Eugenio Fascetti "Reja salverà la Lazio e i tifosi daranno la carica decisiva come ai tempi del -9
E' nei momenti più difficili che la mente torna alle imprese dei tempi passati, a quelle situazioni disperate che sono diventate dolci realtà di cui andare fieri, che hanno disegnato e fatto grande la storia della Lazio.
Eugenio Fascetti è l'artefice di una di queste storiche imprese. E' l'uomo che ha allenato la Lazio dal 1986 al 1988 riuscendo ad evitare la retrocessione in C nella stagione della penalizzazione dei 9 punti e che è riuscito a traghettarla successivamente alla promozione in serie A.
Orgoglioso, oggi come allora, dei fantastici tifosi biancocelesti, in 50.000 domenica scorsa all'Olimpico, per l'affetto che hanno sempre dato alla squadra e della carica che sapranno ancora far sentire fino alla fine del campionato alla ricerca della salvezza. Per spronare quei calciatori che “è ora che si prendano le loro responsabilità”.
Per Fascetti se c'è qualcuno che saprà salvare la Lazio e che ci proverà fino alla fine saranno proprio i tifosi e Reja. La cosa fondamentale è che tutti, ma proprio tutti “remino dalla stessa parte per un unico obiettivo”
Lei ha guidato la Lazio in un momento molto delicato della sua storia. Come si viene fuori da queste situazioni difficili?
“Mah.. noi siamo partiti che eravamo già morti e quindi era tutto facile, ci si aspettava di vivere una situazione delicata e difficile, tutto quello che è venuto era un qualcosa in più. In questa Lazio di questo momento è tutto diverso e più difficile proprio perchè nessuno avrebbe pensato di ritrovarsi in questa situazione”.
Lei, quindi, ritiene che la situazione attuale sia peggiore di quella che ha vissuto lei quando siete partiti dal – 9 proprio perchè nessuno poteva prevederla?
“Si si proprio per questo. Non è la stessa cosa perchè i presupposti dai quali si è partiti sono stati diversi dall'inizio. Noi eravamo partiti davvero disperati e si sapeva cosa sarebbe successo e si sapeva a cosa si sarebbe andati incontro. Questa Lazio non è partita disperata. E questa è la differenza più grave”
Secondo lei cosa c'è che non va davvero in questa Lazio? E' un problema di mentalità?
“Non lo so cosa c'è che non va davvero. E' una squadra ben attrezzata. Il problema è sicuramente anche la mentalità. Il non avere la tranquillità giusta quando si scende in campo e si gioca. Bisogna stare molto ma molto attenti.”
La Lazio riuscirà a salvarsi?
“Penso e spero di sì., ma domenica con il Bari l'ho vista davvero brutta brutta. A questo punto devono essere davvero bravi considerando anche che non hanno un calendario proprio facile.Devono fare punti anche affrontando Milan e Inter...Non sarà facile”
Cosa potrebbe fare Reja per superare questo momento di crisi?
“Deve lavorare tanto. Deve parlare con i giocatori, confessarli uno ad uno, ora come ora è fondamentale l'aspetto mentale. Devono remare tutti dalla stessa parte, tutti insieme verso lo stesso obiettivo. Anche i giocatori dovrebbero fermarsi e guardarsi allo specchio e prendersi le loro responsabilità. Non devono pensare che la colpa sia sempre del presidente o dell'allenatore, troppo facile così. Perchè per me i maggiori colpevoli sono proprio loro, i calciatori.”
Guardando le partite della Lazio i giocatori infatti sono parsi spesso svogliati. Pensa che siano stufi della gestione stravagante di Lotito?
“Non credo, perchè retrocedere sarebbe un dramma per tutti. Anche per loro. Non credo proprio che la gestione centri qualcosa con il loro modo di giocare. E' che quando non c'è tranquillità non ti riesce nulla, ci sono giocatori che hanno paura di farsi vedere e si ha sempre la sensazione che il pallone scotti tra i piedi. E' una brutta situazione”
Quest'anno la Lazio ha giocato spesso cambiando modulo ed assetto tattico. E' successo con Ballardini prima ed ora con Reja. Lei cosa ne pensa e quale può essere il modulo migliore con cui giocare?
“Se fossi l'allenatore della Lazio e avessi i giocatori a disposizione lo direi ma non lo sono e mi astengo da dare giudizi. Da fuori non mi permetto di mettere bocca”
C'è qualcuno tra i giocatori da cui si aspettava di più quest'anno e che l'ha delusa?
“No, nessuno in particolare.”
E vede in questa squadra qualcuno che possa caricarsi sulle spalle la squadra e essere un leader, una guida?
“Non conosco nessuno dei giocatori che sono ora nella rosa della Lazio quindi preferisco non fare nomi. C'è, però, un allenatore molto bravo che piano piano sta conoscendo i giocatori. Se c'è qualcuno che può salvare la Lazio è proprio Reja”
Nella partita contro il Bari il pubblico ha risposto in maniera meravigliosa anche alle chiamate fatte dai giocatori nei giorni precedenti. Quanto conta l'apporto dei tifosi in questo finale di campionato?
“Tanto, tanto, tanto. Ho rivisto il pubblico della Lazio … 50.000 persone sono tante .. Io ho un ricordo fantastico dei ragazzi della Curva e di tutti i tifosi laziali. Loro possono essere davvero l'arma in più, l'uomo in più che spinga la squadra alla salvezza. Una grande carica arriverà proprio da loro. Sono stati fondamentali anche nel periodo del -9, ci hanno aiutato moltissimo e sono certo lo faranno ancora”
Domenica c'è il Cagliari in trasferta... Che partita si aspetta?
“Il Cagliari vive un momento non tanto bello e prende molti gol. Mi aspetto una Lazio molto accorta che con gli attaccanti che ha a disposizione sappia approfittare e in contropiede colpire al momento giusto”
In ultimo, tra Siena, Atalanta, Livorno e Lazio, chi retrocede allo stato attuale delle cose?
“La Lazio ha in più rispetto alle altre l'organico e i punti che anche se pochi in certe situazioni diventano fondamentali. Credo proprio che allo stato attuale a meno di miracoli le ultime tre siano condannate”. |di Alessandro Matera - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 125 volte