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2010-02-12

Milan: stagione di transizione o rassegnazione?


Siamo giunti ormai a metà stagione e gli umori dei tifosi si alternano come i risultati dei rossoneri. Pessimismo durante l’estate scorsa e nelle prime gare di campionato, entusiasmo (anche se non come ai bei tempi) tra ottobre e gennaio, delusione e pessimismo in queste ultime settimane. La prossima sfida contro il Manchester United non sembra nascere sotto i migliori auspici. La sensazione comune tra i tifosi è quella di non vedere una programmazione ben precisa da parte della società, talvolta si ha la sensazione che si “navighi a vista”, preoccupandosi più del presente che di allestire una squadra competitiva per il prossimo anno. Ad inizio stagione, e per la prima volta in ultimi ventiquattro anni, non sono stati posti obiettivi di vittoria, né in campionato né in Champion’s League, obiettivo minimo dichiarato dalla società è stato la qualificazione alla prossima Champions, arrivando quindi nelle prime quattro, e fare bella figura in Europa. Certo, come obiettivi la squadra è in fase di realizzazione, ma paiono piuttosto riduttivi per un glorioso club come quello rossonero. Il buon cammino disputato fino al derby di ritorno ha fatto ormai dimenticare gli inizi difficoltosi ed incerti in cui è incappata la squadra, diventa difficile convincere il tifoso che la squadra è in una fase di transizione, di pensare di partita in partita. Riguardo al futuro poi non sembra ci sia una grande programmazione. L’ultimo mercato di gennaio di certo non è stato improntato per gettare le basi per la prossima stagione, si è badato soprattutto al presente ed ancora di più al risparmio. I vari Beckham, Mancini, le perplessità su Huntelaar, gli anni in più dei Gattuso, Seedorf, Pirlo, l’eventuale rinnovo a Dida, non sembrano nomi su cui investire per il futuro. Sia chiaro, sono campionissimi, la maggior parte ha fatto la storia del Milan, ma la sensazione è che la rosa abbia bisogno di un cambio generazionale, di vivacità, freschezza, entusiasmo. La rosa necessita di giocatori in grado di garantire un rendimento costante e continuo nell’arco della stagione; la riprova si ha con Abate, Antonimi, Thiago Silva, Borriello, giovani inseriti in squadra che, oltre alle capacità tecniche, portano brillantezza, entusiasmo, novità. Puntare su questi e costruire attorno il resto della squadra. A dirsi sembra facile, da realizzarsi appare impresa ardua. La società, ma soprattutto la proprietà, hanno ancora la voglia di investire sulla squadra, di lottare alla pari con gli altri club europei in fase di campagna acquisti, di tornare ad essere la squadra principale di Milano ? E’ proprio da questo che nascono le perplessità della maggioranza dei tifosi rossoneri. Il distacco del Presidente appare sempre più evidente, la volontà di investire ancora meno, le ultime dichiarazioni sull'acquisto di Mancini sembrano indicare che ormai sia diventato uno spettatore - pagante e non più il tifoso numero uno. Sperare ancora, o rassegnarsi ad altre stagioni di transizione? Alla fine speriamo che transizione non faccia rima con rassegnazione!
|di Riccardo Giannini - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 134 volte


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