Per vincere si sa, occorrono tanti fattori: determinazione, forza, tecnica, ma talvolta anche fortuna. Di quest’ultima si rammaricano maggiormente i giocatori e l’allenatore del Milan al termine della gara di Bologna, che ha visto i nostri allontanarsi ancor di più dalla prima in classifica, ora a 10 punti.
Prima in classifica che, purtroppo, come in un film già visto, si avvia a vincere il suo quinto scudetto consecutivo, ma soprattutto il diciottesimo della sua storia, il che significherà sorpasso definitivo in Italia e tanti saluti alla nostra pretesa di essere i legittimi contendenti della Juventus nel derby d’Italia. Quel derby che Gianni Brera riteneva si dovesse giocare tra le squadre più scudettate; punto. Le altre chiacchiere stanno a zero.
Ad ogni buon conto, il Milan visto ieri in quel di Bologna è stato davvero sfortunato e le due traverse di Dinho e Ambrosini gridano ancora vendetta. In una stagione da scudetto la fortuna aiuta gli audaci. In questa, gli audaci, non sempre tali, quand’anche lo sono, vengono spesso beffati dalla Dea Bendata. Mancini ha dato poi il massimo che potevamo attenderci dal suo esordio immediato dopo la lunga inattività e ha di sicuro ovviato ad un problema in fase di attacco che sulla destra si era posto nelle ultime partite, in cui Beckham è apparso piuttosto fiacco.
Ora, step-by-step, occorre riprendere il passo dei vincenti lasciato in casa con il Siena prima della sosta natalizia. E’ lì che vedemmo per l’ultima volta il Milan vincere. Anzi stravincere su un avversario, ad onor del vero, in dieci per 80’. Ora, step-by-step, occorrerà avvicinarsi anche alla sfida di Champions League contro il Manchester United, che sarà una gara in cui i nostri daranno il mille per mille, ormai consci che è lì, nell’Europa che conta, che hanno l’obbligo di tornare a fare il Milan. Come sempre, e a maggior ragione quest’anno. |di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 157 volte