Che quella di Napoli sia una della piazze più passionali d'Italia, non ci sono assolutamente dubbi. Dove c'è passione, però, è evidente che gli sbalzi d'umore, la tendenza ad esaltarsi quando le cose vanno bene, ed a deprimersi quando accennano ad andare male, la facciano da incontrastati padroni.
Una delle ragioni della crisi (la vittoria manca dalla trasferta di Livorno, 6 giornate fa) della compagine partenopea, potrebbe risiedere proprio in questo aspetto. Alle prime avvisaglie di una situazione potenzialmente negativa, si è preferito scagliarsi contro arbitri e designatori, mascherandosi da Collina, anzichè sostenere un gruppo reduce da una serie positiva ai limiti dell'incredibile per la qualità (buona, ma tutt'altro che eccelsa) di cui dispone.
E' anche per questo che in poche settimane si è passati dalle fantasie di Champions alla realtà di una posizione utile per l'Europa League che sta sfuggendo. Discutibile, per argomentare il titolo, anche la presa di posizione della società, che ha consciamente deciso di non fare mercato (Dossena a parte) durante la sessione invernale. L'illusione di non toccare un treno in corsa, sperando di moltiplicarne lo slancio, non sembra essere stata la mossa più adeguata, soprattutto in virtù del fatto che mai come quest'anno, con una Juventus balbettante ed una Fiorentina in caduta libera, il bersaglio grosso era più semplice che mai da centrare. |di Gianluigi Longari - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 121 volte