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2010-03-11

Il Manchester umilia il Milan


Uno United perfetto umilia il Milan vendicando l’eliminazione di tre anni fa con un perentorio quattro a zero figlio di una dimostrazione di superiorità senza possibilità di repliche. E’ un Milan decimato quello che va ad affrontare lo United all’Old Trafford nella vana speranza di vincere con due gol di scarto. Ancora una volta Leonardo deve rinunciare contemporaneamente a Nesta e Pato, come nel recente derby, troviamo dunque Bonera spostato in mezzo con l’inserimento di Jankulovski a sinistra ed Abate a destra. In mediana confermato il trio di Roma con Flamini-Pirlo-Ambrosini mentre davanti viene riproposto l’inusuale tridente con doppia prima punta, di cui una decentrate, più Ronaldinho. Ferguson opta invece per un 4-2-3-1 dove recupera tutti tranne lo squalificato Carrick naturalmente. Rooney dunque al centro dell’attacco con Park-Nani-Valencia a supporto. Davanti alla difesa Scholes e Fletcher. Terzino destro Neville, unico vero punto debole di una squadra sulla carta impressionante.
Primo tempo poco spettacolare. Lo United lascia giocare ma pressa alto. Park fisso su Pirlo. Molto corti gli inglesi e compatti. I nostri terzini intimoriti dalle due ali avversarie rimangono troppo arretrati coprendo il fondocampo ma lasciando troppo spazio per gli accentramenti. Si veda quanto tempo ha avuto Neville per andare al cross nell’azione del gol del vantaggio dei padroni di casa. C’è troppa lentezza nella circolazione di palla dei rossoneri che permettono sempre agli avversari di riposizionarsi. La causa principale di questo basso ritmo è la mancanza totale di movimento nello spazio dei due terzini anche quando c’è campo per farlo quindi i portatori di palla non sanno chi servire, non c’è profondità. La colpa è anche delle due punte, poco mobili, troppo ferme, incapaci di allargarsi per portar via i centrali, inguardabili in un fondamentale come il controllo di palla (Huntelaar) e l’uno contro uno (Borriello). Ronaldinho è stretto nella morsa Fletcher-Neville e non ha mai il tempo per la giocata o per tentare di andare via in velocità. Troppo strette le linee del Manchester, troppo più dotati di passo e dinamismo, recuperano sempre la giusta densità davanti alla loro area. Da segnalare che nell’ultimo quarto d’ora passiamo al 4-2-1-3 con Pirlo dietro ai tre attaccanti. La ripresa si apre con l’ingresso di Seedorf per Bonera, Ambrosini passa centrale di difesa. Pirlo e Flamini mediani. L’olandese dietro alle punte. Purtroppo la mossa si rivelerà suicida portandoci a subire due reti nel giro di un quarto d’ora su errate posizioni del pesarese a difesa troppo alta. C’è poco altro da dire se non che ringraziamo la dirigenza/proprietà del “siamo a posto così” e del “non abbiamo rivali”.
|Redazione Dna Milan - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 150 volte


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