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2010-03-22

Ma Pato, a che pro?


Ci sono delle decisioni di Leonardo che ancora, alla ventinovesima giornata, non riesco a comprendere. Perché sbagliare per la seconda volta consecutiva il reinserimento di Pato dopo un infortunio? Perché rischiare ancora di aggravare una situazione muscolare del giocatore che mi pare piuttosto delicata? Abbiamo davanti ancora nove partite da giocare e perderlo definitivamente ora sarebbe davvero stupido. Tanto più che “il ladro di fulmini” – pardon – Mancini, suo sostituto, ha dimostrato di essere più che in forma. Ma nella partita di oggi, Leo ha bissato con gli errori dalla panchina al momento dell’inserimento di Huntelaar. Per quanto mancassero pochissimi minuti, era inevitabile che sostituire uno dei nostri playmaker, Seedorf, in favore del numero 11 non avrebbe potuto sortire alcun effetto positivo, vista anche l’incompatibilità con Inzaghi. E, infine, andatevi a vedere il 42esimo minuto del secondo tempo. Thiago Silva batte una punizione da centrocampo che arriva sui piedi di Pirlo, il quale, pur essendo un gran tiratore e pur avendo a disposizione un importante specchio di porta per impensierire De Sanctis, rinuncia al tiro da fuori area, decide di passare la palla, ma viene intercettato. Basta! Non ne posso più di vedere tutte queste occasioni da gol perse. La palla, quando siamo in buona posizione e gli avversari sono schierati, va calciata a rete! E su questo Leo deve imporsi.
Detto ciò, la prestazione dei ragazzi è stata comunque encomiabile per concentrazione e grinta, un po’ meno per fortuna, visto che le due occasioni di Pippo e Mancini nel secondo tempo, respinte entrambe da De Sanctis, urlano ancora vendetta. Sugli scudi troviamo il nostro portierone Abbiati che ha convinto anche me che sono un “didiano” di vecchia data. Cristian è eccezionale tecnicamente e per il ruolo di comandante del reparto arretrato che anche in questa occasione, pur con i limiti di rattoppo del caso, ha saputo districarsi più che egregiamente, obbrobrio del gol di Campagnaro a parte (nota di colore: su Mediaset Premium Pellegatti ha chiamato questo giocatore “Campagnolo” per tutta la telecronaca). Un altro rossonero da ricordare è Thiago Silva, che si è profuso anche in una galoppata in avanti durante il secondo tempo e che ha ribadito la sua assoluta leadership fra i difensori del nostro campionato. Terzo elemento positivo è il neo-trentenne Ronaldinho, autore del sedicesimo assist personale, il “dentone” conosce le vie che portano al gol più di qualsiasi altro dei nostri. Peccato che nel secondo tempo non sia stato coinvolto nel gioco con la stessa frequenza del primo. Autore di un fallo di frustrazione, dovuto alla rabbia di un gol che non arrivava, Dinho è stato ammonito e salterà la trasferta infra-settimanale a Parma.
Concedetemi però, nel finale, la possibilità di esprimere tutta la mia stizza per l’ennesima occasione persa ad uno dei punti di svolta della stagione. Così era accaduto nei derby, così è accaduto nelle due gare contro il Manchester. Così, purtroppo è accaduto oggi. Purtroppo per noi, per vincere i trofei è essenziale non fallire questo genere di appuntamenti.
|di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 146 volte


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