La sfida tra Napoli e Juventus sta per entrare nel vivo. Per ora è una lotta a distanza, ma gli episodi delle ultime settimane hanno acceso i riflettori sulle due compagini, nonostante l’ingresso in alta classifica di Samp e Palermo. Episodi stranamente favorevoli ai bianconeri in crisi e sfavorevoli agli azzurri ma si sa, qualche Regione del nord ha sempre temuto il meridione, lo dice la storia, dalla Ferrovia di Pietrarsa al Banco di Napoli. La miglior ricetta in questi casi è prendere l’amarezza dovuta agli “incidenti di percorso” e trasformarla in rabbia, determinazione, energia positiva. E’ quello che si è visto già contro l’Inter nell’atmosfera straordinaria di un San Paolo da brividi. E’ il grande lavoro di mister Mazzarri che ha già inteso tutto e pensando al Siena grida: “No, giochiamo con la Juve”. Il tecnico lancia la sfida ai bianconeri senza peli sulla lingua, contro tutto e tutti. Più ci ostacolano e più ci arrabbiamo, un messaggio a chi cerca di ostacolare gli azzurri e favorire qualcuno che sembra dovere a tutti i costi raggiungere il quarto posto. L’ultima del giudice sportivo è un’altra simpatica freccia sul petto del Napoli. L’eventuale squalifica del campo bianconero dipenderà dalle condizioni di salute dell’agente ferito. E’ un po’ come permettere ai tifosi più turbolenti di sfasciare anche uno stadio intero senza, però, creare danni alle persone. Altro fatto “curioso” se si pensa alle motivazioni dello stesso giudice che chiusero le curve del San Paolo; ingresso nello stadio con lancio di petardi e ferimento di uno Stewart. L’importante è la salute, dice Tosel con la sua ultima sentenza, come se fosse un napoletano. E i petardi di Torino? Quelli no, non sono napoletani, ma italiani, i petardi napoletani sono quelli dell’Olimpico di Roma, 31 agosto 2008. |di Marcello Pelillo - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 141 volte