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2010-03-08

Catania, contenti a metà... ma convinti per il futuro


ATTEGGIAMENTO GIUSTO - Che sia un Catania ben messo in campo bastano pochi secondi per capirlo. Ma, oltre uomini e posizioni, quello che convince è l’atteggiamento di una squadra che fin dal fischio iniziale non molla un pallone, sbaglia poco ed è concentrata. E che il goal del Cagliari sia arrivato dopo solo dieci minuti sembra più un caso che altro, che penalizza gli uomini di Mihajlovic.
Ma se di atteggiamento giusto si parla non si molla, ed è quello che i rossazzurri fanno dopo la rete avversaria, giocando un buon calcio e meritando sia il pari che il successivo vantaggio.
UNA SQUADRA CHE COSTRUISCE - Se non nel risultato che premia a metà le fatiche rossazzurre, sotto il punto di vista del gioco è una delle migliori prestazioni etnee.
Quella in campo è una squadra che costruisce gioco, sbaglia pochi palloni, non pecca di troppa individualità. E ciò che fa stare sereni è il crescere partita dopo partita così come la voglia di mettere in campo ciò che Mihajlovic in settimana mostra in allenamento.
Se il Catania gioca così non può che mantenere la serie A. E’ una convinzione che arriva da tante parti, dalle tv alla carta stampata, è una verità che mantenendo alte le motivazioni difficilmente potrà essere smentita dal campo.
PARENTESI ARBITRALE - Beh, è vero. Gli arbitri sbagliano, a volte a favore, a volte contro. E’ giusto però parlarne sempre, in entrambe casi. O non parlarne mai.
E’ giusto quindi ammettere come corretta sia stata l’interpretazione nel caso del calcio di rigore assegnato al Catania, così come l’intervento di Canini sarebbe stato da punire con un provvedimento disciplinare: un giallo sicuro, anche un rosso se considerato ultimo uomo.
E’ giusto però ammettere come l’espulsione inflitta allo stesso Canini nella ripresa sia stata esagerata, pressoché assurda.
Ed è anche corretto dire come Pierpaoli nel complesso abbia dimostrato personalità.
ADESSO L’INTER E… - Il Catania può giocarsela con chiunque. Convinzione dei tifosi, degli addetti ai lavori ma ancora più importante di tecnico e giocatori.
Calendario impegnativo quello dei rossazzurri. Dopo l’Inter sarà il turno del Chievo, avversario più che abbordabile, poi Fiorentina e Napoli fino ad arrivare al derby.
Meglio pensare partita dopo partita. E perché no puntare proprio ai tre punti già dalla gara con l’Inter. Perché Mourinho e co. dovranno giocare anche contro il dodicesimo uomo in campo che di nome fa Massimino.
|di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 116 volte


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