In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il tecnico del Parma, Francesco Guidolin, ripercorre, con un pizzico di nostalgia, le emozioni vissute a Palermo: “Palermo è una parte del mio passato umano e professionale che ricordo con straordinaria soddisfazione, perchè so di aver fatto bene. Certo, sono stato aiutato da tutti coloro che hanno lavorato con me, i giocatori, la società, le persone ai più sconosciute che per me sono, invece, parte fondamentale di quel ricordo. Mi sento con persone che vivono a Palermo, che non fanno parte della società. Ho legami ancora molto forti con quella realtà. Rivedere strade conosciute, in cui ho passeggiato, certi luoghi della città per me significativi, incontrare i calciatori con cui ho diviso momenti belli e meno belli... Dal punto di vista emotivo, tutte cose fuori dall’ordinario: il batticuore è garantito. I luoghi più importanti? Mondello, ovviamente. Abitavo lì. Dalla finestra vedevo quello spicchio di mare, forse uno tra i posti più belli d’Italia. E Capo Gallo: lì passeggiavo, a piedi. E Monte Pellegrino: lo scalavo in biciletta, più volte durante la settimana. Il panorama, l’orizzonte, il mare: da lì uno spettacolo senza eguali. C’è un punto in cui mi fermavo: chiudevo gli occhi, li riaprivo e potevo immaginare com’era questa città duemila anni fa, quando tutto era diverso e gli uomini correvano verso la vita in maniera meno frettolosa. A volte io e mia moglie ne parliamo: ci piacerebbe fare una vacanza, tornare a Mondello solo per un privatissimo piacere". |di Salvatore Bavari - Fonte: www.tuttopalermo.net| - articolo letto 130 volte