Un'aula universitaria come palcoscenico per spiegare che "il solista può anche vincere qualche partita con i suoi colpi da campione, ma senza la squadra non raggiungerà mai nessun traguardo importante". Francesco Totti, assente sui campi da gioco dal 13 febbraio scorso (4-1 con il Palermo ndr), è salito letteralmente in cattedra, questa mattina, in una affollatissima aula magna dell'Università Cattolica, all'interno del Policlinico Gemelli (che dalla scorsa estate è la struttura sanitaria di riferimento del club), per partecipare insieme al tecnico Ranieri ad un convegno con gli studenti di medicina e chirurgia dal titolo 'La cellula e il tessuto, il solista e il gioco di squadra'. Al suo arrivo (c'erano anche Rosella Sensi e la madre Maria), nonostante la presenza del magnifico rettore dell'Università Cattolica, Lorenzo Ornaghi, la sala si è subito trasformata in una curva: cori, applausi e tante sciarpe giallorosse che hanno colorato di euforia l'austerità di un rigido luogo di studio, raccontando meglio di tante parole quanto sia grande l'attesa per l'arrivo nella capitale della corazzata di Mourinho. La Roma é in piena lotta per lo scudetto e tra due giorni affronterà l'Inter, all'Olimpico, con la possibilità di portarsi, in caso di vittoria, solamente a un punto dal primo posto, e allora la domanda degli studenti a Totti è d'obbligo e arriva senza indugio: "Ci sarai?". "No, non credo". confessa il 'pupone', che poi però aggiunge: "diciamo che se prima ero una cellula, ora sono un cellulino, ma sono pronto comunque a mettermi a disposizione del mister e tra un po' a tornare quello che sono". E allora il tiro si sposta su Ranieri e in molti lo incalzano: "Fallo giocare sabato", ma il tecnico, nonostante Totti gli faccia segno di dare retta ai ragazzi si limita soltanto ad un "Francesco è una cellula molto importante per noi, direi una staminale". I tifosi però lo acclamano e chiedono a gran voce il suo rientro per la supersfida con l'Inter. "Sabato sarà una partita importante, ci sarà tutta Roma a guardarci. Anzi, quasi tutta Roma (riferimento ai tifosi della Lazio, n.d.r.)". Il sogno di diventare l'unico giocatore giallorosso a vincere due scudetti, adesso sì, è tornato ad essere qualcosa più di un'idea, e quando gli studenti di medicina gli chiedono quali siano i suoi obiettivi nella vita, Totti risponde deciso: "Prima di ritirarmi voglio vincere ancora qualcosa di importante - ha aggiunto - Nella vita privata ho avuto già tutto quello che desideravo, anche se voglio allargare la mia famiglia con l'arrivo di altri figli. Dal punto di vista professionale invece voglio vincere ancora e penso proprio che ci riuscirò. Anche se la mia più grande vittoria l'ho già ottenuta: giocare tutta la carriera con la maglia della Roma". Poi quando sarà il momento attaccherà gli scarpini al chiodo, e non li rimetterà nemmeno per fare l'allenatore. "Sto facendo il lavoro più bello del mondo, poi vedremo cosa succederà quando dovrò smettere. Di certo non farò l'allenatore perché sono troppo buono". Non sono mancati i momenti di ilarità, con Totti che ha scherzato a lungo sui medici del Gemelli: "non voglio più sentir parlare di medici, ho dato già abbastanza nella mia carriera", e sui suoi voti a scuola, "avevo 4,4,2", ha risposto divertito ad un ragazzo con la maglia numero 10 della Roma, citando la sua stessa battuta della pubblicità della Vodafoné e anche una parentesi polemica, quando una ragazza ha chiesto al campione della Roma cosa pensasse del fatto che agli studenti mancano i soldi per la ricerca mentre per giocare a calcio lui guadagna tanti milioni: "Sono tanti anche per me, ma non sono io che decido certe cifre. E' tutto ciò che gira intorno al mercato del calcio a fare i prezzi". |Redazione Tutto Mercato Web - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 138 volte