Bologna: Otto partite per capire, la tifoseria è divisa
L'amore non era sbocciato neanche ad agosto in sede di calciomercato. Per una parte della tifoseria, e più precisamente quella del web, la squadra allestita era scadente, sullo stesso livello di quella che aveva ottenuto la salvezza più per demeriti di altri (Torino) che per meriti propri. Basti pensare quando fu ufficializzato Zalayeta, dai più definito come "grasso", o più ironicamente soprannominato "il panzeron", con la z rigorosamente al posto della t. Il Bologna parte anche benino, due pareggi con Fiorentina e Bari lasciano ben sperare, poi i problemi vengono a galla e Papadopulo dopo appena otto giornate viene esonerato, soli sei punti e tante critiche, non pare vero, fioccano i "io l'avevo detto". Arriva poi Colomba, il quale riesce nel miracolo di risollevare la squadra fino a portarla ad un passo dalla salvezza, rende il fischiatissimo Mudingayi elemento imprescindibile, quelli che prima si lamentavano ci fanno la bocca, ma ci risiamo, in mezzo a dieci risultati utili ci scappano le sconfitte con Siena e Roma (tra l'altro, con la Sampdoria, le più in forma del campionato dell'ultimo periodo) e il tifoso da tastiera alza nuovamente il dito accusatorio, non considerando la squadra in grado di raggiungere la salvezza, anche se ormai ad un tiro di schioppo. "L'Atalanta si che è messa bene, recupererà sul Bologna che invece faticherà a ottenere solo due-tre punti in otto giornate" è la frase più in voga in questo momento. Ironia della sorte, dallo stadio al termine delle partite l'esatto opposto, con gli applausi, con la consapevolezza di una squadra che da tutto e che centrerà l'obiettivo senza troppi pensieri. Catastrofismo o ottimismo? Il Bologna non è il Real Madrid, ma in un sol momento non è diventato neanche l'ultimo della classe, un pò di fiducia non guasterebbe. |Redazione Zero Cinquantuno - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 127 volte