“Chievo – Catania” , titolo di sfide mai scontate, mai banali. La storia è breve ma intensa, parla di goal “disperati”, di ex vendicativi e d'imprese titaniche. Tutto ebbe inizio quattro anni addietro , il Catania di Marino, lanciatissimo nei primi posti della classifica, diede inizio alla sua lenta discesa verso la zona dei disperati perdendo la sfida di Verona contro un Chievo tutt'altro che sorprendente e competitivo, seppur allenato da Del Neri (bis) ben lontano da quello “delle meraviglie” che aveva dato il là alla “Favola Chievo”.
Mancò la determinazione a quel Catania, passato in vantaggio con Stovini, che nel secondo tempo subì le reti di Semioli e Pellissier. Sconfitta preoccupante che purtroppo non servì da monito , quanto di più grave fece seguito, calcisticamente parlando, ne fu certamente conseguenza diretta. Tant'è che, ultima gara di Campionato, i rossazzurri si giocano la salvezza proprio contro la formazione del quartiere veronese, in campo neutro , a Bologna. Al Chievo Verona basta il pareggio al Catania no, non dopo i risultati che giungono, gracchiando, dagli altri campi.
L'undici rossazzurro è tutto un'invenzione. Mancano Spinesi, Caserta ed Edusei, Baiocco giocò con le infiltrazioni, Biagianti , allora 23enne, esordisce dal primo minuto nella gara più importante dell'anno, se non della storia recente del Calcio Catania. Gli ospiti sfiorano subito il vantaggio con una staffilata di Sammarco, dalla distanza, Pantanelli si rifugia in angolo. Il primo tempo termina 0-0, Fausto Rossini , infortunato cronico, inizia il suo riscaldamento durante l'intervallo. Stagione complicata per l'attaccante, prelevato ad inizio anno e definito dall'a.d. Lo Monaco “una scommessa” già, ma fino a quel momento perdente. Al 60' però, qualcosa cambia, cross dalla destra di Baiocco, Rossini stacca di testa in area di rigore e mette dentro la rete dell'1-0, infilando Lorenzo Squizzi , portiere clivense nonché ex-rossazzurro amatissimo dal pubblico etneo.
Il Catania è salvo, e lo sarà ancor di più grazie agli interventi difensivi di un altro ex, il difensore brasiliano Cesar , che chiude ogni varco allo scatenato Obinna prima della rete del 2-0 segnata da un altro ex veronese (sponda Hellas), Mauro Minelli , difensore, che per tutta quella stagione faticò a trovar spazio ma nel momento giusto, al posto giusto, infilò la rete che fece esplodere i circa 9.000 catanesi presenti al Dall'Ara ed abbandonare lo stadio al presidente del Chievo, Campedelli. Il resto è storia raccontata da video ed immagini indimenticabili .
La sfida infinita osserva un anno di pausa, quanto impiegano i clivensi a risalire in serie A. Il 14 Settembre del 2008 si replica. Al Massimino la pattuglia degli ex-rossazzurri in forza ai gialloblù è rinfoltita da Cesar, strappato al Catania dopo lo spareggio salvezza di due anni prima. La retrocessione ha lasciato strascichi tutt'altro che amichevoli anche tra le due società, prima affiatate, d'allora in poi molto più “sentitamente rivali”. Lontani i tempi in cui, col Catania in serie B, quando ci fu da preparare la sfida contro l'Hellas , i gialloblù ospitarono la formazione allenata (allora) da Sonetti presso il proprio centro sportivo. Mandelli, Moro, Mantovani, tutti nomi che il Catania cercò di trattare quella stessa estate, il d.s. clivense fece spallucce, chiudendo ogni spiraglio di trattativa con un gioco al rialzo di ripicca . La vendetta si consumò da lì a breve, quando il Chievo soffiò sotto il naso del Catania l'attaccante Pablo Granoche , vero obiettivo di mercato dei rossazzurri che dovettero quindi accomodare con Paolucci . Fu proprio l'attaccante scuola Juventus però a decidere la gara d'andata , al Massimino, segnando nei primi 15' l'unica rete dell'incontro, sufficiente al Catania per strappare i tre punti in palio.
Quella stagione, con Zenga in panchina, fu ricca di soddisfazioni, il Catania veleggiava spedito verso la salvezza. Nessun sussulto, a movimentare le chiacchiere dell'ambiente ci pensarono le vicissitudini di mercato , dei soliti epurati, a tener banco fu la vicenda Colucci , conclusasi con la cessione del giocatore, in Gennaio, non senza prima un addio a suon di reciproci attestati di stima: Colucci : “Ovunque andrò sarà meglio che stare con questa società”, Pulvirenti e Lo Monaco : “L'abbiamo avuto a disposizione per una decina di partite in due anni, e del resto non voglio parlare”. Destinazione: Chievo Verona.
Non è dato sapere da quale parte stesse la ragione, ma nella gara di ritorno, a Verona, fu proprio Colucci ad infrangere i sogni di vittoria dei rossazzurri, impattando di testa il pallone che valse l'1-1 finale in pieno recupero: il più classico dei classici goal dell'ex, il più tremendo. Senza Mascara, gli etnei erano riusciti a passare in vantaggio con la prima rete di Pablo Ledema nel campionato italiano: un rigore tirato malissimo che Sorrentino (figlio del celebratissimo Roberto, ex-portiere del Catania) riuscì a sfiorare, non a bloccare. Gara importante per il centrocampista argentino che, dopo una serie di infortuni, riuscì da lì in poi a trovar continuità, fino alla rottura dei crociati avvenuta a fine stagione, in casa, contro la Sampdoria.
Approdiamo quindi alla stagione in corso, coi clivensi allenati da Domenico Di Carlo , tecnico che del Catania si ricorderà soprattutto il calcio nelle terga ricevuto da Baldini, venuto a fargli visita a Parma da allenatore dei rossazzurri. A suo modo è anche lui un “reduce”. Tant'è, nel girone d'andata i clivensi, e Di Carlo, si son tolti la soddisfazione di battere il Catania davanti al pubblico lui amico, gara terminata 1-2 grazie ai goal “della domenica” firmati Mantovani (sarà squalificato per il ritorno) e Marcolini. In campo, tra le fila gialloblù, scese in campo anche Gennaro Sardo , terzino destro, mai amato, che dopo aver iniziato la stagione col Catania venne dirottato a Verona in cambio di Giovanni Marchese . Un gradito addio ed un gradito ritorno, visto che Marchese aveva già giocato in rossazzurro l'anno della Promozione in A, per esser poi richiamato alla base Chievo terminata quella stagione.
Artefici entrambi della riapertura del Campionato , il Catania per aver battuto l'Inter ed il Chievo per esser stato sconfitto a tempo quasi scaduto dal Milan, rossazzurri e gialloblù s'incontrano nuovamente, e nuovamente al Bentegodi , per scrivere la sesta pagina di questa storia breve, ma intensa. Quattro soli i punti di distacco, e nonostante la SNAI abbia ritoccato al ribasso le quotazioni del pareggio, causa un anomalo afflusso di scommesse, siamo più che certi nessuna delle due formazioni si accontenterà di non vincere, fino a che speranza e tempo ci sarà. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 256 volte