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2010-03-05

Milan, la prova del fuoco


Sabato sera, il verdetto. Contro la Roma sapremo di che pasta siamo fatti. Soprattutto, sapremo cosa dovremo aspettarci da questo Campionato. Ci attende un bivio pericoloso. Subito dopo voleremo a Manchester per giocarci il prosieguo nella Champions League. La quadratura del cerchio non c’è ancora. Siamo in rodaggio e si vede. Per lunghi tratti della partita, specie quelli iniziali, la squadra soffre le scorribande degli avversari e la loro migliore propensione al gioco. Poi si riprende ed inizia a giocare. Solitamente bene. Né a Roma, né a Manchester si potranno concedere così tanti spazi agli avversari. O fai la partita, o la lasci fare agli altri. Con tutti i rischi annessi e connessi. A Roma mancherà Pato. Assenza pesante. In preallarme Mancini. Se il Papero non dovesse farcela neppure per il match contro lo United, è già pronto David Beckham. Il Grande Ex. Il vero snodo è a centrocampo. Non che il nostro non sia buono. Tutt’altro. Ma se ci impadronissimo di quello degli altri anziché soffrire inizialmente la loro pressione, riteniamo potremmo avere ben altri risultati. Il successo sull’Atalanta consente al Milan di attestarsi più saldamente al secondo posto in classifica. Invariato il distacco dall’Inter: 4 punti. Più distante la Roma, a punti 51.
Contro l’Atalanta si è visto un buon Milan. Attento in difesa, ben registrato a centrocampo, pungente in attacco. Anche contro i bergamaschi il Milan ha iniziato a giocare soltanto dopo la prima mezzora del primo tempo. La squadra oggi vive sulle intuizioni geniali di Ronaldinho. I suoi cross, le sue rifiniture, valgono tanto oro quanto pesano. Se gira lui, gira tutto. Difficile se non impossibile, per gli attaccanti, non concretizzare in gol quei lampi di genio che tagliano il campo quasi fosse burro e mettono spesso da soli le nostre punte davanti al portiere avversario. Unico neo del “dentone”: l’ennesimo calcio di rigore sbagliato e respinto stavolta da Consigli (fortunatamente) sui piedi di Marco Borriello. Che ha ringraziato e tradotto puntualmente in gol. Per il resto abbiamo ammirato il solito Ronaldinho. Si mangia i rigori. Vero. Ma è il giocatore dei nostri tempi. Quello che ci sta deliziando dall’inizio del Campionato. Vivace, determinato, combattivo. Uno spettacolo. Preoccupa l’infortunio di Pato. Il Papero è un fuoriclasse insostituibile. Le sue verticalizzazioni e le sue accelerazioni ci sono necessarie. Si muove in campo che è uno splendore. Dribbla, scatta, fa ammattire chiunque. Fa gol. In progressione è imprendibile. Immarcabile. Non ci voleva. Aspettiamo notizie dall’infermeria anche per quel che concerne Seedorf. In rosa, l’unico che può far rifiatare Pirlo. Occorrerebbe una Commissione di inchiesta per capire perchè mai il Milan debba far trascorrere la prima mezzora di ogni primo tempo prima di iniziare a giocare. Poco ci mancava che l’Atalanta ci infilzasse come polli. A Manchester servirà un Milan diverso. Dovremo giocarcela fino in fondo. Se non presteremo la giusta attenzione a Rooney, sarà la fine. Sabato ce la vedremo con la Roma. Altra partita delicata. Mal che vada manterremo il secondo posto. Ma dovremo andare all’Olimpico concentrati quanto basta per giocarcela alla grande. Per tornare a casa con punti in saccoccia.
Non si fa che parlare di Dzeko.Grande giocatore. Ma noi abbiamo già Borriello e Huntelaar, più Zigoni e Paloschi in rampa di lancio. Conviene investire sul bosniaco? Galliani ha da poco ribadito l’incedibilità di Huntelaar. Uno che gioca poco e segna tanto. Borriello è inamovibile. Sarà Inzaghi a fare posto al potente centravanti del Wolfsburg? Vedremo. 40 milioni di euro non è ne sarà mai una spesa alla portata del Milan. Il bilancio ha le sue regole. Ferree e inderogabili. Tra l’altro il reparto avanzato non sarebbe assortito: Dzeko, Borriello, Huntelaar più Inzaghi. Non va. I giornali insistono. Dicono che Dzeko sia già del Milan. Noi siamo convinti del contrario. Pensiamo che Dzeko non vestirà il rossonero per tanti motivi. Il Milan dovrà investire su un buon centrocampista bravo nelle due fasi e su un esterno duttile, capace di giocare sia a destra che a sinistra. Rientreranno Storari, Astori e Paloschi. Forse sarà ingaggiato un forte centrale se Kaladze andrà via. Albertazzi verrà aggregato alla prima squadra. La strada è questa. Tracciata da tempo. Non cambierà.
|di Claudio D'Aleo - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 136 volte


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