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2010-03-19

Milan, i numeri dicono che ...


Finalmente ci siamo. Dopo una lunga rincorsa, iniziata a metà ottobre con la vittoria sulla Roma per 2 a 1, il Milan è riuscito a lanciare definitivamente la sfida scudetto ai cugini nerazzurri. Sì, a questo punto non ci si può più nascondere dietro ad una stagione di transizione. La rosa, la qualità dei giocatori non saranno alla pari, ma i numeri invece dicono che i rossoneri sono praticamente sullo stesso piano dell’Inter: reti subite 25 a 26 per i nerazzurri, stesso numero di partite vinte, 17, di cui 7 in trasferta per entrambe, 10 vittorie casalinghe; solamente i goal realizzati sono a vantaggio dei cugini, 53 contro 47. Sei goal di differenza, proprio il totale di quelli che ci hanno rifilato nei due derby stagionali, unica occasione in cui si sono dimostrati nettamente superiori sul piano del gioco, della grinta e della determinazione. Ma proprio il fatto di averli avvicinati, quasi raggiunti in classifica, nonostante le nette sconfitte negli scontri diretti, lascia ampio margine di speranza e convinzione di potersela giocare fino alla fine. L’impegno europeo che avranno nelle prossime settimane potrebbe essere un vantaggio per noi, in quanto riuscire a dedicarsi per tutta la settimana ad un solo incontro, concentrarsi sulla domenica di campionato, dosare le energie su un unico avversario non è cosa da sottovalutare.
Credo che nemmeno il più ottimista dei milanisti potesse immaginare di vivere una stagione come questa: estate passata a perdere mister e giocatori, campagna acquisti pressoché anonima, critiche dai media, campagna abbonamenti al minimo storico degli ultimi ventiquattro anni ed inizio di campionato da media retrocessione. La nota negativa sono proprio gli spettatori presenti a San Siro: vedere ampi settori vuoti, non superare mai i diecimila paganti risulta a questo punto difficile da comprendere; dopo tre quarti di stagione a questi livelli, dopo ottime gare disputate proprio in casa, in previsione delle ultime dieci decisive gare di campionato ha ancora senso quella voglia di “vendetta” nei confronti della società? E meno male che la mitica Curva Sud ha deciso di sostenere la squadra sin dall’inizio della stagione!
Il confronto con la stagione dello scudetto del centenario non mi sembra sia molto pertinente. In fatto di rosa a disposizione non c’è paragone, decisamente di qualità superiore questo Milan; nella stagione 1998/'99 in fatto di gioco e spettacolo, in occasione delle ultime sette giornate, si vide un Milan bello e disposto ottimamente in campo. Per quello che riguarda i numeri furono sufficienti 70 punti per vincere il tricolore, con 20 vittorie e 4 sconfitte, 34 goal subiti e 59 realizzati. Determinante, tra gli altri, proprio Leonardo calciatore, ben 12 goal in 27 presenze. Come oggi in panchina esordiva un nuovo tecnico, Alberto Zaccheroni, ed il suo 3-4-3 offensivo che al confronto con l’attuale disposizione tattica di Leo appare addirittura poco votato all’attacco, neppure utilizzato nella vincente rincorsa scudetto. Se proprio si vuole trovare una similitudine con il ’99, bisogna guardare alle trasferte romane, pareggio a reti bianche contro la Lazio, pareggio zero a zero contro la Roma, oggi entrambe trasferte trampolino di lancio per la scalata scudetto. L’unica perplessità di riuscire nell’impresa è legata alla situazione attuale della rosa. Nesta e Beckham fuori causa, Pato in lenta ripresa, Bonera infortunato, Gattuso che stenta a tornare ai livelli dei bei tempi, Pirlo che appare in calo di condizione fisica...sono questi i grandi punti interrogativi delle prossime settimane... La nostra resta una rosa incompleta e priva di ricambi all’altezza degli undici titolari. La speranza è che avendo ormai assimilato un’idea di gioco ben precisa, chiunque venga chiamato in causa possa dare il proprio contributo e non faccia rimpiangere gli assenti. Domenica arriva il Napoli, partita che evoca, seppur lontani, ricordi trionfali.
|di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 135 volte


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