Atalanta: ritiro a Zingonia, playstation "roventi"
ZINGONIA - Non è un titolo di un film hard, ma il passatempo preferito dei giocatori neroazzurri che cercano di ammazzare il tempo tra Playstation e X-Box (parcondicio rispettata) e film di tutti i generi. Qualcuno non disdegna un buon libro che stimola la fantasia e concilia con il sonno.
Questi tipi di ritiri sono decismente differenti da quelli estivi. Innanzitutto la location, per i pochi che non conoscessero il centro Bortolotti, è un oasi verde circondata dal cemento, palazzoni fatiscenti, smog sprigionato dai tubi di scarico di camion e macchine che attraversano in continuazione la statale che affianca i campi d'allenamento.
Alla sera? Le dolci luci della sera sono quelle delle lucciole e degli accedini degli extracomunitari che popolano la zona circostante, che trovano terreno fertile lungo la statale e nei parcheggi adiacenti al centro. Uscire di sera non è un'ottima idea, meglio barricarsi all'interno delle stanze, formate da due letti, un televisorino poco piuù grande di un portatile, un armadio e un comodino. Stop, camere adibite per trascorrere qualche ora tra l'allenamento mattutino e pomeridiano del mercoledi, ma non per passarci un'intera settimana.
In questi casi l'allenamento è una manna dal cielo, viene visto come l'ora d'aria di un carcerato. Finita la seduta, solitamente si fa la gara a chi fa la doccia per primo, in questi casi la si prende molto comoda, nessuno che ti aspetta all'uscita, non c'è la fretta di arrivare a casa da mogli, fidanzate e figli (solidarietà a Pinto..). Non ci sono le sgommate di auto che escono dai cancelli di Zingonia come una monoposto di Formula uno dopo il pit stop. Tutto fermo, gli autovelox rimangono inoperosi.
Consideriamo in tutto questo che il ritiro in questione, a differenza di quello estivo vissuto tra le montagne trentine, con sole, temperature gradevoli, doppie sedute d'allenamento e uscite serali nel paese di Brentonico, quello attuale è una vera e propria "punizione", o sentito come tale dai giocatori che ne avrebbero fatto volentieri a meno, nonostante le parole di circostanza. La decisione è stata presa da mister e società.
Una sorta di clausura dove il rischio è quello che ti scoppi la testa e domenica si arrivi allo stadio vivendo la partita come una sorta di liberazione e in questo caso le ipotesi sono due: o i giocatori, come leoni tirati fuori da una gabbia, sbraneranno l'avversario, stile Jack Nicholson nel film "Shining" rinchiuso in un hotel sperduto, oppure saranno talmente svuotati che viceversa vivranno la partita come una gita fuori porta.
ORARI - Ora veniamo agli orari del tutto inconsueti. Sveglia alle 8.30, orario in cui di solito, per molti giocatori, si è appena entrati nel primo sonno. Le 8.30 sono un fuso orario di 3 ore per qualcuno di loro, un risveglio con tanto di "Vaffa" al soffitto o al vicino di letto e poi come bradipi usciti dal letargo, ci si avvia in processione verso la sala ristorante. Colazione che diventa un'elogio alla lentezza, lettura dei giornali che solitamente vengono sfogliati distrattamente, in questi casi diventano importanti e motivo di discussione anche le notizie dell'ippica e del poker spiegato da Fabio Caressa sulla Gazzetta. Già, perchè volete che si lascino sfuggire i segreti del poker spiegati da Caressa e farsi trovare impreparati nelle interminabili partite serali? Li la concentrazione diventa massima e guai a mollare o se qualcuno si azzarda a disturbare il silenzio tomabale che regna sul quadratino verde di gioco.
Al mattino verso le 10 c'è la riunione tecnica e qui immaginiamo al primo bancpo: Padoin, Bellini, Talamonti, Coppola, Peluso e Manfredini. In seconda fila si va da Consigli, Garics ad Amoruso. In fondo alla sala? Manco a dirlo Doni, Guarente e Chevanton che preparano le cannucce di "Bic" vuote e palline di carta inumidite nella saliva, pronti a fiondare dei colpi di cerbottana ai compagni.
Quando passa il preside Ruggeri, tutti sull'attenti, pronti ad annuire con il capo con occhi fissi al video o alla lavagna, pronti a riprendere le ostilità a pericolo sventato.
Alle 12.30 c'è il pranzo, leggero in vista dell'allenamento pomeridiano, ma di una monotonia logorante, da far entrare i giocatori in sala pranzo, con l'entusiasmo di un ragazzino in gita, all'ingresso di un museo.
Dopo pranzo il riposo, giocatori sdraiti sui letti ad una piazza (scarsa), con gli occhi sgranati fissi sul soffitto, con il pensiero fisso: "Ma chi me l'ha fatto fà".
Alle 14.00 si va negli spogliatoi per l'allenamento fissato alle ore 15. Aria di festa e ilarità, finalemente si lavora e si corre. Ebbene si, mai allenamento fu così ben visto come in queste occasioni. Allenamenti senza orologio, si va avanti fno al calar del sole, come i bambini nei cortili. Qui di mamme che chiamano dai balconi perchè è pronta la cena in tavola, non ce ne sono, solo l'imbrunire decreta la fine dell'allenamento.
Si esce con passo lento e si prende tutto il tempo necessario per la doccia e rivestirsi. Profumi, creme e lamette varie non sono necessarie, la serata più bella che ti può capitare in questi casi è uscire con un tuo compagno nel piazzale semicircolare che si affaccia sulla sala stampa e salire mano per la mano la scalinata di Zingonia immaginandosi di trovarsi in Piazza di Spagna a Roma.
Alla sera, alle ore 18.45 la cena. Si, avete capito bene intorno alle 19 c'è la cena, orario da ospedale, a quest'ora di solito i giocatori si ritrovano per l'aperitivo in un bar del centro, mentre in questi giorni si svolge un mega 'happy hour, aperitivo e cena compresi, tutti presenti, tutto pagato, cosa volete di più? Wow, che sballo.. Gli argomenti a tavola spaziano dal calcio (ovvio), all'attualità, alle mogli e figli a casa e ci piacerebbe sapere chi tiene su il morale della truppa con barzellette e scherzetti vari. Secondo noi è Tiribocchi il mattacchione del gruppo, anche se soffrirà maledettamente la mancanza di sua moglie, ex miss Italia... Ne ha tutte le ragioni.
Dopo cena si scatenano le bische "clandestine", cercando di metter in pratica i consigli di Fabio Caressa letti al mattino sulla Gazzetta, Altri squagliano i joypad delle console con interminabili partite tra Atalanta e Livorno (vinciamo almeno qui?).
Altri preferiscono la compagnia di un buon libro o la tranquillità di un buon film e qui noi consigliamo vivamente di vedere "Ogni maledetta domenica" e "Braveheart".
CELLULARI: Chiudiamo con i cellulari. Alla fine della settimana di ritiro si registra un forte aumento dei titoli in borsa delle varie compagnie telefoniche e un aumento del P.I.L (Prodotto interno lordo) nazionale. |di Luca Ronchi - Fonte: www.atalantanews.com| - articolo letto 136 volte