Analizziamo i temi caldi del match tra Chievo – Catania…
CON UN UNDICI RIMANEGGIATO - Il Catania va in campo con una squadra rimaneggiata, completamente diversa rispetto a quella vista al Massimino venerdì scorso. Rispetto alla gara contro l’Inter sono quattro gli assenti, con modifiche in ogni zona del campo.
Mihajlovic schiera Augustyn dall’inizio, dando fiducia anche a Potenza, sostituendo così Silvestre e Capuano. A centrocampo rientra Carboni che torna davanti la difesa, con Biagianti spostato leggermente più avanti. Si rivede Ledesma, va fuori Ricchiuti così come Martinez, squalificato oggi.
Poca fantasia in mezzo al campo, l’invenzione è affidata a Mascara, solo, troppo solo per poter impensierire gli avversari. Morimoto perde in extremis il ballottaggio con Maxi Lopez, non al meglio della condizione ma comunque preferito al giapponese.
CI ASPETTAVAMO DI PIU’… - Catania a tratti inguardabile, forse tra i più brutti della gestione Mihajlovic. Assenza di gioco, di idee, forse anche di concentrazione.
Un punto sicuramente guadagnato, per come ottenuto, per la mole di occasioni avute dal Chievo. Andujar e poi Kosicky tra i migliori dicono tutto.
Un punto che muove la classifica, che fa morale. C’è chi dirà che si tratta di un punto fortunato, c’è chi dirà che si tratta di un “punto combinato”.
Un passo indietro rispetto all’Inter, forse anche due. Terreno da recuperare in vista del prossimo match contro la Fiorentina: gara difficile con i viola in ripresa alla ricerca dell’Europa.
FORTUNA E SFORTUNA… - Il Catania poteva fare di più? Sì, sicuramente. Ma dall’inizio, nella mentalità e nello schieramento iniziale. Non in altro.
Già, perché se è vero che i rossazzurri sono stati fortunati nelle occasioni, è innegabile che Mihajlovic di sfortuna ne ha avuta parecchia nei cambi.
Il primo il tecnico etneo è costretto a giocarselo dopo quindici minuti, causa l’infortunio di Potenza che costringe Mihajlovic ad inserire Spolli, spostando Augustyn sulla fascia, a sinistra, con Alvarez sulla destra. Situazione poco ideale ma forzata per assenza di alternative.
Nella ripresa non va meglio: in avvio di tempo Biagianti si fa male, chiede il cambio, dentro Delvecchio.
Neanche il tempo e ad essere necessario è il cambio tra Andujar e Kosicky. In sostanza già al decimo del primo tempo Mihajlovic non ha più cambi a disposizione.
DIVARIO INVARIATO - Si diceva un punto guadagnato. Già, perché se prima mancavano dieci partite con sette lunghezze di vantaggio, adesso ne mancano nove con lo stesso divario.
E’ vero che una vittoria sarebbe stato quasi un chiudere il discorso salvezza ma l’importante è aver continuato la serie positiva che vede il Catania aver perso una sola partita nel girone di ritorno.
Mancano ancora tante gare… ma l’obiettivo non è poi così lontano. |di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 144 volte