Un passo indietro fa riaffiorare i fantasmi della paura. Dietro corrono, guai mollare!
Non c'è dubbio che la sconfitta del Bologna per 1-0 contro il Siena in trasferta faccia male a chi segue e sostiene i colori rossoblu. A cominciare dai circa 1500 presenti sugli spalti del Franchi. Una ondata di bolognesi molto consistente, quasi impensabile alla vigilia e altamente significativa per i confronti numerici. Questi 1500 erano più di tutti gli altri paganti messi assieme! Nello stesso tempo, il dato mette in mostra chiaramente l'amore degli sportivi locali per questa squadra e rende quindi concreto il concetto del male che la sconfitta ha portato. Ma non bisogna esagerare nemmeno su questo tasto. Infatti, a ranghi completi, il Bologna era reduce da 3\4 brillanti prestazioni che hanno portato fiducia e punti, per cui, sebbene non gradita, una mini fase di rilassamento era data per possibile.
Ora è importante sapere che la fase è terminata, punto e basta, senza imbastire dietrologie inconcludenti. In effetti l'andamento della partita è stato strano. Basti pensare che al 10' del primo tempo era già tutto deciso. Prima una grossa occasione per Adailton annullata in concorso dalla traversa e da uno scatto felino di Curci. Poi, nel giro di sessanta secondi, la risposta senese, un gol di testa di un bianconero attorniato da almeno tre bolognesi che non hanno fatto il loro dovere. In parole povere, una dormita difensiva su calcio piazzato, una scena che si ripete e che vorremmo vedere finalmente cancellata dal copione recitato dai rossoblu. A seguire, la partita non ha detto quasi più nulla. Ma certo il Bologna non ha avuto la corsa e l'intensità delle domeniche precedenti e quindi non ha ottenuto il risultato cercato, raccogliere punti. Ci si è messo anche Gimenez, buttando sul portiere un pallone tutt'altro che difficile da trasformare in rete.
Così come, dal canto suo, pure il Siena non ha fatto sfracelli. Insomma una partita avviata maluccio con la rete subita quasi subito e proseguita sullo stesso tono, coi rossoblu apparsi in poco tempo rassegnati, senza la voglia necessaria e fisicamente al di sotto di molte prove precedenti, se è vero che nel girone di ritorno solo la Juventus li aveva sconfitti con qualche episodio nemmeno troppo chiaro. Col risultato di Siena molti alzano la voce invitando a fare la massima attenzione per non fare marcia indietro verso la zona di fondo della classifica. Bene, aprire occhi ed orecchie in questo senso è doveroso ed utile. Ma va anche registrato che il Bologna, da gennaio in poi, ha risolto diversi suoi problemi, fornendo prestazioni e facendo punti pure in condizioni più difficili di quelle attuali.
Nulla autorizza a credere che da domani in poi continui la china verso il pericolo, nonostante un calendario sulla carta proibitivo: Roma a Bologna, Palermo e Inter fuori casa. Non dimentichiamo che per le assenze non brevi di Viviano e Di Vaio lungo le passate settimane tanti dubbi erano stati sollevati. E tante paure di non farcela. Ebbene durante il periodo di quelle assenze la squadra ha consolidato il suo gioco ed ha migliorato di gran lunga la classifica. Più di quanto fosse legittimo non dico pensare ma solo sperare. Adesso, alla stretta finale della stagione, simile esperienza si può ripetere. Si è visto che i mezzi ci sono, che gli uomini sono in grado di reggere il confronto e che, ripeto, ogni partita inizia dallo 0 a 0, perciò…. Perciò comunque, rispetto a Siena, due compiti dovranno essere svolti meglio. Quello di tornare a costruire ed a suggerire col gioco solido ed illuminato assieme sulle corsie laterali. Geometrie assenti contro i toscani. E quello di assortire nel miglior modo gli attaccanti. Il rientro di Marco Di Vaio obbliga a rimettere mano nel reparto, tenendo conto anche del fatto che a Siena poco o niente ha esibito il reparto in questione in quanto a capacità risolutiva. |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 142 volte