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2010-02-11

Milan, dove sei finito?


Era il 17 gennaio scorso, fischio finale di Milan-Siena 4 a 0, da quel giorno in poi si è smarrito il Milan e per il momento non se ne ha traccia. Inter, Udinese, Livorno e Bologna, 2 punti realizzati, eliminazione in Coppa Italia e sconfitta nel derby a ridimensionare le ambizioni scudetto; 1 goal realizzato e per giunta da un centrocampista, Ambrosini. Sembra di essere ritornati ad inizio stagione, considerando i punti realizzati addirittura peggio, 2 punti contro i 4 dell’andata, squadra lenta, prevedibile e raramente pericolosa in fase offensiva. Cosa sia successo ultimamente è difficile da capire, la squadra è praticamente la stessa, il modulo pure e le ambizioni, si spera, da grande squadra. I commenti post partita lasciano alquanto perplessi, domenica a Bologna i rossoneri hanno dichiarato di aver disputato una buona gara, molto possesso palla, due pali e molta sfortuna. Rivedendo la gara mi sembra di aver assistito a tutt’altra partita. I due pali certo li abbiamo visti, il possesso palla pure ma la buona gara mi risulta difficile da capire. Tenere a lungo il pallone non significa dominare la gara, l’avversario e di conseguenza essere pericolosi; il 70% di possesso palla avuto a Bologna alla fine è risultato poco produttivo, avaro di occasioni e macchinoso. E’ dimostrato che giocando in velocità, con pochi tocchi e con una supremazia territoriale inferiore all’avversario si può essere comunque pericolosi. Al riguardo Capello affermava che tanto più l’azione è veloce maggiori sono le possibilità di creare occasioni da rete pericolose, al contrario più si tiene palla, più si vive di “ti tic e ti toc” e meno probabilità si hanno di colpire l’avversario.
La sensazione è che la sconfitta nel derby abbia avuto ripercussioni maggiori di quanto ci si potesse aspettare. Probabilmente l’essere stati inferiori ai cugini, la speranza svanita di poter riaprire il campionato ed il fatto che in superiorità numerica per tre quarti di gara non si è riusciti a riequilibrare la partita ha causato nei rossoneri un contraccolpo a livello di sicurezza ed autostima. Ora il futuro immediato sembra circondato di dubbi, ansie, perplessità su come considerare la stagione in corso. Tutte le attenzioni sono orientate a martedì sera, gara di andata di Champions League contro il Manchester United; se fino a qualche settimana fa si poteva immaginare di un incontro alla pari, oggi affiorano paure, timori di un’eliminazione annunciata. Osservando il modo di giocare, di segnare e dominare gli avversari, il Manchester appare il peggior avversario possibile. Oltre a sperare nel recupero dei vari Nesta, Pato, Seedorf in condizione migliore, è necessario riacquistare quella gioia di giocare di un mese fa, quella brillantezza, fantasia, pericolosità che aveva decretato i rossoneri come la squadra più spettacolare del campionato italiano. Solo in questo modo il Milan partirà alla pari del Manchester ed in grado di mantenere aperta la qualificazione sino al ritorno in terra inglese.
Riguardo al malumore della maggioranza dei tifosi rossoneri è abbastanza comprensibile. Il fatto che questa fosse stata annunciata come una stagione di transizione, senza un obiettivo dichiarato di vittoria poteva reggere nella prima parte di stagione. E’ logica che dopo la striscia di vittorie consecutive, di calcio spettacolo, goleade ed ottime prestazioni di alcuni singoli, non risulta semplice considerarla una stagione interlocutoria. Il Milan è pur sempre il Milan, alla fine le difficoltà iniziali sono state superate, risulta riduttivo nascondersi dietro a buoni risultati cercando di pensare partita per partita quasi fossimo una provinciale. E’ comprensibile quindi che svanito l’obiettivo scudetto, con i cugini sempre più lanciati verso il sorpasso in fatto di titoli complessivi, il tifoso rossonero consideri la stagione come negativa, sia perplesso circa la precisa programmazione futura e marcato da quel senso di inferiorità rispetto alla concorrenza. Aspettiamo quindi di ritornare competitivi su tutti i fronti, societari, mercato, prestazioni, con la speranza che si ritrovi il caro vecchio Milan. Per ora, dove sei finito?
|di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 183 volte


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