Stop-Pato: lesione di primo grado al bicipite femorale destro
Ancora un mese senza Alexandre Pato. Il Milan dovrà fare a meno del brasiliano nel momento decisivo del campionato, quando ogni partita può rilanciare o spegnere le speranze rossonere di sorpassare l'Inter. E Leonardo, oltre a pensare come sostituirlo, dovrà risolvere l'enigma delle condizioni fisiche del suo attaccante brasiliano, fermato per la quarta volta in appena tre mesi da un guaio a un muscolo della coscia destra. La diagnosi ufficiale dell'infortunio rimediato ieri dopo dieci minuti nella partita contro il Napoli recita «lesione di primo grado al bicipite femorale destro», ossia dove il tendine si congiunge al muscolo. Praticamente lo stesso punto della «distrazione senza vere lesioni muscolari» che aveva bloccato Pato il 28 febbraio dopo la doppietta rifilata all'Atalanta, costringendolo a saltare le ultime tre partite, fra cui quella della disfatta in Champions League a Manchester. Pato si porta avanti questo problema muscolare dal 6 gennaio, fra rientri scintillanti (5 reti in 442' nel 2010) e ricadute senza spiegazioni chiare. Lo stesso Leonardo si è detto «sorpreso» dall'ultima, dando la stura a dubbi sulla soglia di sopportazione del dolore del giocatore, che di questo passo teme non poco di perdere il Mondiale sudafricano, e sulla qualità delle diagnosi dello staff medico rossonero, che in questa stagione ha dovuto fare i conti con oltre trenta infortuni. Ma la società di via Turati difende giocatore e medici. «Nessuno al Milan ha mai pensato che Pato sia un malato immaginario», sottolineano fonti del club, osservando che l'attaccante nello scorso campionato è stato disponibile in 36 partite su 38 e in 16 su 16 di quello in corso tra agosto e dicembre. Secondo la dirigenza sono quindi solo dovuti alla sfortuna i quattro infortuni in cui Pato è incappato da gennaio ad ora, e «non è certo colpa del nostro staff medico». Pato rischia di rientrare per la trasferta di Palermo, quart'ultima giornata di campionato. E la speranza dei rossoneri è che a quel punto la corsa scudetto sia ancora aperta.
Ci crede Pippo Inzaghi, che ieri contro il Napoli è tornato titolare dopo cinque mesi e ha segnato il gol che tiene i rossoneri a un punto di distanza dall'Inter. «Sono convinto che daremo tutto. Intanto dobbiamo essere fieri di essere lì a lottare con loro a nove giornate dalla fine - ha osservato l'attaccante dopo un incontro con i detenuti di San Vittore nel nome di Candido Cannavò -. Considerando le premesse era difficile crederci, visto che in estate abbiamo perso due giocatori insostituibili come Maldini e Kakà e un allenatore come Ancelotti». L'attaccante, invece, non sembra aver smarrito il vizio di segnare, soprattutto quando arriva la stagione primaverile. E al momento, dopo mesi di panchina, ha scavalcato Huntelaar e l'acciaccato Borriello nelle preferenze di Leonardo. «Non nego di aver sofferto giocando poco ma mi sono fatto sempre trovare pronto», ha notato Inzaghi, che non ha alcuna intenzione di fermarmi («smetterò quando non sarò all'altezza di ciò che sono stato») ed è pronto a rinnovare il contratto in scadenza a giugno: «Con la società siamo d'accordo. Inoltre mi manca un solo gol per battere il record europeo di Gerd Muller ed è logico che lo faccia con la maglia del Milan». |Redazione Il Vero Milanista - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 183 volte