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2010-03-04

Lazio, il punto di Rodolfo Casentini


La Lazio non riesce ad avere la scossa giusta per risollevarsi da questa classifica a dir poco catastrofica. Nemmeno il cambio di allenatore che generalmente produce un'effetto positivo sui risultati, ha dato quei segnali che inducono tutti i tifosi e gli addetti ai lavori e dire che la squadra di Lotito possa presto uscire fuori dal tunnel dello spettro della serie B. Il friulano Reja sta incontrando molte difficoltà nel trovare il modulo giusto e soprattutto gli uomini giusti da posizionare in campo, in aggiunta l'ambiente del tifo non sta dando una mano alla squadra anzi… l'ha praticamente lasciata da sola a combattere. Lo sciopero del tifo di sabato sera è una farsa grottesca senza alcuna logica e soprattutto senza consapevolezza che così si è solo fatto il male della squadra che puntualmente ha perso altri punti preziosi per strada. Il nuovo allenatore però ci sta mettendo del suo. Purtroppo Reja fa parte di quella generazione di allenatori che quando la situazione è difficile, si affida all'esperienza, alla voglia di riscatto dei giocatori, tutti fattori che generalmente producono effetti positivi, ma che in questo caso sono totalmente ininfluenti poiché i giocatori chiamati in causa sono esattamente gli stessi che con Ballardini hanno portato la Lazio in questa situazione. A Genova contro la Sampdoria, Reja ha deciso di affidarsi alla vecchia guardia, bocciando in pratica tutta la campagna di riparazione del gennaio scorso, tutti tranne Floccari che il tecnico vede molto bene.e oltre questo passo indietro, lo stesso Reja se da una parte ha riconsegnato le chiavi del centrocampo a Ledesma, affiancandolo a Matuzalem, ridando quindi qualità e robustezza alla mediana, dall'altra relega in panchina il solo uomo in grado di fare la differenza in mezzo al campo, e cioè Zarate. Sabato contro la "primavera" della Fiorentina, la squadra romana è riuscita nell'intento suicida di farsi schiacciare nella propria area di gioco fino a farsi raggiungere dai viola al 92° minuto, con Zarate in panchina che invece avrebbe senz'altro fatto danni letali alla difesa sbilanciata toscana.caro Reja devi avere più coraggio. Dici sempre nelle dichiarazioni tv e stampa di avere un grande organico per le mani, e allora fallo andare a pieni giri, mettendo i migliori uomini sul campo,e proprio ora che hai un centrocampo forte puoi permetterti Zarate nella sua interezza e genialità, lasciandolo libero delle sue fantasie in modo da creare sempre quella superiorità numerica che ha permesso alla Lazio nella stagione scorsa, di vincere la Coppa Italia e di far fare a lui 16 gol e 11 assist vincenti per i suoi compagni. Mourinho può essere crticato per tanti atteggiamenti fuori e dentro il campo, ma dimostra in ogni partita di volersela giocare anche quando è sotto di due uomini, una mentalità che i giocatori percepiscono e che li carica a manetta facendogli dare il 110 %. La classica sostituzione del centrocampista per la punta invece, dà un segnale chiaro alla squadra,cioè quello di chiudersi, di cercare di amministrare, di stare bassi e di fare densità in mezzo al campo, e quando il giocatore vede dal mister questa mossa, capisce subito che la squadra è in sofferenza e che deve arrangiarsi come può nel cercare di portare in porto un risultato. Tutto questo caro Reja non porta di certo quell'autostima che lei ha messo tra gli obiettivi da raggiungere , l'autostima si ottiene con i risultati, e i risultati si ottengono dando alla squadra segnali di forza e non segnali di paura, i giocatori ormai hanno solo bisogno di vedere che chi li guida, vuole giocarsela sempre e comunque, e non giocare per lo " speriamo di non perdere" se andiamo avanti di questo passo l'autostima e i risultati saranno e resteranno solo una chimera irraggiungibile, mentre sarà invece la nuda e cruda realtà quella di ritrovarsi in serie B senza accorgesene in tempo.
|di Rodolfo Casentini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 201 volte


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