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2010-03-02

Commento tattico di Catania-Bari. Velocità e tiri da fuori area


Innanzi tutto, parlando dei numeri della vittoria contro il Bari, il 4-0 al Massimino mancava dal 6 Giugno 1965, ben 45 anni (o quasi) fa , quando i rossazzurri della serie A tarmata Di Bella batterono il Bologna grazie alle reti di Calvanese, Facchin ed alla doppietta di Danova. Quattro reti, il Catania non le segnava davanti al proprio pubblico da Catania – Sampdoria 4-2, primo anno di serie A del corso Pulvirenti.
Partita per molti aspetti simile a quella vissuta quasi esattamente un anno fa a Palermo , era il 1° Marzo 2009, dove il Catania s'impose ancora una volta per 4-0 andando a segno con tutti gli attaccanti titolari (Mascara e Morimoto), oltre che con un centrocampista (Ledesma) e con l'attaccante subentrato, Paolucci. Dinamiche molto simile a quelle rivissute contro il Bari, fa eccezione Lopez , che pur partendo da titolare ha mancato l'appuntamento col goal.
Come a Palermo, esito giusto ma risultato sproporzionato in termini di goal subiti: non tante quante i rosanero dell'allora tecnico Ballardini, ma anche gli attaccanti baresi hanno più volte, sui propri piedi, l'occasione giusta per andare a rete, riuscendo però a sbagliare l'impossibile , rigore compreso. Andujar , a differenza di Bizzarri, viene impegnato solo tre volte, ben 7 sono i tiri dei biancorossi, tutti da dentro area, ribattuti dalla linea difensiva etnea.
Contrariamente al Bari, il Catania capitalizza al massimo ogni azione prodotta, o quasi. Gillet, portiere e capitano barese, non effettua nemmeno una parata degna di nota, limitandosi a raccogliere il pallone dal fondo del campo, 5 volte, e dal fondo della rete, 4 volte. La pericolosità del Catania supera la soglia del 71% , ovvero circa 3 azioni su 4 si concludono con un pericolo concreto per la porta avversaria. Alta pure quella del Bari, per una squadra in trasferta, 40% , sintomo di quanto tambureggiante sia stata la gara, di là dal responso andato a referto.
Da incorniciare l'azione che porta alla prima rete, il Catania impiega 3 uomini e 5 tocchi per liberare il tiro di Ricchiuti dal limite dell'area. La palla viaggia dalla difesa al centrocampo, scambio stretto e veloce Biagianti – Ricchiuti, conclusione e rete. Azione fulminante come fulminante è il vantaggio dei padroni di casa. Dopo 4' la gara è già in discesa per gli etnei che costringono il Bari ad assumere un atteggiamento più spregiudicato e quindi a concedere spazi per i contropiedi.
Questa osservazione spiega come mai il possesso palla ed il numero di palloni giocati, nonché di passaggi effettuati, siano dalla parte barese. La formazione di Mihajlovic abbassa il baricentro , lasciando ai biancorossi il pallino del gioco, ma allo stesso tempo tiene alto il pressing degli attaccanti sui difensori. In questa maniera il Bari è costretto a sfilacciarsi, l'avanzata del reparto offensivo, in cerca del pareggio, crea spazi enormi sulla metà campo che il Catania è bravo a sfruttare nelle ripartenze. Non a caso i due successivi goal arriveranno proprio su contropiedi.
Apre le danze Llama. Fase di transizione su calcio da fermo battuto dal Bari, Biagianti anticipa un avversario servendo Martinez , appostato lungo l'out destro per ricevere proprio lo scarico della difesa. L'uruguayano protegge il pallone mentre Llama si sovrappone sulla fascia che non sarebbe di sua competenza, e lo serve quindi di tacco. Llama fugge via in solitaria per 40 metri, cerca il fondo ma vedendo il materializzarsi di un 3 vs 1 in area su suo eventuale cross decide di accentrarsi , qui la magia ed il goal, nuovamente da fuori area.
Sul goal messo a segno da Morimoto, il terzo, è fondamentale l'assolo di Izco che, vinto un contrasto a centrocampo, trova la forza, all'81°, di seminare quattro avversari in velocità e metter Morimoto nelle condizioni di battere a tu per tu Gillet. Dopo Ricchiuti, Llama ed Izco, il quarto assolo è di Martinez , in condizione talmente smagliante da avere la lucidità e la freschezza , al 91°, di mettere a sedere l'intera difesa barese partendo dalla linea laterale, per concludere da dentro la lunetta dell'area di Gillet battendolo per la quarta volta.
Nonostante i rischi corsi non siano stati pochi, la strategia tattica di Mihajlovic funziona alla perfezione, con Izco e Ricchiuti sempre a ridosso di E.Alvarez e Koman, sui quali raddoppiano Capuano e P.Alvarez ; Llama e Martinez rivestono un altro compito fondamentale in fase di non possesso, quello di chiudere il dai e vai dei due esterni con i laterali del centrocampo barese, lasciando come unica via percorribile, agli uomini di Ventura, quella centrale, con Almiron costretto a giocare palla lunga a scavalcare il centrocampo, dove Biagianti pianta le tende e non fa passar nessuno.
Come prevedibile, il Bari si rende pericoloso in avanti solo grazie alle giocate in velocità dei propri due attaccanti Castillo e Barreto , che palla a terra mettono in difficoltà la rocciosa ma non fulminea difesa etnea che, se manca negli anticipi, è prodigiosa nel recuperare posizione e chiudere il più possibile la luce dello specchio, facilitando così gli interventi di Andujar . La differenza, e buona parte del risultato, per il Catania la fa l'aspetto atletico, con i giocatori pronti e scattanti nell'attaccare gli spazi.
In questo senso ecco spiegato il perché Maxi Lopez , attaccante più di posizione che di movimento, abbia mancato l'appuntamento col goal al quale, invece, Morimoto s'è presentato con tempismo perfetto, essendo il giapponese un attaccante chiamato non a far giocare i compagni sulle seconde palle da lui spizzicate, ma ad aggredire gli spazi in velocità.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 184 volte


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