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2010-02-06

Felipe Melo: «Inter abituata a vincere. La Juve è un progetto in costruzione»


«La Juventus non è inferiore all'Inter. La differenza è che loro sono attrezzati per vincere, noi siamo in fase di costruzione». Felipe Melo parla a Globo Esporte e quello che dice non è affatto scontato. Il centrocampista brasiliano reagisce alle critiche che i tifosi gli hanno rivolto per un inizio di stagione al quanto deludente («Dovrebbero avere un po' più di pazienza», ha detto Melo) e rivela quanto importante sia la sua vita privata per rendere al massimo sul terreno di gioco. Il primo argomento è il fin qui deludente campionato disputato dalla Juve: «Secondo me non siamo inferiori all'Inter, lo dimostra il fatto che l'abbiamo battuta per 2-1 in casa nostra. In coppa Italia, poi, abbiamo perso ma il match è stato molto equilibrato. La differenza fra noi e i nerazzurri è evidente: il loro progetto va avanti da anni, il nostro è solo all'inizio.
Loro poi hanno Mourinho, un grande tecnico mentre la Juventus ha cominciato la stagione con un tecnico senza esperienza. Siamo partiti fortissimi in campionato e forse abbiamo dato un'impressione errata di squadra imbattibile che avrebbe vinto sicuramente lo scudetto. Poi sono arrivati i primi problemi e fra di noi c'è stata meno convinzione. La Juve è un grande club e la pressione è altissima». Melo saluta con affetto Ferrara: «Lui è stato un buon tecnico, di qualità. Il suo esonero è stato una scelta della dirigenza. Ora in panchina c'è Zaccheroni che si sta dimostrando una persona valida, con le idee chiare. La Juve sta reagendo anche perchè ha qualità da vendere nonostante ci siano molti giovani giocatori che devono ancora fare esperienza. Per questo motivo ci serve un po' di tempo per crescere». Dalla Fiorentina alla Juventus: un passaggio più complicato del previsto per Melo: «Quando sono arrivato in Italia sapevo che sarebbe stata dura. La Fiorentina mi ha dato l'occasione di andare a dimostrare il mio valore e le mie qualità in un grande club». Il suo passaggio in bianconero è costato 25 milioni di euro: «Sì, sono stato uno dei giocatori più costosi della storia della Juve. Una responsabilità che ho affrontato con umiltà, perseveranza e regolarità. Sto giocando ad alto livello da alcuni anni, sono entrato a far parte della Selecao e quindi ho esperienza a sufficienza per gestire anche certe situazioni». Il rendimento non all'altezza è figlio di un'estate piuttosto pesante: «Non ho fatto le vacanze. Dopo la Confederation Cup sono arrivato subito alla Juve e ho cominciato immediatamente la preparazione. Ho accusato problemi di affaticamento alle gambe ma ho continuato a giocare anche quando sarebbe stato meglio uno stop. Il giocatore non è una macchina, fa grandi cose solo quando è al 100%. Altri calciatori al posto mio magari si sarebbero fermati per recuperare». La richiesta di Melo ai tifosi è chiara: «Il fatto che la società abbia speso per il mio cartellino 25 milioni di euro non vuol dire che io debba far gol tutte le domeniche. La gente dovrebbe avere più pazienza. Io sono un guerriero e non mi tirerò mai indietro per la Juventus. Anche Zidane è stato fischiato dai tifosi della Juve prima di cominciare a brillare. Idem per Platini. Addirittura Henry è stato criticato. I tifosi dovrebbero essere più maturi e aiutare i giocatori che in questo momento sono in difficoltà». Anche con Diego i tifosi si stanno dimostrando piuttosto impazienti: «Lui sta vivendo la mia stessa situazione ma è molto sereno. Non possiamo fare la differenza solo noi due. Serve una crescita collettiva, di tutta la squadra». Una battuta anche sul trionfo al 'Bidone d'oro 2009': «Non la prendo in considerazione anche perchè finora penso di aver fatto una buona carriera: sono passato dall'Almeria alla Fiorentina, in maglia viola sono stato il protagonista della stagione. Poi sono passato alla Juve per 25 milioni, ho conquistato un posto in Nazionale, ho vinto la Confederation. No, non penso sia stata un'annata da buttare. Il bidone d'oro è fatto per imbrogliare la gente. Il mio lavoro non è fare gol ma rubare palloni e far ripartire la squadra. Se poi vengono anche le reti, meglio così...». Chiusura con una promessa: «La Juventus quest'anno arriverà sicuramente fra le prime quattro. E' l'obiettivo minimo per salvare la stagione, se dovessimo fallirlo sarebbe come tornare in serie B. Vincere il campionato in Italia è molto difficile, io spero di vincere la Champions League con questa maglia».
|Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 137 volte


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