza far calcoli, giocate per vincerle; se poi a vincerle non si riuscirà, bisognerà non perderle. Ma quando si potranno vincere.. bisognerà vincerle. E questo Catania, oltre a poterlo fare, ha dimostrato a tutti di saper anche come fare, e di aver i mezzi per farlo.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 141 volte


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