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2010-02-10

Milan: i limiti noti


Il Leo Milan s’è perso. Inciampa anche a Bologna e si arrende allo strapotere dell’Inter. Al secondo posto balza la Roma. Come ampiamente previsto. Un pareggio, quello contro i felsinei, che pesa come un macigno. Una classifica impietosa. Addio sogni di gloria. L’Inter è forte. Dieci punti un abisso incolmabile. L’impressione è che i nerazzurri continueranno a vincere anche negli anni a venire. Chi mai potrà opporsi a questa autentica “dittatura”? I cugini non badano a spese. Comprano i migliori. Vincono. Dominano. Noi compriamo ai saldi. Come tutti gli altri. Non c’è, né ci sarà, trippa per gatti. Potenza di “Calciopoli”! Ha stravolto il calcio italiano a vantaggio di una squadra soltanto. L’Inter. Leonardo l’ha ammesso. Non è annata da scudetto. Grazie infinite. Lo sapevamo già. Adesso ci attende il Manchester. Se non ci diamo una mossa saranno cavoli amari. Contro di noi tutti i portieri finiscono con l’essere i migliori in campo. Tutte le difese si esaltano. Si superano.
A Bologna il Milan ha fatto la partita per larghi tratti della gara. E’ stato anche sfortunato. Le traverse colpite da Ambrosini e Ronaldinho tremano ancora. La squadra ha mostrato i limiti usuali. I limiti noti. Costruisce, macina gioco, realizza poco. Taluni meccanismi sembra scorrere meno fluidamente del solito. Qualcosa s’è inceppato. Il gioco senza palla non è limpido e puntuale come vorrebbe l’allenatore. Il pressing non viene applicato con la dovuta “cattiveria”. Dalle fasce non sgorga il solito gioco. A risentirne è la manovra collettiva. Niente da dire sulla prestazione di Borriello. Importante ed efficace come al solito. Benino Ronaldinho. Male Seedorf. Bologna ha però sottolineato quella che ormai appare più di una caratteristica acquisita. Più di una specificità della squadra. Il Milan non può prescindere dalle due punte. Almeno secondo noi. Dilemma non da poco, questo, per Leonardo. Huntelaar ancora una volta è stato sfortunato. Ha trovato sulla sua strada un portiere in condizioni smaglianti. Che sfiga questo olandese! Con Huntelaar in campo la manovra offensiva è parsa più equilibrata ed incisiva. Più omogenea. Borriello, che si è battuto come un leone, ha avuto un punto di riferimento affidabile. Importante. Ronaldinho più visuale per piazzare meglio la palla ed orientare i suoi cross. Pato è ancora ai box. Il Papero ci manca un casino. Non vediamo l’ora che torni in campo. A disposizione. Il rientro di Bonera è stato più che positivo. Confortante. Ordinato, freddo. Pulito negli anticipi e nella impostazione della manovra. Daniele ha dato sicurezza a tutto il reparto.
Fossimo in Galliani non ci preoccuperemmo più di tanto a rincorrere un centrale in grado di alternarsi con Nesta. Il centrale l’abbiamo in casa. E’ Bonera. Con il rientro di Astori, il recupero dell’infortunato Onyewu, e l’inserimento nella rosa di prima squadra del giovane Albertazzi, la difesa ci sembra più che sistemata. L’americano prima o poi dovrà farci capire perché è stato acquistato. E’ sulle fasce che manca qualcosa. Sulla linea dei terzini. Abate e Antonini stanno crescendo bene. Sono bravi. Zambrotta non è ancora alla frutta. Può dare molto. Però un terzino robusto e smaliziato, di classe, in grado di giocare sia a destra che a sinistra, andrebbe preso. Così come andrebbe preso un centrocampista in grado di alternarsi con Andrea Pirlo. Hernanes il nome che suggeriamo. L’unico. Costa, certo. Ma un vice Pirlo ci serve come il pane. E’ da anni che lo inseguiamo senza successo. E’ più importante di Dzeko. Che comunque costa parecchio. Come la mettiamo con il bilancio e la politica del risparmio a tutti i costi? Già…Fly Emirates. Quattrini freschi. Però in avanti abbiamo Borriello. Dietro Pirlo, nessuno. Dzeko è forte. Su questo non ci piove. Ma siamo certi che sia meglio di Borriello? Il timore, fondato, è che il suo acquisto possa compromettere la crescita di Marco. Rischio che non bisogna correre. Borriello è maturato moltissimo. E’ bravo. Merita la maglia da titolare. Sbaglieremo, ma noi siamo convinti del valore di Huntelaar. Che fin qui non è stato certo fortunato. Ha segnato tre reti. Se nel derby e contro il Bologna non avesse incontrato due “muri”, a quest’ora sarebbe a quota cinque. Non male. Gli schemi non lo hanno aiutato. La vicinanza di Inzaghi, neppure. Come mettere assieme due falchi predatori. Huntelaar adesso pare più integrato nei meccanismi della squadra. Più presente. Diamogli tempo. Fiducia.
Mancini ci è piaciuto. Qualche chilo di troppo, una intesa da trovare con i compagni, tanto impegno. Vede il gioco, è frizzante quanto basta, può giocare sia a destra che a sinistra. Come esterno alto e anche come vice-Seedorf. Un innesto basilare. Un giocatore duttile su cui si può fare affidamento. Le conferme, adesso, spettano al campo. Vedremo. Le colpe di Galliani stanno a zero. O quasi. Senza soldi in saccoccia miracoli non se ne possono fare. E acquisti importanti neppure. Ci si deve arrangiare con quello che si trova. Con quello che si ha. Proprio come sta facendo Galliani. Però è difficile vincere i campionati senza una programmazione oculata. Moratti ha nominato recentemente uno dei suoi figli Vice Presidente dell’Inter. Un gesto importante nella continuità. La famiglia Berlusconi su questo versante tace. Piersilvio e Luigi non sembrano interessati al Milan. Marina dirige Fininvest. Paolo è già nel Consiglio di Amministrazione come Vice Presidente. Nulla di nuovo si scorge in avanti. Ai posteri l’ardua sentenza.
|di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 150 volte


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