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2010-02-09

Milan: mira sballata


L'avvicinamento alla gara contro il Manchester di martedi 16 continua a lanciare segnali decisamente sconfortanti. Ieri, c'è da dirlo, non è che si sia visto il peggior Milan dell'anno, la fortuna non ci ha di certo aiutato ma, detto ciò, è impossibile che una squadra come la nostra non riesca a segnare, e neanche a tirare per buoni 60 minuti, contro avversari che difendevano praticamente sulla linea di porta. Una chiave delle nostre difficoltà a sfondare contro queste difese sta, oltre alla lentezza della manovra, invevitabile del resto quando ci si ostina a schierare elementi come Seedorf, nella assurda volontà di entrare con la palla dentro la porta che hanno i nostri giocatori; alcuni dati?
L'unico gol da fuori area di 36 segnati dai rossoneri porta la firma di Ronaldinho, al novantesimo di Milan- Siena. C'è da riflettere su ciò, a mio parere causa di due aspetti: il primo, come detto poco fa, è nel non tirare mai, si cerca sempre la giocata, il dialogo stretto anche quando si è dentro l'area di rigore contro avversari schierati in 10 dentro di essa, e badate che non sto dicendo di provare il tiro da distanze siderali, ma semplicemente dal limite dell'area dato che ieri il Bologna era così basso che avremmo potuto provare buone 20 volte. Il secondo aspetto, non meno importante, è la mira sballata dei nostri centrocampisti: non parliamo di Seedorf, l'unico al mondo che riesce ad abbinare la debolezza nel tiro al centrare i cartelloni pubblicitari con probabilità pari ad uno, ma di Pirlo: francamente non capisco come i commentatori televisivi riescano a dire che questo giocatore abbia grandi capacità balistiche; segna una punizione ogni 300 battute, prova il tiro ogni gara e ci fosse una sola volta non dico che faccia gol, ma che almeno prenda la porta. Ieri quando Beckham ha sparato alto un tentativo dalla distanza ho esultato: il tiro era fuori di un parsec ma almeno era potente.
Per quanto riguarda il debutto del nuovo arrivato Mancini credo sia difficile da giudicare dato che si vede lontano un miglio che è completamente fuori condizione: mai uno scatto, mai un dribbling, solo passaggetti banali, ormai la specialità in casa Milan, solo una bella giocata per la traversa di Ambrosini. Ripeto la mia premessa, con meno sfortuna la gara l'avremmo vinta, rimane il fatto che dea bendata o no quelli di ieri erano 3 punti da portare a casa passeggiando vista la pochezza degli avversari. Per tornare a vincere non bastano i rientri di Pato e Nesta, ci vuole più personalità, grinta e capacità di centrare almeno qualche volta i pali avversari tirando, magari di più quando ce n'è l'occasione: non è che si chieda molto, la porta è più di 14 metri e da giocatori che hanno vinto tutto ti aspetti che qualche volta la palla ricada in quella superficie.
|di Alessio Scalzini - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 182 volte


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