L'Angelo Blucerchiato e il Pazzo ci fanno riassaporare il gusto della vittoria a Marassi (2-0)
Dopo l’exploit di Udine la Sampdoria torna, dopo oltre due mesi d’astinenza, alla vittoria tra le mura amiche, piegando un’Atalanta mai doma, grazie ad un primo tempo ricco di occasioni da rete. I 7 punti conquistati nelle ultime 3 partite consentono ai blucerchiati di avvicinarsi sensibilmente alla rocambolesca lotta per un piazzamento europeo.
In un terreno di gioco in condizioni becere proviamo subito a prendere il pallino del gioco, ma è necessario prendere le distanze tra i reparti, testando il feeling tra l’insolita coppia Pazzini – Pozzi al Ferraris. Gli orobici, privi di Cristiano Doni, si affidano alle geometrie di Guarente e al gioco di rottura di Paolo Zanetti nel cuore del centrocampo, mentre sugli esterni Ferreira Pinto e Padoin hanno il compito di mettere in difficoltà rispettivamente Ziegler e Zauri. Tranne la ormai nota esclusione di Cassano e la squalifica di Gastaldello, Del Neri non presenta sorprese, con la prevista presenza di Tissone al posto di Poli al fianco di Palombo, ancora panchina per Guberti.
Fin dalle prime battuta si tasta la buona forma di Semioli, il quale, dopo aver provato la conclusione da fuori con la sfera che termina sopra la traversa, realizza il primo bel cross della giornata al 15’, Pazzini perde l’equilibrio, Mannini è alle sue spalle, ma perde tempo e il suo tentativo viene murato da Manfredini. Al 20’ standing – ovation per tutti: splendido cross in corsa di Semioli dall’out destro, Pazzini va in cielo, anticipa il diretto marcatore e indirizza la sfera sotto la traversa, ma Consigli, con un prodigioso colpo di reni, gli nega la gioia del goal, e, sul corner conseguente, è Padoin a salvare sulla linea sull’ennesima incornata del Pazzo.
Tissone detta bene i tempi della manovra, Palombo fa da diga davanti alla difesa, Semioli ha il piede caldo, Mannini non è ancora al top, ma non fa mancare il proprio apporto neanche in fase difensiva. L’Atalanta si rende conto di rischiare troppo e alza il proprio baricentro: dopo un goal annullato per offside a Tiribocchi, è Storari attorno alla mezz’ora a salvare la baracca, respingendo di piede un diagonale di Ferreira Pinto, lesto ad approfittare della dormita di Ziegler. Il brivido scuote la Samp, brava a far crollare il muro degli orobici: al 32’ Tissone cerca gloria dalla grande distanza, Consigli toglie la sfera dall’angolino. È comunque il preludio al vantaggio che giunge due giri d’orologio più tardi: avvolgente la manovra blucerchiata che coinvolge entrambi gli esterni, la difesa atalantina spazza come può, al limite la sfera termina sui piedi dell’Angelo Blucerchiato che scarica una bomba ad incrociare, Consigli non può far altro che guardare il pallone insaccarsi nell’angolino alla sua destra.
Gli ospiti sono in piena difficoltà, la Samp lo capisce e va subito alla ricerca del raddoppio prima dell’intervallo: per un non nulla Pozzi non punisce Consigli al quale era sfuggita la sfera in un’uscita al limite dell’area, poi è Semioli a sfiorare il sigillo personale, ma in diagonale non inquadra la porta, vanificando lo splendido lancio di Tissone. Vogliamo il raddoppio e arriva: al termine di una lunga azione corale Mannini serve Semioli sul filo dell’offside, l’ex viola è bravo a sradicare la sfera dai piedi di Bellini e a crossare in centro per il Pazzo che anticipa tutti e gonfia la rete, è il 2-0.
Nell’intervallo Mutti si gioca il tutto per tutto, inserendo Valdes sulla sinistra, accentrando Padoin al posto di Paolo Zanetti. La Sampdoria prova ad amministrare il risultato, ma non è nel nostro dna, non è lo quasi mai stato, anche quando eravamo molto più competitivi. Il campo è disastrato, fatichiamo a tenere palla, arretriamo troppo il proprio baricentro, Tissone è stanco e viene sostituito da Poli, che fatica però ad entrare in partita. La Dea non demorde, crede alla rimonta, non riapre la partita soltanto per la disastrosa mira di Chevanton, capace di divorarsi due incredibili occasioni da goal a tu per tu con Storari, di testa su cross di Valdes, in contropiede al 67’, non approfittando di uno svarione di Lucchini.
Mutti lancia Amoruso e Ceravolo, al posto di Tiribocchi e Pinto, ma gran parte del forcing è ormai stato compiuto. Del Neri si copre, inserendo Accardi per Mannini, con l’avanzamento di Ziegler a centrocampo. L’ultimo brivido lo corriamo all’83’ quando Amoruso è lesto a spizzicare una sfera velenosa nel cuore dell’area, ma Storari si fa trovare pronto per l’ennesima volta. Al triplice fischio finale soddisfazione in casa Samp, capace di riprendere il giusto passo in campionato dopo due mesi di buio e il mancato trasferimento di Cassano alla Fiorentina. Per l’Atalanta si tratta della seconda sconfitta consecutiva al Ferraris, è presto per definire terminati gli effetti della cura Mutti, una cosa è però certa: la squadra non si è mai disunita e ha sempre creduto nella rimonta, ma la classifica piange.
SAMPDORIA-ATALANTA 2-0
MARCATORI: 35’ Palombo, 46’ Pazzini
SAMPDORIA (4-4-2): Storari; Zauri, Lucchini, Rossi, Ziegler (80’ Padalino); Semioli, Palombo, Tissone (61’ Poli), Mannini (72’ Accardi); Pazzini, Pozzi. (A disp: Guardalben, Cacciatore, Guberti, Testardi). Allenatore: Delneri.
ATALANTA (4-4-2): Consigli; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; F.Pinto (74’ Ceravolo), Zanetti (46’ Valdes), Guarente, Padoin; Tiribocchi (66’ Amoruso), Chevanton. (A disp: Coppola, Capelli, Bianco, Radovanovic). Allenatore: Mutti.
ARBITRO: Celi di Campobasso.
AMMONITI: Palombo (S); Pinto, Guarente, Padoin, Chevanton (A)
ESPULSO: 93’ Padalino per frasi irriguardose verso un guardalinee.
NOTE: spettatori presenti 22.000 circa, con 900 bergamaschi al seguito. Campo in condizioni vergognose. Angoli: 8-5. Recupero: 3'; 4' |di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 149 volte