| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2010-02-16

Commento tattico sfida contro l'Atalanta: il Catania non si adatta e rischia


La pioggia torrenziale caduta nella notte su Catania, nonché il ritardo col quale sono stati posizionati sul campo i teloni impermeabili, tutto unito alla quasi totale assenza di drenaggio del terreno di gioco, hanno reso la sfida tra Catania ed Atalanta una gara ad handicap dove, vero e nemmeno tanto strano, a partire svantaggiati sono stati proprio i padroni di casa.
Le condizioni avverse del campo aiutano, già a priori, la squadra che ha a sua disposizione due risultati utili su tre , ovvero quella in trasferta. In questo particolare caso, l'Atalanta, oltre a questo giovamento, ha potuto godere anche di ulteriori vantaggi, quali la fisicità più spiccata dei suoi elementi in campo, che si esalta proprio su terreni così pesanti, nonché l'abitudine data dal clima bergamasco che spesso costringe l'Atalanta a disputare le proprie partite in casa sotto la pioggia, o comunque su terreni pesantemente allentati .
Tutto il contrario, invece, per il Catania, svantaggiato per ben tre volte, ma anche un po' troppo ostinato nel voler a tutti i costi interpretare la gara senza tenere in considerazione le condizioni ambientali che rendevano impossibile ripetere, al Massimino, quanto provato in allenamento tutta la settimana. Portare palla diventa un'impresa, come lo è anche andar via in velocità, gran parte delle armi che il Catania aveva affilato per l'occasione diventano inutilizzabili. Non a caso per tutto il primo tempo, sprecato dal Catania nel provare ad accendere il fuoco tra le pozzanghere, ad eccezione dei minuti successivi al via, è l'Atalanta a spadroneggiare , creando due occasioni goal nitide, una infrantasi contro il palo, un'altra mandata incredibilmente a lato da Garics, a porta vuota.
I dettami di Mihajlovic saltano, la squadra gioca con determinazione ma non riuscendo manovrare palla bassa, come suo solito, risulta prevedibile e, prese le adeguate contromisure, gli avversari fanno presto a spegnere sul nascere ogni tentativo etneo di crear problemi a Consigli. Troppo sbilanciato il 4-3-1-2 di Mihajlovic , le cui lacune in fase offensive vengono acuite dai due esterni bergamaschi, Valdes e Ferreira Pinto , che per tutta la partita, fino all'uscita del cileno per espulsione di Bellini e conseguente riassetto tattico, faranno il bello ed il cattivo tempo, raddoppiati sì, ma sempre con un compagno al proprio fianco da lanciare, o col quale scambiare per esser poi mandati a fondo campo. I terzini del Catania sono così costretti a star molto bassi, rinunciando ad attaccare gli spazi in profondità anche perché, nelle poche occasioni avute, il 4-4-1-1 di Mutti riesce in quello che il 4-3-1-2 di Mihajlovic non fa, ovvero chiudere con tre uomini gli sbocchi laterali. La differenza sta tutta in Doni , che torna anche a coprire, mentre Morimoto , anche quando s'abbassa, non riesce quasi mai a svolgere bene i compiti difensivi.
La prestazione del giapponese convince sempre più di come, un giocatore con simili caratteristiche, possa essere impiegato solo da prima o seconda punta e non come esterno in un “finto” tridente. Sue peculiarità sono gli inserimenti nello spazio e la velocità , non certo dribbling e cross, la differenza con Mascara appare evidente. Comprensibile, anche se la rabbia non scemerà per questo, che dopo una partita di totale sacrificio si trovi frustrato e deconcentrato al momento di calciare la palla goal più importante di tutta la gara: solo davanti a consigli non inquadra nemmeno lo specchio mandando alto ed a lato. Gara da dimenticare, Mihajlovic avrà tratto le sue debite conclusioni.
Ebbene, bloccati bassi i terzini etnei, il Catania è costretto, come volere dell'Atalanta, ad incanalare il proprio gioco per vie centrali, dove Guarente e Padoin , interditori dai piedi buoni, facevano ragionare pochissimo i portatori di palla del Catania, tanto che Biagianti è costretto ad impostare da dietro il cerchio di centrocampo. Mascara e Ricchiuti a volte sono anche riusciti ad eluderne la sorveglianza con pregevoli dribbling che però sono stati vanificati al momento di prendere campo in velocità una volta saltato l'avversario, colpa del campo pesante che rendeva difficoltose le sortite offensive con palla a terra, tipiche del gioco etneo.
Si è ricorsi così al sistematico lancio lungo dalla difesa, a scavalcare il centrocampo, giocando sulle seconde palle che Lopez riusciva a conquistare, non molte ma nemmeno troppo poche visto che il giocatore è considerato ancora al 60% della condizione; nonostante non sia riuscito ad incidere sottoporta, l'attaccante argentino ha il grande merito d'aver tenuto in forte apprensione la retroguardia ospite , inducendola più d'una volta all'errore grazie al suo pressing e contribuendo così a mantenerla alta, oltre il centrocampo, scongiurando l'assedio orobico nel primo tempo, quando il Catania riusciva a venir fuori solo raramente dalla propria metà campo.
La pressione del Catania aumenta quando in campo entra Martinez , che rileva Morimoto, giocatore in grado di interpretare meglio la fase difensiva ed abituato a partire più basso rispetto al giapponese. Effetto immediato ne è l'espulsione di Bellini , in ritardo sull'uruguayano dopo che lo stesso l'aveva saltato in dribbling. Mutti è allora costretto a togliere Valdes per rimpiazzare il suo terzino sinistro con Peluso. Viene così a mancare la spinta offensiva che aveva bloccato basso Alvarez per tutta la partita. Peccato solo che la fascia di competenza dell'argentino sia un vero e proprio acquitrino, dov'è impossibile sfruttare la sua velocità. E' comunque un Catania più propositivo e che, giovandosi degli spazi lasciati liberi per Izco, Alvarez e Martinez , sulla destra, riesce a combinare le cose migliori, sfiorando la rete con Silvestre su angolo guadagnato proprio lungo quella fascia.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 177 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale