E' importante che tutto l’ambiente non si deprima. Bisogna saper gestire bene la situazione, affrontare con totale concentrazione gl'ultimi undici impegni della stagione.
Arrivederci all’edizione 2010–2011. E’ finita per i rossoneri l’avventura in Champions League, terminata con una sonora sconfitta per 4 a 0, una delle più pesanti in Coppa Campioni. Nella serata in cui serviva, per l'impresa, il miglior Milan della stagione, è sceso in campo invece quello peggiore. Non è riuscita l’impresa rossonera anche per merito di un Manchester ben messo in campo e implacabile in zona goal. La voglia dei rossoneri era concentrata in un solo imperativo, "giocarsela fino in fondo" tentando di ribaltare il risultato dell’andata. Le speranze, oltretutto, trovavano sostegno dalla più che positiva partita contro la Roma. All'Old Trafford la squadra non è entrata in campo determinata come avrebbe voluto; sono bastati un paio di minuti per averne la conferma. Le assenze in casa rossonera non possono e non devono essere una scusante, anche se Pato e Nesta sono difficilmente sostituibili. Il Milan non ha disputato però la partita che aveva in mente. Di azioni veramente pericolose non ce ne sono state, il bel gioco visto sabato sera all'Olimpico purtroppo non è stato replicato mercoledì in terra inglese.
Lo schieramento iniziale ha visto in campo Huntelaar e Borriello in attacco, Ronaldinho sulla sinistra, a centrocampo Flamini, Pirlo ed Ambrosini, in difesa Bonera centrale al posto di Nesta, infortunato nell'allenamento di rifinitura (contrattura, ndr), terzino di destra Abate e sulla sinistra Jankulovski. Il gioco sulle fasce però non è stato produttivo, in mezzo al campo Pirlo non è mai riuscito a lanciare i compagni o tentare qualche invenzione delle sue. Il primo goal subìto è nato causa la troppa libertà lasciata a Neville e Rooney; il secondo, in contropiede ad inizio ripresa, con la squadra ancora da assestare dopo l’ingresso in campo di Seedorf e lo spostamento di Ambrosini nel ruolo di centrale difensivo. Ciò nonostante, il tiro più spettacolare è arrivato dai piedi di David Beckham alla mezz’ora del secondo tempo. Le punte rossonere non sono mai state in grado di creare pericoli alla difesa avversaria. Molti i giocatori sottotono: Ronaldinho non è mai riuscito ad inventare qualcosa di buono pur avendo molto spazio a disposizione, Borriello ed Huntelaar non hanno mai creato azioni pericolose, sulla fascia Jankulovski non ha mai dato un contributo in fase d’attacco, neppure i cambi nella ripresa hanno cambiato l’inerzia della partita. Anzi, la mossa di mettere Ambrosini centrale di difesa contro Rooney è apparsa una soluzione azzardata e letale.
Alla fine ammettiamo che del Milan non c’è stata traccia, nel doppio confronto gli inglesi passano meritatamente. L’impatto con questa Champions non è stato all’altezza dei rossoneri: due sole vittorie su otto partite disputate, zero in casa, quattordici goal subìti, di cui sette dal Manchester, di certo non sono numeri che lasciano spazio a recriminazioni o fanno sperare in un lungo cammino europeo. I numeri, quest’anno, dicono che il Milan è certamente più a suo agio in campionato. Più regolare, continuo e spettacolare in Italia, in difficoltà, poco brillante e discontinuo in Champions. La speranza ora è che la squadra, registrata l'eliminazione europea, non subisca un contraccolpo in campionato. Anche se un obiettivo, forse il primo, se né andato, resta ancora un secondo alla nostra portata; chissà che adesso tutte le energie non vengano riversate sulla rimonta all'Inter. Ora è importante che tutto l’ambiente non si deprima. Bisogna saper gestire bene la situazione, affrontare con totale concentrazione gl'ultimi undici impegni della stagione. Certo, ora risulterà più facile criticare la squadra e la società, cancellare quanto di buono è stato fatto sino ad oggi. Sarà facile, per molti, dimenticare che dalle premesse estive ad oggi i rossoneri hanno conquistato molto più di quanto ci si aspettasse. Bisognerà lasciarsi alle spalle velocemente questo momento, pur sapendo che la storica sconfitta contro lo United è stata pesante. Domenica sera contro il Chievo servirà un Milan sereno, convinto e concentrato. Per ora la qualificazione alla Champions, edizione 2010-2011, pare al sicuro. Sta al Milan decidere da che posizione rientrarci. |di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 137 volte