Livorno - Il Livorno si ferma a Rubinho. L'ultima giornata di mercato consegna a Cosmi l'ex portiere di Genoa e Palermo che viene ovviamente in prestito con Benussi che fa il percorso inverso. Niente attaccante, niente centrocampista, niente esterno, anche se quello che serviva veramente lo sa solo il mister. Di certo non l'ultimo dei tre, visto che fu proprio lui a dire che in quel ruolo non ce n'erano migliori sulla piazza che potevano essere utili alla causa e quelli in vendita costavano troppo. Comunque la società con Castellini c'era riuscita, ma Vitale è convinto di poter dare ancora molto. La punta? Cosmi ha effettivamente chiesto Zalayeta o Calaiò, ma ciò implicava il sacrificio di Tavano. Il centrocampista? Forse in questo il mister ci sperava, uno che potesse fare le veci di Mozart, in grado di suggerire interessanti palloni agli avanzati amaranto, di poterli rendere pericolosi. Ed effettivamente negli ultimi 10-15 giorni di mercato ci si aspettava un colpo in tal senso: Ljungberg e Tissone i sogni, Parola, Caserta e Troiano gli obiettivi più concreti; di quest'ultimi tre il pisano del Cagliari è stato trattenuto dalla società sarda, forse poco convinta della formula proposta dal Livorno: il consueto prestito. L'atalantino non è stato fatto muovere dagli orobici convinti che avrebbero rafforzato una diretta concorrente. Il modenese era una scelta di rincalzo.
In entrata sono arrivati sei elementi, Rubinho, appunto (attenzione: col serio rischio di creare un dualismo con De Lucia che potrebbe essere deleterio alla lunga, con Benussi questo problema non si poneva), che vuole riscattarsi dopo essere stato accantonato; buona qualità comunque, con Cosmi che ora avrà anche l'imbarazzo della scelta in porta. In difesa c'è Esposito che contro il Napoli ha dimostrato di dover entrare in condizione, Bernardini dal Varese da valutare però in prospettiva come il centrocampista austriaco Prutsch; Di Gennaro avrà l'ingrato compito di sostituire Candreva, ma anche qui si tratta di un giocatore che ha ripreso a giocare da troppo poco tempo e definito dall'allenatore non ancora pronto. Infine Bellucci, che ha già fatto due gare mostrando qualità, soprattutto ieri; un elemento che tornerà molto utile.
Buono il mercato in uscita. Spinelli è riuscito a guadagnare circa il doppio rispetto a quanto pattuito per Candreva, un giocatore non suo. La Juve è la Juve e non si può dire di no. Bene anche la scelta fatta per Cellerino e Dionisi, evitando quella fatta per quattro anni con Paulinho. Il Celta Vigo nella B spagnola sarà una bella palestra per l'argentino, mentre l'ex Celano ha già segnato tre volte in due partite a Salerno. Benussi cercherà di mettere in difficoltà la stella Sirigu in una piazza ambiziosa come quella di Palermo.
Ma insomma questo Livorno come esce dal mercato? Rafforzato, indebolito o come prima? A prima vista non sembra cambiato molto. Certo, non tutte le squadre di bassa classifica possono permettersi di mandare in panchina giocatori come De Lucia o Rubinho, piuttosto che Tavano o Bellucci, o qualcuno tra Bergvold, Moro, Pulzetti, Filippini, Marchini, Esposito e Diniz, però qualcosa continua a mancare, forse proprio quel centrocampista in grado di dare l'ultimo passaggio. Domani, infine, si vedrà anche la reazione di Cosmi, che poi è quella che conta veramente. Non mettiamo la mano sul fuoco che sia contento, anzi, un po' di amarezza crediamo che non gli mancherà. Abbiamo però fiducia che abbia voglia di andare avanti, che sia ancora convinto che l'obiettivo salvezza possa essere ancora a portata di mano. |di Lorenzo Corradi - Fonte: www.amaranta.it| - articolo letto 136 volte