| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2010-03-08

La speranza chiusa in una valigia


Dell'Editoriale di lunedì scorso (Dieci domande ai potenti del calcio… sperando almeno in una risposta) è rimasto ben poco. Mi hanno definito un illuso se mi fossi aspettato delle risposte perché molte volte è meglio far finta di non sentire. Una risposta, però, l'ho ottenuta: quella di Luciano Moggi, lunedì sera in diretta su Sportitalia, nell'elettrizzante confronto con Maurizio Pistocchi. Abbiamo avuto conferma che Berlusconi nell'estate del 2006 voleva davvero cambiare il Milan con l'ex D.G. della Juve in Via Turati ed Adriano Galliani, fidato da una vita, al vertice della Lega Calcio. Degli altri non abbiamo avuto notizie. Il lunedì dovremmo occuparci di mercato o campionato. Lo impongono i lettori ma questa volta la prendiamo larga, con i tanti quesiti che ci lascia in eredità quest'ultimo week-end. Davvero De Laurentiis, che sul più bello si è tirato indietro, merita una grande piazza come Napoli? Il Palermo ha le carte giuste per puntare a restare sul tavolo che conta fino a fine stagione? La crisi della Fiorentina dipende anche dalle poche motivazioni di Prandelli reo di pensare più al futuro bianconero che al progetto viola? Il Milan gioca bene ma non vince, la colpa è solo degli attaccanti o anche dei centrocampisti che rispetto alla linea del tridente offensivo sono troppo distanti? Basta, ancora tante domande che non avranno mai una risposta. Vorrei occuparmi, questa settimana, della nazionale italiana perché da "malato cronico" ho appena finito di vedere la finale del 1982 e a ruota quella di Berlino del 2006. Riflessione post Italia-Camerun: mercoledì sera su Sportitalia abbiamo trasmesso Francia-Spagna da Parigi e Germania Argentina da Monaco di Baviera. Due monitor su due partite splendide, un terzo televisore acceso sulla Rai per seguire Italia-Camerun. A 100 giorni dal Mondiale, la nostra Nazionale è davvero poca roba; i tre reparti hanno delle lacune evidenti, il difensore di riferimento per Marcello Lippi è una riserva della Juve, fuori dalla zona Champions League: Fabio Cannavaro. Gli altri sono esperimenti dell'ultima ora ma perché, allora, la Spagna senza Torres e Fabregas fa a pezzettini la Francia e l'Argentina, che fino ad un mese fa rischiava di restare a casa, ha trovato motivazioni giuste per battere comunque una buona Germania? E' vero che queste partite servono a poco ma è anche giusto sottolineare che siamo l'unico Paese a non convocare i pezzi più pregiati che offre il nostro campionato. L'Inghilterra di Capello fa tremare chiunque. Lippi ha snobbato Antonio Cassano, e se vogliamo dirla tutta, con il senno del poi, ha avuto anche ragione. Perché Cassano è stato un big e da Roma a Madrid, passando per Genova, ha dimostrato di non meritare grandi palcoscenici. Il suo carattere e il suo non rispetto verso chi lo guida ha portato all'esasperazione Capello, Delneri e Mazzarri. Quindi, a tal proposito, Lippi ha una giustificazione valida anche se passa dalla parte del torto quando si rifiuta di dare una spiegazione alla stampa e di conseguenza al Popolo; dimentica di essere il C.T. della Nazionale e non l'allenatore di un club. Tra Cassano e Balotelli c'è una differenza, forse non colta da Lippi. L'incoscienza, la forza e la classe innata di SuperMario non equivalgono ad una traduzione che potrebbe apparire scontata. Balotelli non è Cassano. A quell'età si può ancora maturare, la sua strategia per conquistare il Mondiale è anche cambiata: consigliato giustamente da chi lo gestisce ha iniziato ad avere rapporti con i media per apparire anche com'è realmente agli occhi dei tifosi. Quel suo accento bresciano, che non eravamo abituati a sentire, lo fa sembrare anche più italiano di coloro che spesso lo denigrano. Meglio essere spontanei e apparire antipatici che adottare un falso buonismo per occupare una panchina più prestigiosa di quella attuale; chiusa parentesi! Balotelli, se dovessero realmente mancare Totti e Del Piero, è l'unico attaccante italiano capace di far compiere quel salto di qualità ad una Nazionale "vecchia" e senz'anima. Lippi ha fallito con Alessandro Nesta. Preoccupante che un Campione dica no all'ultimo Mondiale della sua carriera. Il sogno di ogni bambino Nesta lo ha riposto in un cassetto. La forza di una Federazione, spesso fragile, si giudica anche da questi particolari. Le premesse non sono incoraggianti, nel 2006 erano anche peggiori, ma sappiamo che i miracoli difficilmente si ripetono. Chiudiamo la valigia e riponiamo in quel piccolo spazio tutte le nostre (poche) speranze.
|di Michele Criscitiello - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 122 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale