Pro e contro (dopo la 23esima): bravi a soffrire e a colpire
PRO - Saper soffrire, è proprio quello che il Catania ha dimostrato di esser disposto a fare per raggiungere i propri obiettivi. La partita contro la Lazio è stata l'emblema di questa predisposizione al sacrificio degli uomini di Mihajlovic che hanno saputo reggere l'aggressione iniziale dei biancocelesti ed hanno cambiato passo al momento giusto, riuscendo poi a segnare in una delle poche occasioni create.
Dal Catania sprecone al Catania cinico. Da una squadra che svagava la propria attenzione nei minuti finali ad una che non perde la concentrazione fino al fischio finale. Elementi caratteristici di queste ultime giornate riassunte nel match giocato contro i biancocelesti.
Attenzione prima di tutto, sacrificio unanime e spietatezza quando si acquisisce la consapevolezza di poter vincere. Quello che è mancato in molte occasioni di questa stagione: basti pensare alle trasferte di Bergamo, Siena e Bari o alle gare interne contro Napoli, Livorno, Milan o la stessa Lazio. L'importante era riuscire a cambiare mentalità per tempo, fondamentale sarà mantenerla.
CONTRO - Se proprio bisogna andare a rivedere le bucce di quest'ultima partita si può riscontrare come si sia concesso molto alla Lazio, che aveva comunque l'obbligo di fare la partita. Diciotto i tiri totali di cui molto sei occasioni pericolose, la bravura di Andujar ed un po' di fortuna hanno impedito il concretizzarsi della pressione laziale che si è affievolita con l'andare del tempo.
Il Catania si è limitato poi a contenere il vantaggio mostrando impaccio nel chiudere le partite, specie questa partita con una Lazio sbilanciata e disperata, l'occasione nei piedi di Ricchiuti è l'unica dopo il gol ad impensierire Muslera. Ma va comunque bene così.
SU - Adrian Ricchiuti se la scorsa domenica era “giù” questa volta, partendo dalla panchina, diventa il cambio che fa mutare il passo alla squadra, come fù Izco contro l'Udinese, il cambio azzeccato di Mihajlovic che da vitalità alla squadra. Si muove tra le linee facendo avanzare il baricentro di una squadra “strategicamente” schiacciata nella prima frazione, da lui parte l'azione gol.
GIU' - Christian Llama Apprezzabile in progressione, inguardabile nell'uno contro uno che va sempre a cercare perdendolo puntualmente. Da due giornate in apparente calo, la sosta forzata contro l'Atalanta può solo fargli bene.
“Quando le cose dipendono da noi, io non ho mai paura ” è ciò sostenne Sinisa Mihajlovic speranzoso di abbandonare la terz'ultima posizione prima di Catania-Udinese. Oggi la si è abbandonata e si può essere coscienti che tutto, d'ora in avanti, dipenderà da noi. Non importa cosa faranno le rivali, bisognerà assolutamente non sbagliare nel credersi fuori pericolo e mantenere viva la concentrazione, proprio come nell'ultimo match. Approfittare del morale e del prossimo scontro diretto al Massimino contro l'Atalanta per dare segnali di maturità.
Tutti a disposizione per Bortolo Mutti, reduce anch'esso da una vittoria rivitalizzante, che avrà da sciogliere più di un dubbio legato al reparto offensivo: dare fiducia a un Tiribocchi trascinatore o spazio all'esperienza di Amoruso e Chevanton. Di problemi del genere si augura di averne anche Sinisa Mihajlovic in trepidante attesa sul recupero, molto probabile, di Martinez in avanti.
14 febbraio, festa degli innamorati rossazzurri. E' stata definita così l'iniziativa della società che, con prezzi popolari, vuole avvicinare quanti più tifosi possibili alla squadra in una di quelle giornate fondamentali per il prosieguo della stagione.
“La stagione dell'amore viene e va”, canta Battiato, come quelli che vengono e vanno, parlano e straparlano, in base all'andamento della squadra. Ci saranno anche loro e questo è positivo, significa che adesso non sta andando tanto male.
Al resto ci penseranno i soliti che, sfruttando quest'altra ondata d'entusiasmo, ribadiranno il concetto che “la gente come noi non molla mai”, né prima, né adesso. |di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 139 volte