Mazzarri vuole il rilancio. A San Siro arriva il Napoli
Domenica 21 Marzo 2010, ore 15. La primavera rossonera si inaugura con una classica del calcio italiano: Milan-Napoli. Vista la classifica è un match che sa di grande evento, con il Milan deciso a non mollare il sogno-scudetto e il Napoli chiamato a reagire dopo gli ultimi risultati negativi per continuare a sperare in un piazzamento europeo. I passi falsi compiuti da Palermo, Juventus e Sampdoria nell’ultimo turno di campionato rendono la qualificazione in Europa League ancora alla portata degli uomini di Mazzarri. Le premesse fanno dunque presagire una grande cornice di pubblico per un incontro che a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta metteva di fronte due delle migliori compagini del calcio europeo. Sono trascorsi quasi vent’anni, ma Milan-Napoli è ancora una partita in grado di suscitare forti emozioni. La situazione attuale del Milan è stata ampliamente trattata da questo blog. Vediamo ora, invece, come sta il nostro prossimo avversario e come arriva alla partita di domenica pomeriggio.
MARCHIO MAZZARRI - Il Napoli non è sicuramente nelle migliori condizioni psico-fisiche. Dopo un impressionante filotto di risultati che ha proiettato la squadra nei piani alti della classifica, gli azzurri hanno accusato una preoccupante flessione che ne ha limitato entusiasmo ed ambizioni. Mister Mazzarri, però, ha chiesto al gruppo la svolta a partire già dalla trasferta di Milano. Nonostante questo fisiologico calo, il tifoso partenopeo non può certo lamentarsi della stagione in corso che, dopo aver raccolto la miseria di sette punti nei primi sette incontri di campionato sotto la guida tecnica di Donadoni, ha visto una netta inversione di tendenza grazie all’arrivo in panchina di un tecnico di carisma ed esperienza come Walter Mazzarri. Reduce dalle splendide esperienze di Livorno (storica promozione in Serie A e successiva salvezza), Reggio Calabria (miracolosa salvezza partendo da -15 punti di penalizzazione) e Genova sponda Samp (qualificazione in Coppa Uefa al primo anno, finale di Coppa Italia persa ai rigori la scorsa stagione), il mister toscano è sembrato fin da subito l’uomo giusto per ricompattare l’ambiente e restituire entusiasmo ad una piazza un po’ depressa. Sedutosi sulla scottante panchina napoletana il 6 Ottobre 2009, Mazzarri ha resuscitato il Napoli riuscendo ad inanellare sedici risultati utili consecutivi in campionato che proiettarono gli azzurri in piena zona Champions.
LE ATTUALI DIFFICOLTA’. Il momento attuale della compagine azzurra è, però, molto lontano dal periodo dei record. In campionato il Napoli non riesce più a vincere dal 24 Gennaio 2010, quando sbancò l’Armando Picchi di Livorno per 2-0 con reti di Maggio e Pazienza. Gli azzurri sembrano rimarcare l’andamento della passata stagione dove dopo la sosta natalizia accusò una flessione che estromise il cammino degli azzurri dall’Europa e che costò cara la panchina a Edy Reja. Tra le cause della crisi, molti puntano il dito contro le scelte societarie avvenute durante il mercato di Gennaio che ha visto protagonista il club azzurro di una sola operazione in entrata, Dossena (che per altro ha subito una serie di infortuni che ne hanno condizionato il rendimento) e diverse in uscita, su tutte le cessioni di Datolo in prestito all’Olympiacos (con diritto di riscatto a favore del club del Pireo) e Contini al Real Zaragoza. A contribuire al momento- no è stata la mancanza per un mese dai campi da gioco del suo fuoriclasse: Ezequiel Ivàn Lavezzi, stiratosi al quadricipite femorale della coscia destra durante la gara casalinga contro il Chievo Verona del 20 Dicembre 2010. Oggi Lavezzi è in netta ripresa, con la Fiorentina è tornato al gol e i tifosi sperano nel ritrovato totem per provare il colpaccio a San Siro. L’UNDICI DI SAN SIRO - Pochi i dubbi per Walter Mazzarri, che ha risposto deciso ad alcune domande dei cronisti che chiedevano se servisse un po’ di riposo ad Hamsik visto il suo rendimento sotto le attese nelle ultime domeniche – “Non è di ferro, forse ha perso un po' di smalto. Devo verificare le condizioni durante gli allenamenti, ma dico la verità, faccio fatica a privarmi di uno come lui, ha una grande intelligenza calcistica. Il discorso riguarda pure Gargano e Maggio”. La formazione dovrebbe basarsi sul tradizionale 3-4-1-2: De Sanctis confermatissimo tra i pali nonostante la botta rimediata contro la Fiorentina sabato scorso, in difesa Campagnaro e Cannavaro sicuri del posto, mentre per il centro sinistra si candidano in due: Rinaudo che sta vivendo un discreto periodo di forma e Grava l’idolo del San Paolo che si sta riprendendo da un infortunio che l’ha visto lontano dai campi da gioco per diverse settimane, ma sicuramente era stato il migliore della difesa prima dello stop. A centrocampo non dovrebbero esserci dubbi: Mazzarri proporrà una linea a quattro con Maggio e Zuniga (favorito sui rientranti Dossena e Aronica) sulle fasce, con Gargano e Pazienza (rigenerato dalla cura Mazzarri) in mezzo. In attacco sembra scontata l’esclusione del Tanque Denis, giocatore caro alla tifoseria ma che ha sempre dimostrato di dare il massimo entrando in corso d’opera. Il peso dell’attacco graverà dunque sulle spalle del trio composto da Hamsik, Quagliarella (che deve dimostrare di essere quel giocatore che in estate è stato acquistato per venti milioni di Euro) e “l’idolo di Napoli”, il Pocho Lavezzi. Hanno le carte in regola per fare la differenza. San Siro è il palcoscenico adatto per mettersi in mostra, ma davanti troveranno un Milan concentrato, motivato, deciso a non mollare il suo sogno primaverile. |di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 128 volte