Quando sei abituato a guardarti sempre le spalle, fai fatica a pensare al futuro con fiducia. Non siamo abituati, ma a stare bene si impara subito. Guardare avanti paga, essere ottimisti paga, crederci, sempre, paga. C’è un solo rischio però: sopravvalutarsi, pensare che sia fatta. Quando ti mancano dieci bracciate per arrivare a toccare terra, anche se sono poche, anche se prima di arrivare lì ne hai fatte qualche centinaia, quelle dieci sono poche, ma se non lo fai anneghi. Restiamo umili ragazzi, restiamo a testa bassa; è questo che ci ha sfangato dalla zona incubo, e così dobbiamo continuare. Fiduciosi, consapevoli delle proprie capacità, ma con i piedi per terra. Perché la giornata storta capita anche ai campioni, figurati se non succederà a noi, perché quando incontri le squadre con l’acqua alla gola, quelle alle quali mancano ben più delle ultime bracciate per non affogare, devi essere consapevole che in quel momento la forza della disperazioni porta a tirare fuori una grinta fino a prima inimmaginabile. Con la Samp abbiamo sfoggiato una gran bella coreografia, e posso dirmi orgogliosa di esserne stata parte. Il colpo d’occhio era bellissimo, una di quelle cose che ti fa ricordare che tra il vedere la partita davanti alla tv ed essere in curva, c’è una differenza come sentire tra le braccia il “proprio amato” e guardarne una fotografia! Grazie a tutti i ragazzi che hanno avuto l’idea di questo spettacolo, ma soprattutto l’energia, la voglia e il tempo per consolidarlo, perché un conto sono le idee, e un altro discorso è mettersi lì a lavorare. Così Colomba, così i nostri giocatori: occhi puntati in alto, piedi ben saldi a terra. Ieri con la Samp sarebbe stato bello vincere, sì, ma alla fine il risultato più giusto, per quello che si è visto in campo, è stato il pareggio. Giocare una partita come quella di ieri e prendere un gol all’88° avrebbe steso un toro. Il Bologna è più forte, il Bologna di Colomba ha capito che non poteva impiegarci dieci minuti a riprendersi dalla botta, perché dieci minuti non c’erano, dieci minuti dopo sarebbero stati tutti sotto la doccia, qualcuno davanti ai microfoni, a commentare una “sconfitta immeritata”….e allora riprendiamoci subito, e andiamo a commentare un “pareggio arrivato nel recupero, un pareggio che è stato più che meritato. Crederci, agire, detto, fatto. Il Bologna di Colomba. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 135 volte