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2010-03-15

Milan-Chievo: Ronaldinho show


Nella sfida cha vale lo Scudetto il Milan deve fare a meno di Nesta fuori fino al termine della stagione ed anche del suo sostituto Bonera. Così, grazie alle magiche campagne acquisti della proprietà/dirigenza Leonardo è costretto a ripresentare Favalli accanto a Thiago Silva, Zambrotta si riprende il posto a sinistra e pur nella sua mediocrità non crediamo davvero potrà fare peggio di Oscenulovski. Centrocampo a tre con Gattuso accanto a Pirlo ed Ambrosini. Huntelaar lascia a Beckham il ruolo di attaccante esterno destro. Di Mancini e Adiyiah non si hanno notizie. Nel temibile Chievo di Di Carlo 4-3-1-2 con rispettivamente Yepes in difesa, Pinzi in mediana e Pellissier in attacco come punti di forza.
I clivensi sono tatticamente perfetti e oserei dire quasi stile United. Squadra molto corta raccolta in poche decine di metri con linee strette e sempre massima densità a centrocampo. Sardo e Mantovani aggrediscono alti Ronaldinho e Beckham portandoli lontani da Borriello che rimane isolato stretto nella morsa Mandelli-Yepes e che per trovare qualche palla giocabile deve allargarsi o venire indietro per poi lanciarsi da solo. Abate pare un desaparecido che solo in una o due occasioni si sovrappone mentre Zambrotta è un po’ più intraprendente ma con risultati modesti. Pinzi fa il Park della situazione aggredendo a tutto campo i nostri portatori di palla ed in particolar modo Pirlo che per venir fuori da una situazione di pressing asfissiante prova ad accorciare verso Borriello posizionandosi davanti a Gattuso ed Ambrosini. Proprio quest’ultimo sembra essersi finalmente ripreso esibendosi in qualche percussione in area delle sue. Gli avanti del Chievo sono mobili e sempre vicini cosa che ne aumenta la pericolosità nelle ripartenze visto che alla spizzata dell’uno corrisponde un movimento senza palla dell’altro. Complimenti dunque a Di Carlo che imbriglia con una certa facilità la squadra rossonera in questo primo tempo.
Con Oddo per l’infortunato Abate non cambia niente a livello tattico mentre con l’ingresso di Inzaghi per un improponibile Gattuso passiamo al 4-2-4. Questo mette un po’ più in difficoltà le mezzali clivensi che si trovano a doversi allargare per tamponare lasciando più spazio centralmente ai nostri per avvicinarsi a Borriello-Inzaghi. E’ un Milan diverso non solo nella disposizione tattica ma soprattutto nella forza e nell’agonismo con cui lotta su ogni pallone ed alza il baricentro metro dopo metro schiacciando la formazione ospite. Il gioco viene allargato con maggiore frequenza mentre Sardo comincia a perdere la trebisonda favorendo i magheggi di Ronaldinho che ha più spazio per entrare in area ed impensierire Sorrentino. E’ l’ingresso di Seedorf per un confusionario Pirlo che deciderà però la gara. L’olandese è più bravo nel tenere palla, più preciso anche se meno geniale nei passaggi ma soprattutto è ancora letale nel fondamentale del tiro da lontano. Se ne accorgeranno bene quelli del Chievo al primo minuto di recupero che segnerà l’insperato successo rossonero.
|di Giuseppe Aramini - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 172 volte


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