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2010-02-09

Commento tattico: Ricchiuti cambia il volto alla partita


Con una sola zampata Maxi Lopez porta 3 punti alla classifica del Catania, spazza via le tante, troppe voci, critiche sul mancato acquisto di Pavone, e getta la Lazio nella crisi più nera della gestione Lotito che proprio al centravanti argentino aveva chiuso le porte biancocelesti dopo una lunga trattativa.
Un'occasione sola, ma trasformata in goal , vale più di 90' di dominio e cannoneggiamento dell'avversario se questo non porta poi a mandar dentro il pallone. Allo stesso modo, un attaccante in grado di capitalizzare al massimo l'unica palla mezza giocabile con fronte alla porta, e dentro area, da' la netta impressione di aver tutte le carte in regola per poter continuare a far bene: che è quello che chiede la piazza, e quello che serve alla squadra.
Ci sarà, senza dubbio, da valutare anche la componente “fortuna” , ma attenzione a dar ad essa un peso veritiero. Se il palo di Zarate,è fortuna etnea, resta pur sempre questo un episodio nel mare dei 90' nei quali il Catania è bravo a difendersi dagli attacchi a testa bassa della Lazio , facendo stancare i locali per poi colpirli nel secondo tempo, in contropiede. Tutto come da copione, esattamente come previsto da Ricchiuti in settimana: “Loro attaccheranno dal primo minuto, dovranno fare la partita, noi li potremo sfruttare i contropiedi”.
Mihajlovic adotta la tattica più adatta per interpretare, proficuamente, la gara. Legge nel pensiero degli avversari e schiera, nel primo tempo, una formazione più abbottonata, con raddoppi sistematici su Zarate da una parte e Lukovic dall'altra, mentre nel secondo, e qui certo un po' di fortuna c'è, è costretto ad anticipare l'ingresso in campo di Ricchiuti tirando fuori l'acciaccato Carboni. Si passa ad un atteggiamento parimenti equilibrato, con Biagianti al posto di Carboni, ma più propositivo in fase di ripartenza grazie alle doti di Ricchiuti, pregevole assist-man.
L'azione che porta Lopez al goal nasce proprio da un pallone recuperato da Ricchiuti a centrocampo, difeso, innescando il contropiede, e dalla perfetta esecuzione dello stesso con palla larga a Mascara, cross basso sul primo palo dove Lopez è lesto ad avventarsi in scivolata mettendo dentro un goal da attaccante di razza. Lazio ferita quando pensava di poter far propria la partita, o comunque quando ben lontano era dalle menti dei giocatori anche la lontana ipotesi che il Catania, un tiro in porta prima di allora, potesse impensierire Muslera.
L'effetto sorpresa manda i padroni di casa in completa confusione, Ballardini effettua tutti e tre i cambi a sua disposizione nell'arco dei 15' successivi al goal subìto. La Lazio attacca con un singolare modulo a quattro punte, tutte in posizione centrale, che vanno a pestarsi reciprocamente i piedi , tant'è che le uniche reazioni offensive degne di nota arrivano da due conclusioni su tiri di Kolarov. A prevalere è il caos, Mihajlovic allora, conscio di non poter ricavare nulla di più di quanto già nelle proprie mani, difende l'1-0 inserendo Terlizzi come risposta alle quattro punte di Ballardini. Il Catania chiude difendendo a cinque , con l'attacco affidato al tridente Llama, Mascara, Ricchiuti che però viene impiegato prevalentemente in compiti difensivi e di rottura di gioco sulla mediana. Nonostante i 18 tiri, la Lazio impensierirà Andujar solo in 5 occasioni, media del 27% di precisione che cozza con quella etnea, 8 tiri dei quali 3 in porta , goal compreso, pari al 37%.
Sufficiente la prova della difesa. Spolli è impeccabile nel marcare Floccari che passa nel più totale anonimato l'intera gara. Silvestre pecca nelle due occasioni che liberano Mauri al tiro, nel primo tempo, Biagianti, autore di una partita importante, sbaglia allo scadere quando concede (pur solo di destro) il tiro a Kolarov. Ottima la partita dei due terzini, Capuano ed Alvarez , che duettano spesso con i due laterali di centrocampo. Izco si conferma giocatore capace di esprimersi al meglio delle sue potenzialità quando inserito a partita in corso; brucia molte energie in copertura e, di conseguenza, non riesce ad incidere con la stessa efficacia in fase propositiva.
Lo stesso Mascara, indice dell'atteggiamento etneo, è pedina fondamentale per garantire l'equilibrio tra fase offensiva e difensiva, utilissimo a chiudere gli spazi sulla fascia per poi dettare i tempi di risalita della squadra, evitando così lo schiacciamento della stessa nella propria metà campo. Ballardini dice “il problema della Lazio è nella testa”, probabilmente, al momento del goal il centrocampista che perde il contrasto con Ricchiuti anziché recuperare s'impegna ad aggiustarsi i calzettoni. Questo mette la parola fine ad ogni discorso.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 125 volte


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